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“So cos’hai fatto ieri”: l’inquietante cartone animato della Svizzera che spinge a non vedere video erotici

Per dissuadere i giovani e le giovani sotto i 16 anni dal consumare e diffondere materiale pornografico in Internet, la Prevenzione Svizzera della criminalità PSC ha prodotto un video “animato” che informa gli utenti non ancora adulti sulle conseguenze psicologiche e penali del consumo e della diffusione di materiale pornografico.

“Ehi tu! Io ti osservo e so cosa hai fatto ieri: hai guardato un porno”. Così inizia il bizzarro video di Prevenzione Svizzera della Criminalità, con un individuo dall’aspetto molto… particolare. L’associazione ricorda come la pornografia infantile in internet si trovi ad essere sempre più visionata, scaricata e condivisa dai minori, e per Prevenzione Svizzera della Criminalità si tratta di una evoluzione considerabile più che preoccupante.

Per contrastarla l’associazione ha realizzato così quest’iniziativa che ha dato vita al video d’animazione, in collaborazione con la polizia cantonale vodese. Il video si rivolge ai giovani dai 10 ai 16 anni, e si focalizza principalmente sull’aspetto negativo dato dal consumo di pornografia e dai rischi che esso potrebbe causare.

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Perché non va bene consumare materiale pornografico per la Svizzera

Il video in questione dura circa poco meno di 3 minuti, ma illustra al suo interno tutte le motivazioni per cui bisognerebbe evitare di “vedere porno”. Queste parole sono state inoltre riportate anche sul sito ufficiale creato appositamente per questa campagna rivolta alla popolazione più giovane.

Nel video vengono anche indicati quelli che sono descritti come i “tre problemi” che la visione di contenuti pornografici causano:

  • -i porno legali sono vietati ai minori di 16 anni, dunque s’infrangerebbe la legge;
  • -esiste una pornografia vietata anche agli adulti. Perché è così ripugnante che solo le persone mentalmente malate guardano simili oscenità. È la cosiddetta pornografia illegale. Si tratta di sesso con atti di violenza, con animali o addirittura con bambini. È orrendo e crudele, e distrugge le anime. 
  • -i minori di 16 anni che fanno sexting, ossia che inviano foto di se stessi in tenuta adamitica o in posa sexy, sono responsabili di diffusione di materiale pornografico illegale e sono quindi penalmente perseguibili.
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Inoltre, alla fine del video viene mostrata una sorpresa alquanto inaspettata, ma che non rende in realtà l’intero filmato meno “bizzarro” e a tratti raccapricciante. Non vi vogliamo però spoilerare nulla, dunque se siete curiosi andate verso gli ultimi secondi del filmato per potervi accapponare la pelle anche voi.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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