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Chi guarda anime assiduamente lo fa per soddisfare un piacere carnale: otaku accusa i fan moderni

Gli anime e i manga al giorno d’oggi sono un media che può contare milioni di assidui appassionati. Dal Giappone ogni stagione escono numerose perle sia cartacee che animate che riescono a catturare il lettore o lo spettatore e ne alimentano la passione con le loro storie e personaggi.

Per osservare i risultati concreti di questa rinnovata passione per i media giapponesi, basta guardare la quantità di pubblico presente alle fiere che si tengono durante l’anno, e i risultati economici delle vendite di manga. Insomma, questa tipologia d’intrattenimento ormai da anni si è consolidata in tutto l’occidente.

Eppure, pare che alcuni giapponesi non siano contenti dello stato attuale in cui versa la community di appassionati di anime. Su un forum giapponese, un utente in particolare si è schierato duramente contro gli “otaku moderni”, poiché secondo lui/lei al giorno d’oggi essi guardano le opere animate solo per puro piacere ses***e, e non per vero interesse nei confronti della storia.

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La denuncia dell’utente

L’opinione dell’utente, che sembra aver ricevuto anche grandi consensi, è che gli appassionati di anime e manga (che lui definisce più semplicemente otaku) hanno perso il senso di cos’era un tempo guardare la propria opera prediletta.

Un tempo, secondo l’utente, gli otaku erano persone che amavano gli adattamenti animati e i manga, e che adoravano i loro personaggi. Oggi, invece, si tratta solamente di persone a cui “piace guardare illustrazioni erotiche e leggere fanfiction yaoi”. Insomma, l’industria animata avrebbe preso una deriva che rende le opere più simili a hentai che ai “cari vecchi anime di un tempo”.

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Anzi, l’utente calca ancora di più la mano. Secondo lui gli attuali otaku sono interessati solamente agli elementi ses***li degli anime, e additano come “falsi appassionati” tutti coloro che non amano gli stessi elementi a cui loro sono attratti. Questo attuale panorama, conclude l’utente, è piuttosto desolante per i “vecchi otaku” come lui.

Nei commenti al post del forum, sono diversi gli utenti che in un senso o nell’altro trovano ragionevole molte delle cose scritte. C’è chi ammette che effettivamente oggi ci siano molte più scene “esplicite” che negli anime di un tempo, e chi invece dichiara come nessuna serie oggi avrebbe successo se fossero presenti dei personaggi dall’aspetto non gradevole.

Per altri ancora, i design di oggi vogliono generare nello spettatore un’attrazione carnale, o rimediare alle storie poco interessanti catturando il pubblico con elementi espliciti o con storie davvero al limite dell’hentai. C’è anche chi sfida i lettori che non concordano a stilare una lista di anime Safe for Work da vedere in famiglia. Voi cosa ne pensate?

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Camilla Flocco

Camilla Flocco

Dragon Ball, One Piece e tutto ciò che ama il web.

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