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ChatGPT introduce la possibilità di disabilitare la cronologia delle chat

Come ormai sappiamo da qualche settimana, ChatGPT è stato bloccato dal Garante della Privacy in Italia per via dell’utilizzo dei dati personali degli utenti da parte del chatbot. In questa sorta di battaglia c’è l’intenzione da parte OpenAI di fare qualcosa per restituire la possibilità di utilizzare la loro intelligenza artificiale agli italiani e mettersi in regola secondo quanto imposto dal garante.

A fronte di ciò è stato annunciato sul sito ufficiale di OpenAI una novità per gli utenti introdotta nelle impostazioni, ovvero la possibilità di disabilitare facilmente la cronologia delle conversazioni che si hanno con ChatGPT al fine di proteggere l’utente dalla diffusione di informazioni personali con l’intelligenza artificiale.

Infatti, con questa opzione disabilitata, essa non utilizzerà le varie conversazioni per migliorarsi e aumentare la quantità di dati a sua disposizione, così come le conversazioni stesse non saranno salvate nella parte a sinistra dell’interfaccia di ChatGPT, dando quindi la possibilità all’utente di autogestire i propri dati privati e utilizzare liberamente il chatbot.

ChatGPT limiti

Cosa ne farà ChatGPT delle chat aperte

La nuova impostazione verrà diffusa rapidamente a tutti gli utenti e come indicato anche dall’immagine introduttiva, disabilitare la cronologia delle conversazioni su ChatGPT è molto semplice. Basta infatti cliccare sul proprio nome in basso a sinistra, selezionare Impostazioni (o Settings in inglese) e semplicemente spostare il cursore da on a off sulla dicitura Chat History and Training (Cronologia delle chat e Apprendimento). Comparirà il messaggio in alto sulle chat che avviserà che la cronologia è disabilitata.

Tutte le nuove conversazioni aperte con ChatGPT verranno salvate da OpenAI per una durata totale di 30 giorni prima di essere cancellate definitivamente e potranno essere monitorate e revisionate soltanto in caso di segnalazioni e abusi del bot. Verrà inoltre introdotta l’opzione per esportare le informazioni che ChatGPT ha fornito e raccolto nella conversazione, funzione la quale invierà il tutto sull’email di registrazione e darà una panoramica sulle informazioni che vengono salvate dall’intelligenza artificiale.

Si potrà dunque migliorare la loro gestione facilmente e capire meglio come vengono trattati i dati, ma OpenAI non si limiterà soltanto a questo per la privacy degli utenti. È infatti al lavoro per creare un abbonamento Business di ChatGPT utile a privati e aziende che necessitano di un ulteriore controllo sui propri dati e quelli dei loro utenti e per il quale le informazioni ricevute non saranno mai utilizzate per migliorare l’intelligenza artificiale.

ChatGPT 4 cosa cambia

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