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“L’Ucraina è come Harry Potter, Han Solo, la lotta contro Thanos”: i surreali paragoni condivisi dalla NATO

La guerra tra Russia ed Ucraina prosegue ancora dopo quello che si rivela essere un anno esatto dallo scoppio del conflitto armato. Diverse forse nel corso di questi mesi hanno deciso di schierarsi a favore di una o l’altra fazione, e le frizioni politiche oltre che sociali continuano ad essere al centro dell’attenzione di tutto il mondo.

Nel tempo abbiamo visto come varie organizzazioni si siano messe a supporto dell’Ucraina, contribuendo alla loro forza militare e dando al presidente Zelensky numerosi aiuti economici e bellici, fornendo armi e munizioni e assistenza strategica decisamente fondamentale per la difesa del paese.

In tutto questo, abbiamo assistito anche a diverse scene di propaganda politica da entrambe le parti, anche se molto spesso questa è finita con il mostrarsi decisamente discutibile. Di recente, ad esempio, Zelensky stava per fare la sua apparizione a Sanremo, bloccata poi per via della grossa gatta da pelare che avrebbe portato alla Rai, e sempre l’Ucraina sta chiedendo in questi giorni di bandire un nuovo titolo videoludico, Atomic Heart, poiché finanziato da aziende russe e contenente (a loro dire) filosofie pro-Russia.

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La propaganda nella guerra tra Russia e Ucraina

A proposito di propaganda filo-russa o filo-ucraina, di recente sul sito ufficiale della Nato è stato pubblicato il racconto di un soldato volontario per l’esercito dell’Ucraina, il quale ha portato un giornalista del tutto novizio nel campo militare a sperimentare la vita nelle forze armate ucraine.

L’uomo in questione, Pavlo Kazarin, si è unito all’esercito due giorni dopo l’invasione russa, e racconta così la sua vita all’interno di questo gruppo di persone normalissime, riunite per difendere la loro casa:

“Mi sono ritrovato a unirmi a un vero esercito popolare. Ospitava lavoratori ordinari e dirigenti d’azienda, genitori e figli, insegnanti, gente di teatro e neolaureati. Ho incontrato due omosessuali in coda all’ufficio assunzioni. Abbiamo continuato a servire nello stesso battaglione.

Ho visto direttori di cliniche private lasciare i loro studi per guidare unità mediche in brigate da combattimento in prima linea, fotografi di matrimoni dedicarsi alla fotoricognizione aerea, baristi diventare artiglieri. Le vecchie barriere sono cadute. Non contano più.”

Nel discorso che Pavlo fa, possiamo vedere come secondo lui tutto ciò che è avvenuto determinerà un cambiamento non solo nel paese in cui si trova, ma anche in tutto il mondo, dettando delle “regole di comportamento” che dureranno per almeno un secolo.

La parte che però rende tutto questo racconto piuttosto… imbarazzante è il modo in cui decide di concludere il tutto:

“Sperare in un deus ex machina non funzionerà. Un anno dopo l’invasione, lo sappiamo. Pertanto, la guerra in Ucraina ha cessato di essere una questione solo per i militari. Il fronte è tenuto da volontari: imprenditori, informatici, pensionati, contribuenti. Gente che cerca tra le macerie alla ricerca di attacchi missilistici.

Questa guerra modellerà il continente. Fisserà regole e disegnerà frontiere. Si scriveranno libri e si faranno studi sulla realtà che affrontiamo oggi. Siamo Harry Potter e William Wallace, i Na’vi e Han Solo. Stiamo scappando da Shawshank e facendo saltare in aria la Morte Nera. Stiamo combattendo con gli Harkonnen e sfidando Thanos. L’Ucraina sta ospitando una delle grandi epopee di questo secolo.

Non abbiamo ancora vinto. Ma in molti modi abbiamo vinto.”

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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