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Estremisti delle auto elettriche, vi sbagliate: Toyota usa la scienza per dimostrarne le criticità

Pur essendo una compagnia che punta molto sulle auto ibride, con dei veicoli prettamente puntati su questa modalità “mista” di alimentazione, Toyota sembra dover affrontare una scelta piuttosto difficile se si parla di dover passare ad una produzione di mezzi esclusivamente elettrici.

Il futuro delle automotive sembra puntare sempre più su questa direzione, volente o nolente, ma la compagnia nipponica sembra non essere dello stesso avviso, trovandosi alquanto in ritardo nella realizzazione su larga scala di veicoli elettrici. Anche per queste ragioni, inoltre, il CEO della compagnia Akio Toyoda ha deciso di dimettersi.

L’opinione della casa giapponese rimane comunque alquanto scettica verso l’elettrico, specialmente se si pensa ad un’adozione “universale” di quest’energia come fonte d’alimentazione primaria delle auto. Lo Chief Scientist di Toyota, Gill Pratt, ha sottolineato nuovamente queste idee contrarie verso questo tipo di futuro.

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Toyota contro l’elettrico?

Durante il World Economic Forum di Davos, tenutosi qualche settimana fa, l’ingegnere statunitense Gill Pratt si è espresso nei confronti della cosidetta “rivoluzone elettrica delle auto”, ma in modo non totalmente lusinghiero verso essa. Egli infatti ha voluto sottolineare un problema che si è già presentato gli scorsi anni e che nonostante stia diventando sempre più rilevante, continua ad essere stranamente “ignorato”.

La carenza di litio, elemento fondamentale per le batterie, è un elemento che fa traballare in modo significativo l’idea che le auto elettriche possano sostituire appieno e in poco tempo quelle tradizionali o ibride. Le scorte di questo materiale sono limitate, e destinarle unicamente alle auto elettriche non permetterebbe di avere un impatto positivo sulle emissioni nocive che sono state registrate in questi anni.

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Usando un esempio pratico, l’ingegnere di Toyota ha parlato di un’ipotetica flotta composta da 100 auto, avente delle emissioni medie pari a 250g/km. Con una fornitura limitata di litio, esso sarebbe sufficiente a produrre delle batterie per un totale di 100kWh, una potenza raggiunta da grandi SUV o moderne ammiraglie e che quindi basterebbe solo per un’auto tra le 100 totali. La riduzione delle emissioni medie così sarebbe alquanto esigua, andando ad alterarsi di appena un 1,5 g/km.

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La mancanza di litio è anche uno dei motivi che rende così costoso il ricambio delle batterie di auto elettriche, le quali possono arrivare a costare migliaia di dollari nella sola produzione. In più, entra in gioco anche la necessità di smaltire questi componenti, altro elemento che va ad avere delle influenze sull’inquinamento del pianeta.

Intanto, le parole di Gill Pratt sembrano mostrare una certezza piuttosto evidente sul futuro delle auto:

“Il tempo dimostrerà che il nostro punto di vista è effettivamente quello corretto. In un modo o nell’altro, ci sarà una diversità di propulsori utilizzati in tutto il mondo”.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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