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Uno studio rivela che molti influencer fanno disinformazione sugli anticoncezionali

Uno dei fenomeni che più caratterizza i nostri tempi sono gli “influencer”. Si tratta di personalità molto note sui social media che hanno la capacità di indirizzare i comportamenti e le opinioni dei loro followers. Ovviamente non parliamo di manipolazione dei consumatori o altre pratiche scorrette, tutt’altro. Da decenni la stessa TV ricorre a figure famose come testimonial per le pubblicità dei prodotti.

I tempi cambiano e oggi è il mondo di internet a essere preponderante tra i giovani, che utilizzano molto di più i social network che la TV. Per questo motivo i social media influencer sono figure con un enorme rilevanza oggigiorno. Le loro opinioni infatti sono tenute molto in considerazione da una grande fetta del giovane pubblico.

Uno dei punti più sensibili toccati da molti influencer riguarda l’educazione sessuale, uno degli argomenti più importanti per i giovani. A tale riguardo è stato pubblicato recentemente uno studio sulla rivista Health Communication che ha analizzato cosa dicono gli influencer sui contraccettivi. I risultati sono piuttosto negativi: la maggior parte degli influencer farebbe una scorretta educazione sessuale, fornendo informazioni scorrette sui metodi contraccettivi.

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Gli influencer e l’educazione sulla contraccezione

Lo studio è stato pubblicato su Health Communication lo scorso 15 gennaio. Intitolato “What Do Social Media Influencers Say About Birth Control?”, le autrici sono Emily J. Pfender e M. Darie Devlin, del dipartimento di comunicazione dell’università del Delaware.

Lo studio ha preso in considerazione 50 video pubblicati dagli influencer su YouTube tra il dicembre 2019-2021. L’analisi riguarda content creator che oscillano tra i 20 mila e i 2,23 milioni di iscritti. In particolare, sono stati analizzati i vlog di persone che hanno condiviso la loro esperienza sull’utilizzo di metodi contraccettivi basati o sugli ormoni oppure su altri metodi alternativi.

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Lo studio evidenzia che il 74% degli influencer presi in esame ha menzionato l’interruzione dell’utilizzo di metodi contraccettivi ormonali. Nei loro vlog, i content creato hanno parlato sia degli effetti negativi che positivi di questa interruzione, con un 53% che propende a parlare maggiormente degli aspetti positivi. D’altro canto, solo il 40% dei content creator ha menzionato l’utilizzo di metodi contraccettivi non ormonali. La maggior parte di loro ricorre al metodo “Daysy” (un sistema per tenere monitorate le fasi fertili), contro una minoranza che sceglie i preservativi o il coito interrotto.

In base a questi dati e ai metodi contraccettivi scelti o consigliati, lo studio dell’università del Delaware ha edotto due risultati principali. Il primo è che gli influencer parlano più degli effetti negativi o positivi dei metodi contraccettivi ormonali piuttosto che sensibilizzare i loro followers sugli anticoncezionali in generale.

Come evidenzia lo studio, parlare soltanto dell’interruzioni dell’utilizzo di metodi contraccettivi ormonali è “rischioso”, visto che può portare a “un aumento di gravidanze non pianificate”. Il pubblico che segue questi content creator potrebbe farsi un’idea sbagliata su tutti i dispositivi anticoncezionali, visto che non vengono sensibilizzati in maniera adeguata sul tema dagli influencer.

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Il secondo aspetto evidenziato da questa ricerca è la disinformazione fatta da questi content creatori sui metodi contraccettivi non ormonali. Per esempio, gli influencer citano il “metodo Daysy” ma non parlano di eventuali contracettivi che potrebbero aver utilizzato nei loro periodi fertili. In più, solo il 20% dei content creato che ha smesso di usare anticoncezionali ormonali è passato a utilizzare metodi non basati sugli ormoni.

Insomma, come evidenzia lo studio, per molti influencer non è una priorità la ricerca di altri metodi contraccettivi. D’altro canto, come sottolinea la ricerca, una buona parte dei content creator ha una relazione o è sposata, per cui una gravidanza non programmata potrebbe essere una preoccupazione minore rispetto a una madre single e giovane.

preservativi

In conclusione i ricercatori ammettono sì i limiti del loro studio, come per esempio la raccolta dati effettuata basandosi sul numero degli iscritti o sulle keyword nei titoli dei vari vlog. D’altro canto, lo studio ha comunque evidenziato una generale disinformazione fatta dagli influencer su questo tema cruciale dell’educazione sessuale. Un aspetto che i ricercatori dell’università del Delaware ritengono “preoccupante”, visto che per la maggior parte dei giovani adulti i social media sono la fonte principale di informazioni sulla salute sessuale.

LEGGI ANCHE: Giovani creator e influencer italiani chiedono aiuto allo Stato: raggirati da brand e aziende

Fonte: Health Communication

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Alessandro Guarisco

Alessandro Guarisco

Ebbene sì: scrivo da 2 anni per DRCOMMODORE di Tecnologia, Anime e manga Appassionato del mondo Apple, Android e Windows One Piece, One Piece ovunque Profilo Linkedln per scoprire i miei segreti: https://www.linkedin.com/in/alessandro-guarisco-1417321ab/

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