Twitter, come ben sappiamo, ormai da alcuni mesi ha alla sua guida un nuovo nome e un nuovo volto: quello di Elon Musk. I cambiamenti che il CEO del social network sta attuando in queste settimane sono numerosi ed è difficile tenerne traccia (considerando anche che molti di essi vengo modificati in corso d’opera, rimossi o rivisti in toto).
In particolare, Elon Musk ha messo mano diverse volte alle regole che condizionano il funzionamento del social e le attività dei suoi utenti. Il miliardario spesso si è detto grande amante della libertà d’espressione, cosa che ha lasciato presagire che una volta al timone il social sarebbe diventato un luogo decisamente meno “stringente” su ciò che si poteva o meno scrivere e pubblicare.
Abbiamo presto fatto i conti con il fatto che le cose, in realtà, non sono andate proprio così. Non solo per l’evento che ha coinvolto Kanye West le scorse settimane, ma per un nuovo provvedimento che va a colpire invece il mondo degli anime e dei manga. Infatti adesso nel mirino della nuova censura Elon Musk-iana ci sono nientemeno che le loli: le ragazze degli anime giapponesi che hanno il tipico aspetto di giovani donzelle.
Anche il nuovo Twitter di Elon Musk, come Facebook, si schiera contro le loli
Similmente a Facebook, anche il social di Musk sembra voler compiere il passo del ban alle loli e al genere lolicon. Tutte le ricerche e gli hashtag che coinvolgono tali parole sono state cancellate, e i contenuti a essere riferiti censurati. Questo viene testimoniato dallo screenshot di un utente su Twitter, com’è possibile vedere qui sotto.
La problematica principale posta da questo genere è relativa ai contenuti sensibili sui minori che le varie immagini e video potrebbero mostrare. Si vocifera inoltre che la censura non adotterà alcun tipo di discernimento in merito al reale contesto dei contenuti: a essere bannati potrebbero quindi essere tutti i contenuti loli, che essi siano osceni o meno. È importante però ripetere che, al momento, si tratta di semplici indiscrezioni.
Quello delle loli non è più un argomento da prendere alla leggera ormai da anni, basti pensare che è la questione è arrivata anche al tavolo di discussione dell’ONU. Il fatto è accaduto alcuni anni fa, nel 2019: il Comitato sui diritti dell’infanzia dell’Organizzazione delle Nazioni Unite aveva stabilito delle nuove linee guida sulle leggi contro la pedo pornografia.
Nei contenuti in essa ascrivibili rientravano da quel momento anche cartoni animati e disegni. Anche all’epoca artisti e otaku si erano allarmati per la decisione di censurare il genere, anche se solamente negli ultimi anni le piattaforme e i social network stanno prendendo seri provvedimenti a riguardo.
Fonte: 1
