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La Cina usa i contenuti erotici per rendere impossibile l’utilizzo di Twitter durante le proteste

In Cina, i risultati di Twitter in merito alle principali città cinesi sono stati presi di mira da migliaia di bot che pubblicano spam, contenuti pornografici e sul gioco d’azzardo, presumibilmente allo scopo di coprire i post e le notizie che parlano delle proteste attualmente in corso nel paese.

Cercare sul social parole chiave come Pechino o Shangai al momento porta tra i risultati solamente tali contenutii, con link che rimandano a servizi di escort e altre attività per adulti. Questi tweet superano di molto quelli inerenti alle proteste contro la politica 0 Covid di Xi Jinping. Infatti, i cittadini cinesi sono ormai esasperati dalle pesanti restrizioni che ormai da anni sono in vigore nel paese, e stanno dimostrando tutto il loro scontento nei confronti del Partito Comunista e del suo leader.

Solo pochi giorni fa, sono stati diffusi in rete dei video che vedevano i manifestanti combattere la polizia con dei pali di ferro e delle transenne, e quelli erano solamente alcuni dei momenti che stanno scandendo le dimostrazioni dei cittadini ancora adesso. Lo Stato, consapevole di ciò, sta cercando di metterci una pezza in modo piuttosto inusuale.

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La censura cinese sfrutta i contenuti per adulti

Al momento, è piuttosto difficile per i cittadini cinesi (e non solo) accedere alle informazioni sulle proteste. Questo a causa della censura cinese e dell’ingorgo creato sul social da account che si presumono essere collegati al governo.

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Ciò che si sa, è che a far scatenare la scintilla è stato un recente evento di cronaca nera avvenuto nel paese: 10 persone sarebbero state uccise da un incendio in un appartamento a causa delle restrizioni anti-covid. Infatti, sarebbero state impossibilitate a evacuare a causa delle norme che non permettevano di lasciare facilmente l’edificio interessato.

Secondo una recente analisi di Alex Stamos, dello Stanford Internet Observatory, almeno il 95% dei post su Twitter collegati al termine di ricerca “Pechino” proviene da account spam. Inoltre, la maggior parte di tali account (il 70%) ha iniziato a postare solamente nelle ultime ore.

La Cina ha delle dure regole per quanto riguarda la pornografia online, ma pare che pur di diluire le informazioni sulle proteste sia disponibile ad accettare qualche compromesso, sfruttandola per i propri scopi. Tra l’altro, il sospetto è che tale strategia sia stata decisa con l’intento di approfittare della recente grande ondata di licenziamenti di Twitter (e quindi della minore moderazione).

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Camilla Flocco

Camilla Flocco

Dragon Ball, One Piece e tutto ciò che ama il web.

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