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La Russia neutralizza tre presunti sabotatori, ma erano dei gamer russi che replicavano S.T.A.L.K.E.R.

La guerra tra Russia e Ucraina, come ben sappiamo, sta andando avanti ormai da mesi. Entrambi i fronti sono consumati dalle battaglie, e sia in una nazione che nell’altra l’attenzione nei confronti di eventuali spie, talpe e sabotatori è piuttosto alta.

Quello che è accaduto recentemente è un errore russo scaturito proprio da questa preoccupazione della nazione nei confronti dei filo-ucraini. Infatti, tre uomini sono stati uccisi a Voronezh, città a 150km dal confine ucraino, in un’operazione dei servizi segreti russi nata dal fatto che i sospettati sono stati scambiati per dei presunti sabotatori ucraini. 

Come si è scoperto dopo, però, in realtà si trattava semplicemente di tre gamer appassionati di S.T.A.L.K.E.R., un gioco horror/survival molto famoso ambientato in una versione alternativa di Chernobyl, la tristemente celebre città Ucraina. I tre stavano semplicemente giocando di ruolo, secondo le indagini che sono state condotte dopo il fatto.

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Com’è potuto accadere l’errore

I tre videogiocatori erano intenti a imitare il videogioco, ed è stato proprio questo a trarre in inganno gli agenti russi. I gamer si erano vestiti da soldati, con tanto di finto equipaggiamento e bandiere corrispondenti a quelle che si trovano nel videogioco. Hanno poi inscenato delle finte battaglie militari, seppur in modo piuttosto realistico.

In particolare, alcuni dettagli dei travestimenti avrebbero convinto gli agenti della pericolosità degli uomini, portandoli così a neutralizzarli. Ad esempio, una delle bandiere utilizzate durante l’imitazione aveva un logo molto simile a quello di partito nazionalista ucraino, nonostate corrispondesse in realtà a una delle fazioni del videogioco.

Il logo in questione raffigurava un lupo, similmente a quello presente come simbolo del partito ucraino Volva. Un’altra bandiera però, il cui logo era più ragionevolmente imputabile al partito nominato prima, raffigurava invece delle scritte gialle su uno sfondo bianco.

Insomma, un miscuglio di informazioni contrastanti che ha poi convinto i servizi segreti russi ad agire nonostante la poca chiarezza della situazione, poiché si sospettava stessero progettando un qualche attacco a un’infrastruttura energetica.

Anche gli account social degli uomini, come risulta da un’indagine, rimandano al fatto che fossero degli entusiasti del videogioco. Nonostante ciò uno di loro, dal nome social Stalker Phosgene, secondo uno dei membri del gruppo di softair locale già in passato si è dimostrato un anarchico, dalle posizioni filo-ucraine. Sembra inoltre che sia stato bandito diverse volte dalle partite a causa della violazione delle regole del gioco.

Fonte: 1

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