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One Piece: un elemento fondamentale di Vegapunk impossibile da notare per noi Occidentali [SPOILER]

Adesso che Eiichiro Oda ci ha finalmente svelato la vera forma del Dr. Vegapunk, lo scienziato di grande calibro che è rimasto avvolto nel mistero per ben oltre 20 anni da quando è iniziato One Piece, si potrebbe ritenere che le discussioni relative ai suoi cloni si siano in qualche modo perse di significato.

Tuttavia, quest’affermazione sarebbe tutt’altro che corretta: sebbene ora conosciamo il vero aspetto di Vegapunk, questo non significa che le sue sei versioni “alternative” perdano d’importanza. Egli stesso infatti racconta come essi siano ognuno una parte della sua personalità, e comportino un ruolo cruciale nella composizione della sua intelligenza e nell’immagazzinamento d’informazioni, poiché le esperienze che essi vivono sono utili in ogni caso a formare ulteriormente la sua conoscenza.

Adesso che possiamo vedere tutte e sete le forme di Vegapunk, incluso quindi il suo corpo “Stella”, possiamo notare varie differenze nella realizzazione di ogni clone, le quali non si esteriorano solo mediante il loro nome e il loro aspetto, ma anche attraverso il modo in cui essi parlano e si riferiscono a sé stessi.

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Le personalità di Vegapunk in One Piece e la grammatica giapponese

Prima che Vegapunk (Stella) venisse presentato ufficialmente, i cloni dello scienziato sono stati studiati in lungo e largo dai fan, esaminando tutti gli aspetti che Oda ha voluto far conoscere ai lettori nelle varie pagine che andavano a mostrarli intenti a interagire attraverso i dialoghi.

Adesso che però abbiamo potuto vedere ognuno di essi in modo più o meno chiaro, possiamo riconoscere alcune interessanti particolarità nel modo in cui si riferiscono a loro stessi: il Vegapunk Stella, quello originale, si riferisce alla sua persona con il pronome di “watashi”, utilizzato molto spesso dagli anziani per indicare il pronome “io”, ed è un termine comunemente usato ed impiegato nel gergo formale.

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Similmente a ciò anche Shaka, il Punk 01, utilizza lo stesso pronome, ma la modalità in cui lo fa è leggermente diverso da quello del vero Vegapunk: mentre il corpo principale risulta più “buffo” nel suo modo di parlare, Shaka nelle sue frasi risulta più serio, e si distanzia abbastanza dal modo di parlare “datato” del Vegapunk principale.

Notiamo poi come, man mano che il numero del Punk aumenta e si allontana dallo 0, anche il pronome muta sempre di più: a seguire, il Punk 02 Lilith utilizza una forma più abbreviata di watashi, ovvero “washi”, anch’essa più utilizzata in persone di età avanzata, e che nei media d’intrattenimento va ad indicare l’esperienza e saggezza di una persona anziana.

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Passando ad Edison, il Punk 03, lui usa “wai”, versione ancora più breve di watashi e variazione dialettica di washi utilizzata nella zona del Kansai. Nel utilizzo e nel significato, esso è praticamente identico a washi.

Il Punk di cui abbiamo conoscenza sinora che si allontana definitivamente dal “watashi” di Vegapunk è però il quinto, Atlas: esso usa infatti “ore”, pronome quasi totalmente di utilizzo maschile, anche se il modo in cui è scritto, usano i kana al posto dei kanji, va a denotare “l’infantilità” di chi parla (legata probabilmente anche all’aspetto “bambinesco” di Atlas). Ad aggiungere ulteriore personalità ad Atlas, c’è l’impiego del dialetto di Hyogo nelle frasi.

Per quanto riguarda invece Pythagoras e York, ancora non abbiamo avuto modo di osservare i pronomi nei loro dialoghi: il primo sembra esprimersi in un giapponese comunemente formale, mentre il secondo non ha ancora pronunciato delle frasi così complesse che ci portino a determinare delle particolarità nel suo modo di parlare.

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Queste distinzioni tra i vari cloni ci mostrano gli effetti della decisione di Vegapunk nel frazionare le sue personalità: sebbene ognuna di esse sia collegata al cervello principale, le varie personalità si sono costruite a loro volta una loro personalità (perdonate la ridondanza), costruendo un proprio modo di esprimersi che si lega in modo intrinseco al comportamento che hanno.

Adesso che le personalità sono cresciute in quelle che sembrano essere delle vere e proprie entità a sé stanti, chissà cosa succederebbe se lo scienziato dovesse decidere di tornare ad integrarle tutte nel corpo principale: come cambierebbe la personalità di Stella, e cosa ne sarebbe di quelle degli altri cloni?

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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