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Francesco Guccini lancia il suo nuovo album, ma solo in formato fisico: “non so cosa sia lo streaming”

Dopo 10 anni dal suo ritiro dalle scene e dalla scrittura, il cantautore Francesco Guccini è inaspettatamente tornato con un nuovo album di cover: “Canzoni da intorto” (titolo scelto dalla moglie Raffaella). L’uscita dell’album risulta particolare, soprattutto per l’industria musicale attuale, perché la casa discografica Bgm ha deciso di venderlo soltanto in formato fisico.

Non si potrà dunque ascoltarlo in streaming, e il managing director della casa discografica Dino Steward ha spiegato che è stata una scelta dettata da ragioni “artistiche e commerciali“. L’idea generale è che il CD vada ascoltato tutto dall’inizio alla fine e che la sua qualità non venga definita dalle visualizzazioni, visto che spesso tutti i cantanti tendono a combattere nello stesso campionato.

Durante la conferenza stampa di presentazione del disco alla Bocciofila Martesana a Milano, Guccini si è limitato a dire che ignora che cosa sia lo streaming, scatenando anche un po’ d’ilarità nei giornalisti presenti. Per lui “Canzoni da intorto” rappresenta “un luogo dove si balla il liscio (gli arrangiamenti dei brani, realizzati da Fabio Ilacqua, ricordano melodie con i ritmi del liscio) e dove ci si ritrova tra amici“.

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Le canzoni presenti in Canzoni da Intorto

Non stupisce quindi che le canzoni scelte per il CD siano delle canzoni che il cantautore ha cantato con i suoi amici e le sue amiche di Bologna. Dentro il CD troviamo le cover di canzoni come “Morti di Reggio Emilia” dei Modena City Ramblers, “Barun litrun” e “Quella cosa in Lombardia” di Enzo Jannacci, ma anche brani anarchici (“Addio Lugano” e “Nel fosco fin del secolo“), milanesi (“El me gatt“, “Ma mi” e “Sei minuti all’alba“), veneti (“Tera e aqua“) e inglesi (“Green Sleeves“). 

C’è anche una ghost track nascosta, “Sluga Naroda“, la sigla della serie di Volodimr Zelenskij Servitore del popolo, cantata ovviamente in ucraino e con una chicca finale: il saluto “Slava Ukraini“.

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Guccini ha inoltre espresso il suo parere politico in risposta ad una domanda riguardo l’inclusione della canzone “Quella cosa in Lombardia“. Il cantante ha dichiarato che secondo lui il PD (o quello che ne resta) fa bene a non appoggiare Letizia Moratti, e che non è molto contento di vedere Fratelli D’Italia al governo, anche se ha sottolineato che bisogna avere tanta pazienza.

Ha poi precisato che un tempo era un simpatizzante anarchico, e che ha cantato anche sia canzoni di destra e di sinistra, anche se preferisce di gran lunga la seconda.

Fonte: ANSA.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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