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One Piece: Dario Moccia svela una fantastica teoria su cosa potrebbe essere davvero il One Piece

Di teorie relative allo One Piece, a cosa potrebbe essere, e alle ragioni per cui esso sia ad oggi un mistero che investe l’intera fanbase, ce ne sono a bizzeffe. Mentre Eiichiro Oda ha affermato come si tratti di un qualcosa di tangibile, evitando quindi di lavarsene le mani usando il “potere dell’amicizia” come spiegazione conveniente, queste sue dichiarazioni hanno reso l’identità del tesoro di Gol D. Roger ancora più dubbiosa.

Questo però non fa arrendere gli appassionati della serie, che continuano imperterriti a creare delle ipotesi su cosa sia l’inestimabile lascito del pirata più leggendario di sempre.

A questo proposito, di recente Dario Moccia ha rivelato sui suoi social una teoria particolare a riguardo, basata su una già esistente e rielaborata da lui: ecco allora la teoria che lo YouTuber, streamer e influencer toscano ha voluto proporre ai suoi follower su Instagram.

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La teoria di Dario Moccia sulla verità dietro il One Piece

Durante il secolo di buio, oltre 900 anni prima dell’inizio della narrazione, un uomo leggendario chiamato Joy Boy lasciò su un’isola misteriosa il suo inestimabile tesoro, il One Piece. A trovare quell’isola e a raggiungerla fu solo un pirata, insieme alla sua ciurma: egli giunse alla fine della Rotta Maggiore, arrivando a mettere piede per la prima volta su quell’isola inaccessibile.

Quel pirata fu Gol D. Roger, l’uomo che così ottenne il titolo di Re dei Pirati, e che alla vista di ciò non poté far altro che dire ridere fino a piangere. Fu proprio Roger, colpito da quel tesoro che considerava “una storia divertente”, a battezzare l’isola “Laugh Tale”, appunto, storia che fa ridere. Il Re dei Pirati decise di lasciare il tesoro su quell’isola, consegnandosi alla Marina per poi spingere le nuove generazioni di pirati a cercare il misterioso tesoro “grazie” alla sua esecuzione, dando così vita a una vera e propria leggenda.

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Per nascondere la verità sui Cento Anni di Vuoto (periodo in cui visse Joy Boy), il Governo Mondiale si mise ad uccidere, imprigionare, eliminare dal mondo anche intere isole e a nascondere qualunque indizio o informazione a riguardo. Il timore che qualcuno potesse trovare quel leggendario tesoro era enorme per coloro che si trovavano ai vertici del mondo di One Piece.

Anche Barbabianca rivelò la paura tremenda che il Governo aveva nel vedere qualcuno trovare il tesoro, ritenendo come “il mondo verrebbe scosso da una notizia del genere, e si scatenerebbe una guerra senza precedenti”.

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Ma perché il mondo dovrebbe andare incontro ad un’apocalisse a causa di un tesoro che fa ridere fino alle lacrime? E perché il governo avrebbe paura di un tesoro che trasmette divertimento a coloro che lo guardano?

Secondo Dario Moccia, ci sarebbe un importante collegamento con il potere del Frutto del Diavolo di Luffy quando è stato risvegliato. Egli afferma come esso appartenesse a Joy Boy un tempo: facendo risuonare i tamburi della libertà e ridendo fino alle lacrime, si è detto come Luffy abbia il “potere più ridicolo del mondo”, ovvero quello di distorcere la realtà a suo piacimento.

Proprio questo potere, mostrato durante il combattimento più importante ad Onigashima, ha sorpreso Kaido, il quale osservandolo dice come “sembra uscito da un fumetto”. In giapponese viene usata però la parola “emonogatari”, che indicava i libri illustrati e precursori dei manga veri e propri, i quali apparvero tra gli anni ’40 e ’50.

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E da qui arriviamo alla sostanza della teoria: e se Joy Boy fosse riuscito a capire di essere dentro a una storia a fumetti? E se avesse sviluppato il libero arbitrio e avesse sfruttato il suo potere per distorcere le tavole di quello stesso manga come la gomma?

Forse anche Joy Boy, nonostante disponesse di un enorme potere, non riuscì a “mantenere la sua promessa” finendo con l’essere sopraffatto dalla potenza di quello stesso Governo Mondiale che governa un mondo di una storia fittizia.

Il governo, che si tratti di Im o altri, lo sa e per questo non vuole cambiare questo equilibrio, poiché altrimenti non potrebbe governarlo. Inoltre, bisogna anche considerare il panico che genererebbe la diffusione di una verità del genere, capace appunto di “far sprofondare il mondo in una guerra senza precedenti”.

Roger, l’unico uomo ad aver tentato di raccogliere la volontà di Joy Boy, si è trovato di fronte l’unica testimonianza di tutto ciò. Quella “storia divertente”, il suo tesoro inestimabile, potrebbe non essere altro che… Un volume di One Piece.

In questo modo, tutti noi avremmo avuto sotto i nostri occhi “un pezzo” del tesoro di Joy Boy e di Roger per tutti questi anni. Moccia aggiunge come in Giappone il nome “One Piece” viene accompagnato dalla didascalia “Hito Tsunagi no Dai Hihou”, che significa “La corda che unisce tutti gli uomini”: quale corda migliore che lega il mondo ci sarebbe per un fumettista, se non il suo stesso fumetto?

Questa era la teoria che Dario Moccia ha voluto esporre: probabilmente i fan di vecchia data di One Piece hanno già avuto modo d’incontrare ipotesi e idee con conclusioni molto simili alle sue, visto che non è la prima volta che vediamo una teoria del genere. Se questa spiegazione si rivelasse vera, solo il cielo sa che genere di reazione dovremmo aspettarci dai lettori della celeberrima opera di Eiichiro Oda.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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