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Gotham Knights, Recensione – Gotham può sopravvivere senza Batman?

Il fascino che il personaggio di Batman esercita su tutti noi difficilmente morirà mai. Il vigilante di Gotham di casa DC Comics è uno dei personaggi più iconici dell’intera cultura pop. Nato nell’ormai lontanissimo 1939, il personaggio si è evoluto tantissimo, definendo maggiormente le proprie caratteristiche principali e sbarcando nei media più disparati. Tra cui ovviamente i videogiochi.

Nel videogioco il personaggio di Batman ha trovato un ambiente favorevole sin dalla fine degli anni ’80, con tanti titoli più o meno riusciti che si sono susseguiti su diverse console. Il successo più grande è probabilmente rappresentato dall’ultimo in linea temporale. Parliamo naturalmente della serie Arkham sviluppata da Rocksteady Studios e pubblicata da Warner Bros. Interactive Entertainment.

E sempre Warner Bros. ci porta il titolo di cui parliamo oggi in questa nostra recensione: Gotham Knights. Annunciato alcuni anni fa, dopo alcune difficoltà nello sviluppo legate allo scoppio della pandemia, il titolo è finalmente giunto a noi. Sviluppato da WB Games Montréal, il titolo è un action GDR open-world che ci metterà nei panni di quattro noti eroi del mondo del Cavaliere Oscuro, intraprendendo un percorso narrativo decisamente diverso da quanto si è abituati a vedere. Abbiamo avuto la possibilità di provare il titolo nella sua versione PS5, e oggi vi raccontiamo le nostre impressioni in questa recensione. Iniziamo.

Batman è morto, ma non la sua eredità

Gotham Knights da il via alla sua narrazione in un modo decisamente insolito per un’opera ambientata nel mondo del Cavaliere Oscuro: Batman è morto. Come vediamo nella cutscene d’apertura del titolo, infatti, l’eroe di Gotham si sacrifica durante uno scontro con lo storico nemico Ra’s Al Ghul facendo saltare in aria la propria Bat-caverna.
Con la scomparsa del suo difensore più grande la città rischia di sprofondare nell’anarchia più totale.

Ma Batman non ha veramente lasciato da sola la sua amata città. A raccogliere la sua eredità e la sua missione, infatti, ci penseranno i quattro giovani vigilanti da lui addestrati: Nightwing, Robin, Batgirl e Cappuccio Rosso. Ognuno con una storia diversa alle spalle ma uniti nella ferma convinzione che l’opera di Batman vada portata avanti. Per farlo, con la Bat-caverna distrutta, i quattro si riuniranno a “Il Campanile”, possente palazzo al centro di Gotham dove allestiranno una nuova base operativa, con l’aiuto del fidato Alfred.

Con queste premesse i giocatori si lanceranno in una missione per mantenere l’ordine nella città di Gotham, rimasta all’oscuro della morte di Batman. I cittadini, infatti, pur avvertendo l’assenza del loro vigilante, resteranno all’oscuro della sua sorte. Ma non tutti. Alcuni dei più noti super criminali della città, infatti, lo scopriranno e daranno del filo da torcere ai nuovi vigilanti.
Infatti, il gioco mette in risalto come Batman avesse raggiunto una sorta di equilibrio con il Pinguino, Mr. Freeze ed altri storici nemici. Quest’ultimi pur sempre intenti nelle loro azioni criminali, provavano una sorta di timore verso il Cavaliere Oscuro. Un timore che le nuove leve della Bat-famiglia non incutono ancora. Gotham Knights ci racconta il percorso di crescita dei quattro vigilanti, intenti a conquistare il rispetto di cittadini e nemici.

Gotham Knights, Batman

I super cattivi sopracitati faranno parte della narrazione del titolo. Infatti, alcuni di loro avranno delle trame parallele dedicate, portate avanti da alcune missioni che ci richiederanno d’indagare sulle loro prossime mosse e sventare i loro piani criminali. Le loro storie sono scritte in modo interessante e rappresentano un ottimo modo per staccare dalla narrazione principale.

Infatti, il focus principale della narrativa di Gotham Knights è la “Corte dei Gufi”. Per gli amanti dei fumetti di Batman non sono certo necessarie delle presentazioni. La Corte dei Gufi rappresenta infatti una delle “istituzioni” più conosciute nel mondo del vigilante pipistrello. Formata da alcuni esponenti delle famiglie più antiche e potenti di Gotham, la Corte è avvolta da un manto di leggenda. Per la gran parte dei cittadini e persino per i nostri protagonisti essa non esiste. Ma indagando su strani avvenimenti che avvengono in città, dovranno presto ricredersi. La Corte dei Gufi tende i fili di ciò che accade a Gotham da secoli ed esercita un tale potere da far tentennare anche i criminali più feroci al solo sentire il suo nome.

Si sviluppa così una storia d’investigazione e d’avventura che porterà il giocatore a conoscere più profondamente la città di Gotham e i suoi protagonisti. Il tutto raccontato con un buon ritmo narrativo il quale vive di non molti tempi morti (se escludiamo le pause legate alla progressione del gameplay). Inoltre, il doppiaggio italiano presente permetterà di godersi ancora meglio le interazioni tra i vari personaggi, anche nelle fasi di combattimento più concitate.

Pattugliamenti notturni tra crimini e “cacce al tesoro”

Se sulla narrativa di Gotham Knights non abbiamo avuto praticamente alcuna nota negativa, non possiamo fare altrettanto per quanto riguarda l’offerta ludica del gioco. Quantomeno non completamente.
Come detto in apertura, Gotham Knights è un action RPG open-world, all’interno del quale potremo utilizzare liberamente uno dei quattro vigilanti protagonisti, ognuno con le sue particolari caratteristiche.

Ogni notte di gioco potremo uscire da Il Campanile per pattugliare le strade della città e svolgere diverse attività. La principale sarà quella di andare a caccia di crimini e combattere contro gli scagnozzi delle diverse bande che agiscono nell’oscurità di Gotham. Risolvere questi crimini ci permetterà di ottenere esperienza, materiali per il crafting e indizi. Grazie a questi indizi potremo accedere a crimini premeditati da sventare la notte successiva. Solitamente questi crimini portano con sé ricompense maggiori.

Il loop di gameplay del titolo di conseguenza è infondo molto semplice. Bisogna affrontare le missioni minori e sventare i crimini per salire di livello, sbloccando così i punti necessari a ottenere nuove abilità dei nostri eroi e ottenere i materiali per creare equipaggiamenti migliori.
Inizialmente le differenze tra uno o l’altro vigilante saranno decisamente ridotte. Nelle prime ore di gioco ci siamo ritrovati a usare praticamente nello stesso modo sia Robin che Cappuccio Rosso. Il primo più rapido e pensato per approcci stealth, il secondo un vero proprio ariete da sfondamento.
Sviluppando gli alberi delle abilità di ciascun vigilante le differenze iniziano però decisamente a farsi sentire. Soprattutto le abilità cavaliere, sbloccabili facendo alcune sfide aggiuntive che ci faranno conoscere più da vicino il singolo eroe, rendono il combattimento abbastanza differenziato, permettendo approcci diversi.

Gotham Knights, Batmoto

Ciò che alla lunga rende pesante questo loop di gameplay è il sistema di combattimento. Abbiamo trovato il sistema di combattimento di Gotham Knights troppo basilare per risultare veramente appagante nel lungo periodo. Se messo a paragone con il sistema “free flow” della serie Arkham siamo davanti davvero a un abisso.
Oltre alle abilità cavaliere che hanno la funzione di mosse speciali e sono utilizzabili solo con la barra slancio carica, avremo a disposizione tre opzioni. Attacchi da mischia, attacchi a distanza (entrambe le tipologie con variante rapida e potente a seconda della durata della pressione sul tasto) e una schivata.
Tale semplicità rende la curva d’apprendimento molto rapida e poco stimolante per il giocatore, il quale dopo poche ore di gioco si ritroverà a padroneggiare completamente gli scontri. Le uniche difficoltà potranno derivare da momenti di distrazione o dal frequente “vizio” del gioco di mandarci contro eserciti di nemici degni di un musou.

Fortunatamente il gioco a diversi livelli di difficoltà tra cui scegliere. Quello normale è il penultimo, ma se voleste provare ad avere una sfida più stimolante avete la possibilità di giocare a un livello più alto. Vista la difficoltà generale appena discussa, vi invitiamo a evitare i due livelli più bassi, almeno che non vogliate godervi esclusivamente la storia del titolo.

Oltre a sventare crimini i vicoli di Gotham offriranno al giocatore alcune attività secondarie in una vera e propria “caccia al tesoro”. Se siete dei completisti che amano andare a caccia di collezionabili Gotham Knights vi coccolerà davvero tanto. In giro per l’arancia di media grandezza potremo trovare diverse cose. Il primo collezionabile sono i Batarang, seminati qua e là per la città. Abbiamo poi dei murales, che aggiungeranno alcune curiosità su Gotham e su alcuni suoi illustri cittadini.
Abbiamo poi alcuni i Depositi dati, collezionabile leggermente più interessante. In questo caso, infatti, non basterà trovarli. Dovremo anche affrontare una piccola corsa a checkpoint tra i tetti della città. Solo completandola entro il tempo limite sbloccheremo il premio, costituito da esperienza e audio lasciati da Bruce Wayne.

Le ultime due attività secondarie sono un po’ più interessanti. La prima ci richiederà di scansionare alcuni droni di sorveglianza della polizia per i cieli di Gotham. Farlo ci permetterà di sbloccare i punti di viaggio rapido (la mappa è interamente sbloccata sin da inizio gioco).
Infine abbiamo le prove a tempo con la Bat-moto sulle quali come potete immaginare non è necessario dilungarsi ulteriormente.

Volendo riassumere in breve i nostri pensieri, riteniamo l’offerta di gameplay di Gotham Knights un po’ limitata dalla mancanza di un sistema di combattimento che stimoli il giocatore. Le tante attività secondarie e le trame dei super-cattivi possono risultare interessanti, soprattutto se si ama il completino nei giochi open world. Ma alla lunga il giocatore potrebbe ritrovarsi demotivato nel svolgerle a causa della scarsa profondità offerta dal sistema di combattimento, di fatto parte centrale della produzione.
La componente Co-op del titolo, che permette di affrontare le ricognizioni notturne in compagnia di un amico e svolgere le missioni con due vigilanti, può offrire quello stimolo aggiuntivo donando un po’ di varietà nelle dinamiche degli scontri.

Grande estetica ma poca tecnica

Gotham Knights, Pinguino e Batgirl

La nota più dolente di Gotham Knights è per distacco il suo comparto tecnico. Il gioco, inizialmente previsto anche per le console di vecchia generazione, alla fine è uscito solamente su PC, PS5 e Xbox Series X. Essendo anche stato rinviato ci si aspettava un titolo veramente solido sul piano tecnico. Invece, Gotham Knights presenta diversi problemi di ottimizzazione.

A partire dal problema più importante, legato al framerate. Gotham Knights non dispone di diverse modalità grafiche. La risoluzione è fissata così come il framerate, che non supera i 30 FPS. Con la potenza attuale delle attuali console next-gen ci si aspetta che un titolo punti ai 60 FPS indipendentemente dalla qualità grafica dello stesso. Il problema diventa ancora più grande nel momento in cui i 30 FPS non risultano essere neanche stabili, con anche cali importanti e bruschi.
A questi problemi si aggiungono alcuni legati all’interazione dei modelli con l’ambiente circostante. Ci è capitato diverse volte di vedere alcuni nemici compenetrare ripetutamente elementi dello scenario o persino di rimanere noi stessi incastrati tra un barile e un muro subendo inesorabilmente i colpi dei nostri avversari.

Fortunatamente il lato artistico risulta essere di livello molto più alto. Graficamente il titolo è di alto livello, con la città di Gotham realizzata in modo davvero dettagliato e grande quanto basta. Non siamo infatti davanti a una mappa di gioco dispersiva e inutilmente grande e vuota, cosa che nel genere open-world moderno è assolutamente da apprezzare e segnalare. Il vero fiore all’occhiello sono però i character design. Ispirati e convincenti, non possiamo non segnalare la vastissima personalizzazione dei costumi dei quattro vigilanti protagonisti. Oltre alle tante tute disponibili con il crafting, ciascuna di esse potrà essere ulteriormente personalizzata con pezzi alternativi per ciascuna sua parte e modificata. Praticamente non ci siamo mai ritrovati a utilizzare lo stesso costume, variando a ogni ricognizione notturna. Davvero una bella sorpresa.

Infine la colonna sonora non risulta memorabile e anzi è forse troppo di sfondo nelle fasi di gioco. Seppur piacevole, avremmo preferito entrasse con più “prepotenza” in scena per enfatizzare ulteriormente le fasi narrative e di gameplay più concitate.

Conclusioni

Gotham Knights è un titolo pigro. Forte di un immaginario forte e ispirato come quello di Batman, il gioco si limita a offrire un’esperienza action come tante altre se ne sono viste, mancando di originalità e risultando per questo poco memorabile. Il gioco come avrete capito leggendo la nostra recensione, non è assolutamente un titolo definibile brutto. Se siete in cerca di una nuova e inedita avventura per le vie di Gotham, con un canovaccio narrativo diverso dal solito, riuscirete sicuramente a divertirvi per diverse ore, soprattutto in compagnia di un amico. Ma nel lungo termine, ripensando alla vostra partita, difficilmente ricorderete Gotham Knights come un titolo capace di portare freschezza nel vostro bagaglio da videogiocatori.

Gotham Knights, cover

Gotham Knights

Voto - 7.2

7.2

VOTO

Gotham Knights è un action GDR open-world disponibile per PS5 e Xbox Series X|S. In futuro arriverà anche su PC

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Samuel Bianchi

Samuel Bianchi

Videogiocatore svezzato dalle sapienti mani della prima Playstation e dal Sega Mega Drive, nel tempo ha sviluppato un interesse particolare per i giochi di ruolo. Cresciuto vivendo il videogioco in solitaria, ora ha un forte desiderio di analizzare il mondo videoludico con gli altri appassionati, approfondendone le capacità aggregative e comunicative, tipiche della grande arte.

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