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Persona 5 Royal sbarca in tutto il suo stile su Nintendo Switch – Recensione

Il 2016 e il 2017 sono una coppia di anni che molti amanti dei JRPG difficilmente potranno dimenticare. Perché ci hanno regalato l’uscita di un vero capolavoro del genere: Persona 5. Uscito prima in Giappone e l’anno successivo nel resto del mondo come esclusiva PS3, il gioco ottenne subito un successo importante, diventando poi un vero fenomeno mondiale con l’uscita di Persona 5 Royal, versione espansa e migliorata uscita nel 2020 per PS4. Persona 5 rappresenta il sesto capitolo (essendo Persona 2 diviso in una dilogia n.d.r.) della serie targata Atlus, nata come spin-off di Shin Megami Tensei.

Una serie amata dagli appassionati del genere, ma rimasta nei fatti di nicchia fino all’uscita di questo capitolo. Persona 5 è riuscito a proporsi a un pubblico vastissimo grazie a una serie di fattori che lo rendono un vero capolavoro, anche se forse non per tutti date alcune caratteristiche che vedremo tra poco.

Per questo motivo all’annuncio del suo arrivo su Xbox, PC e Nintendo Switch non abbiamo potuto che sorridere. Finalmente tanti giocatori che non hanno provato questa esperienza potranno cimentarvisi, scoprendo ciò che ha reso così amato Persona 5.
Nella nostra recensione di oggi analizzeremo la versione Nintendo Switch di Persona 5 Royal, la quale a fronte di una resa tecnica leggermente inferiore rispetto alle edizioni in arrivo su PS5, Xbox e PC, offre una portabilità che per un titolo come questo potrebbe davvero fare la differenza.
Andiamo dunque a scoprire nel dettaglio il gioco, con un occhio di riguardo a questa operazione di porting. Iniziamo.

Società e giustizia

Ambientato interamente nella colorata e meravigliosa Tokyo, Persona 5 Royal racconta la storia di un adolescente, il quale dopo essere stato incastrato per aver difeso una donna da un’aggressione sessuale, si trasferisce nella capitale nipponica per scontare la propria libertà vigilata. Qui inizierà a frequentare la Shujin Academy, scuola privata dove si troverà subito al centro dell’attenzione a causa di voci messe in giro sul suo conto.

Proprio qui farà la conoscenza di Ryuji Sakamoto e Ann Takamaki, coetanei come lui respinti e giudicati per ciò che non sono. E proprio insieme a loro e a una misteriosa creatura dalle sembianze di un gatto chiamato Morgana, verranno a conoscenza del Metaverso. Una dimensione parallela frutto dei desideri distorti presenti nei cuori di ognuno di noi. Dimensione all’interno della quale il gruppo riesce ad attingere ai propri Persona, manifestazioni fisiche del loro spirito di ribellione.

Inizia così quasi per caso un viaggio che porterà i nostri protagonisti dapprima a lottare per motivi personali e successivamente per qualcosa di più grande: sanare la società. Sotto lo pseudonimo di Ladri Fantasma il gruppo inizierà ad acquisire fama mondiale, nuovi alleati e attraverso obiettivi specifici a far valere la propria idea di giustizia. E proprio la giustizia e le emozioni rappresentano i temi più importanti di Persona 5 Royal. Cosa è veramente giusto? Può il singolo decidere arbitrariamente come affrontare determinate ingiustizie? E quale valore hanno le emozioni e i desideri nell’esistenza stessa di un individuo? Queste domande ci accompagneranno per l’intera storia che in pieno stile JRPG, ci porterà da semplici liceali a fronteggiare entità ben più grandi di quanto avremmo forse mai immaginato.

Persona 5 Royal, party

Nonostante ci si trovi davanti a un titolo che per essere concluso richiederà non meno di cento ore, la narrazione scorre con un giusto ritmo, facendo appassionare il giocatore al gruppo dei protagonisti e iniziando a sentirsi parte di loro. Proprio nei dialoghi tra loro sorge forte l’anima da visual novel che rende unica la serie di Persona. Il gioco si prende tutto il tempo necessario per sviluppare psicologicamente i personaggi e far sviluppare il nostro rapporto con essi. Questo anche grazie a dei dialoghi scritti magistralmente e un doppiaggio di primo livello sia in giapponese che, forse soprattutto, in inglese.

Grazie a questa grande cura al dettaglio empatizzare e vivere visceralmente gli eventi di gioco sarà quasi una conseguenza. E ci farà vivere tutto il peso delle scelte che faremo, le quali potrebbero condurci a finali inaspettati. Il gioco infatti ha diversi finali possibili, anche decisamente differenti tra loro.
Infine, la presenza dell’italiano per i testi è un punto bonus assolutamente di cui tenere conto in un’esperienza con così tanti testi e così longeva.

Vita da adolescenti tra studio e doposcuola nel metaverso

Il gameplay di Persona 5 Royal è più unico che raro nell’intero panorama videoludico. Il sistema a turni tipico di tanti JRPG si fonde in maniera sublime con un impianto da life simulator e con un una narrazione come già anticipato in pieno stile visual novel. Questa formula così peculiare nata con il terzo capitolo della serie e affinata nel tempo, raggiunge in Persona 5 la sua forma più matura e lima diversi elementi.

La parte degli scontri si svolgerà all’interno dei Palazzi o dei Memento, entrambi situati nel metaverso. I primi sono proiezioni distorte di un singolo individuo, con dei desideri fortemente distorti. Essi rappresenteranno i dungeon principali dell’avventura, con il loro signore nel ruolo di boss di trama.
Il compito dei Ladri Fantasma sarà quello di rubare il tesoro, materializzazione fisica nel metaverso dei desideri distorti del padrone. In questo modo si potrà causare un risveglio del cuore al signore del palazzo, facendogli ammettere i propri crimini nel mondo reale. Per farlo dovremo farci strada tra le Ombre nemiche e gli enigmi ambientali.

Vi assicuriamo che ogni Palazzo sarà ben diverso dal precedente, con un level design ben studiato e stimolante e mai frustrante. La scelta di avere dei dungeon studiati rispetto a quelli generati proceduralmente degli scorsi capitoli ha decisamente pagato. Da segnalare un bilanciamento della difficoltà non esattamente perfetto tra nemici dei Palazzi e i boss stessi. Nel complesso Persona 5 Royal se giocato nella sua difficoltà “normale”, non un gioco complicatissimo, risultando più accessibile rispetto ad esempio agli Shin Megami Tensei sempre di casa Atlus.
Nei Palazzi si avverte però un vero squilibrio. Se le Ombre affrontate durante l’esplorazione saranno facilmente gestibili sfruttando tutte le meccaniche che il gioco mette a nostra disposizione, i boss richiederanno decisamente più attenzione. Questo perché ogni boss è uno scontro puzzle, con le sue peculiarità e minacce da scoprire. Il giocatore dovrà ingegnarsi e capire quale è la strategia migliore per batterlo. La forza bruta non basterà, statene certi.

Persona 5 Royal, Ann e Carmen

Nonostante sia un gioco a turni, infatti, Persona 5 Royal riesce a offrire al giocatore un combattimento estremamente dinamico. Ogni singola abilità o attacco nel gioco hanno una tipologia. Così ogni nemico e tutte le nostre Personae avranno resistenze e debolezze ad esse. Ogni volta che colpiremo un nemico in una delle sue debolezze (o con un colpo critico) lo atterreremo, guadagnando un ulteriore turno per attaccare, durante il quale potremo o agire nuovamente o passare l’azione a un compagno, sfruttando la Staffetta.
Passare il turno comporta dei bonus sui danni ed è possibile creare una catena che vedrà agire due volte tutti e quattro i membri del party. Per farlo “basterà” colpire ogni turno le debolezze di un nemico diverso. Imparare a sfruttare la staffetta sarà fondamentale nelle fasi più avanzate di gioco.

Per lottare useremo le Personae. Mentre i nostri compagni ne avranno una per tutto il gioco, il nostro protagonista ha la capacità di poter usarne molteplici, potendo cambiare quella equipaggiata ogni turno. Per ottenerle potremo trattare con le ombre incontrate nei palazzi o, soprattutto, usare il sistema di fusione. Grazie ad esso potremo usare due Personae in nostro possesso per crearne una terza, più potente e con abilità ereditate.

Andare a spiegare nel dettaglio tutte le micro-meccaniche di gameplay di Persona 5 Royal renderebbe decisamente più prolissa del dovuto questa recensione. Parliamo quindi dei Confidenti. Questi non sono altro che i personaggi che incontreremo nella nostra avventura. Compagni di party, amici e personaggi particolari. Ed essi rappresentano forse il punto d’incontro più netto tra componente JRPG e life sim.
Con i nostri Confidenti potremo infatti fare attività quotidiane come andare in palestra, una passeggiata al parco o andare a giocare a biliardo. Tutte attività che migliorerà il nostro rapporto con essi, facendoci sbloccare abilità davvero utili durante le battaglie. Inoltre, con diversi personaggi femminili sarà possibile intraprendere una “romance” una volta raggiunto il livello massimo di legame.
Scoprire e approfondire le storie dei vari personaggi è davvero interessante e, fondamentalmente, starà a voi scegliere con chi passare più tempo.

E anche il resto delle attività quotidiane ci aiuteranno nella nostra avventura. Quando non saremo impegnati con i Palazzi, infatti, potremo andare a scuola, leggere, andare in sala giochi o persino pescare. Tutte queste attività ci permetteranno di migliorare le nostre statistiche, utili principalmente nelle relazioni con i Confidenti.
Per fare il tutto non avremo però tempo infinito. Persona 5 Royal presenta infatti un calendario giornaliero. Nel corso di una giornata avremo a disposizione solo un certo numero di azioni. Alcune saranno “gratuite”, altre faranno passare il tempo. Tale meccanica sarà da tener conto anche per la “conquista” dei Palazzi, dato che avremo delle scadenze per batterli. Ma state tranquilli. Rispetto al passato il gioco è di manica larga e difficilmente vi troverete alle strette. Discorso diverso se invece si punta al completismo assoluto.

Persona 5 Royal, terme

La parte sociale del titolo è senza dubbio ciò che potrebbe allontanare qualcuno da Persona 5 Royal. Se non si riesce a immergersi del tutto nella narrazione, si potrebbe avere la sensazione di un drastico rallentamento dell’avventura e gli stimoli a proseguire potrebbero venire meno. Su questo aspetto del titolo si tratta davvero di capire che tipo di videogiocatori siete.

Infine parliamo brevemente dei Memento accennati sopra. Questi sono presentati narrativamente come “il Palazzo comune della popolazione”. Una sorta di materializzazione delle distorsioni dell’intera società. Nel pratico, parliamo di una serie di dungeon procedurali, dall’aspetto di gallerie ferroviarie.
All’interno dei Memento potremo portare a termine tante missioni secondarie e incontrare diverse ombre per livellare un po’ il nostro party. Nel pratico parliamo di un’attività secondaria, ma proposta in modo intelligente e che in qualche modo si ricollega anche alla narrativa principale.

Un porting eccellente per una direzione artistica sublime

Parliamo ora dell’aspetto forse più interessante di questa nostra disamina: la qualità tecnica del porting. Nonostante di fatto Persona 5 sia un gioco nato su PS3, e la versione Royal abbia aggiunto solo contenuto senza andare a toccare il comparto tecnico, molti si interrogavano sulle prestazioni che avrebbe avuto il titolo una volta sbarcato su Nintendo Switch. Ebbene possiamo tranquillizzarvi in pieno: Persona 5 Royal su Nintendo Switch è un vero gioiello tecnico.

Il gioco presenta una qualità grafica in modalità dock pari a quanto visto nelle versioni PS4 del titolo, mentre in modalità portatile presenta una risoluzione un po’ minore ma che date le dimensioni dello schermo e lo stile artistico del titolo non andrà in alcun modo a intaccare il colpo d’occhio ed estetico offerto dal gioco.
Per quanto riguarda il framerate, troviamo trenta FPS pressoché granitici in ogni situazione. Durante la nostra prova non abbiamo mai riscontrato stuttering o sensazioni di fastidio dovute a cali frequenti del framerate. Ottimizzazione avvenuta anche nelle fasi di caricamento, davvero rapite e mai tediose.

Proprio per queste caratteristiche ci sentiamo di dire che la versione Nintendo Switch di Persona 5 Royal potrebbe essere la migliore per giocare il titolo. Se è pur vero che la release su PS5, Xbox Series X|S e PC potrà contare sui 60 FPS e su risoluzione 4K, il valore della portabilità su un titolo di questa mole potrebbe superare i benefici tecnici di una risoluzione più alta e di un framerate migliore. Lato framerate perché la natura a turni del titolo durante gli scontri e quella pacata delle fasi sociali rendono i 30 FPS un compromesso assolutamente accettabile. Lato risoluzione perché la direzione artistica del titolo sovrasta nettamente la potenza tecnica, risultando efficace anche in questa versione.

Persona 5 Royal, Assalto Joker

E questa è una vera fortuna. Perché la direzione artistica di Persona 5 Royal è una delle migliori degli ultimi anni. In questo titolo Atlus è riuscita a raggiungere l’eccellenza sotto davvero tanti punti di vista, a partire dall’interfaccia. Troppo spesso sottovalutata, l’estetica dell’interfaccia di un gioco, dei suoi menù e la sua leggibilità sono uno dei primi biglietti da visita di un titolo. E l’interfaccia di Persona 5 Royal è super riconoscibile e leggibile nonostante il suo essere super colorata ed esagerata nelle forme e nelle animazioni.

Questo stile si trasporta anche nelle animazioni delle mosse speciali dei nostri protagonisti e nei fantasiosi Palazzi che andremo ad affrontare. Un mondo quasi sempre coloratissimo e anche esagerato, in perfetto contrasto con la coerenza della Tokyo visitata nelle fasi sociali.
Un contrasto che si trasporta anche nel design dei personaggi. Da quello anonimo del nostro protagonista (volutamente così) a quello più stravagante di alcuni nemici umani o alleati. Inutile citare il design delle Personae, dato che parliamo di figure ormai consolidate da anni nella serie e ben riconoscibili. Ma anche qui, non mancano novità e rivisitazioni da scoprire.

Conclusioni

Come detto in apertura, il fatto che Persona 5 Royal sia diventato finalmente giocabile su praticamente ogni piattaforma dovrebbe rendere felici tutti i suoi fan. Il gioco Atlus è un capolavoro del genere capace di rasentare la perfezione in tanti suoi aspetti. Un JRPG unico, come non se ne possono trovare altri, con delle peculiarità che senza dubbio potrebbero non riscontrare il gusto di tutti. Non sempre i grandi giochi hanno quelle caratteristiche utili a soddisfare il gusto di chiunque. Ma forse è proprio per questo che riescono a emergere dalla massa di prodotti che esce ogni anno sul mercato. Capaci di ergersi non solo per qualità ma anche per inventiva.
La versione Nintendo Switch di Persona 5 Royal è un vero gioiello e un ottimo modo per scoprire questa fantastica serie in attesa dell’uscita sempre su Switch del terzo e del quarto capitolo, questo febbraio. Bentornato Persona 5 Royal.



Persona 5 Royal

Voto - 9.7

9.7

VOTO

Il capolavoro di casa Atlus, Persona 5 Royal, torna in una nuova edizione per la prima volta su Nintendo Switch

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Samuel Bianchi

Samuel Bianchi

Videogiocatore svezzato dalle sapienti mani della prima Playstation e dal Sega Mega Drive, nel tempo ha sviluppato un interesse particolare per i giochi di ruolo. Cresciuto vivendo il videogioco in solitaria, ora ha un forte desiderio di analizzare il mondo videoludico con gli altri appassionati, approfondendone le capacità aggregative e comunicative, tipiche della grande arte.

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