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“Non un anime per vecchi”: Gundam Witch of Mercury vuole aprirvi ad un nuovo mondo

Da quasi cinquant’anni il franchise di Gundam continua ad essere uno dei più seguiti e conosciuti nel mondo dei mecha e dei cosiddetti “gunpla”. L’opera nata dal regista e autore Yoshiyuki Tomino, accompagnato dalla Sunrise (Hajime Yatate) ha presentato sin dalla fine degli anni ’70 una serie ambientata in un mondo futuristico, mosso dalla fantapolitica e dal combattimento robotico, dove la guerra e ciò che ne scaturisce fungono da tematica principale degli eventi presentati nella storia.

Oltre ai personaggi estremamente carismatici che la serie presenta negli adattamenti animati, si possono osservare anche i modelli incredibili dei vari colossi meccanici, pilotati da persone normalissime per i motivi più disparati. A quei tempi, la serie non riuscì subito a regnare sulle altre, avendo presentato un qualcosa d’innovativo ad un pubblico abituato a degli anime meno “crudi” e politici. Ma fu con la produzione di kit di modelli in scala delle varie mobile suit presenti nella serie, più diverse “creazioni originali” e spin-off che il franchise riuscì a decollare.

Tuttavia, al giorno d’oggi Gundam sembrava aver fatto il suo corso del tempo: i robottoni che fanno a botte non risultano più attraenti come un tempo e continuano ad ottenere scarsi risultati, forse anche per via di un inevitabile cambio generazionale e conseguentemente di gusti. Eppure Takuya Okamoto, il producer dell’ultima serie di Gundam denominata Gundam Witch of Mercury, ha voluto cogliere l’occasione della messa in onda dell’anime e di una vicenda da lui vissuta per discutere di quest’idea di “datato” che sembra trasparire dalla nomea della serie.

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Perché Gundam Witch of Mercury non è il solito Gundam

Ascoltando una conversazione tra adolescenti, Takuya Okamoto ha sentito come essi stessero discutendo su Gundam, e su come essi ritenessero che non fosse “roba per loro”, credendo che il franchise animato sia oramai un qualcosa di mirato solo agli adulti, cresciuti con questa serie o più interessati alle tematiche trattate.

Il producer, che ha lavorato anche ad altre serie di Gundam come Iron-Blooded Orphans, Unicorn e Buld Fighters (oltre ad aver lavorato anche a Code Geass, L’Attacco dei Giganti, Jujutsu Kaisen e Vinland Saga), adesso si trova a capo della produzione di Witch of Mercury, un anime che mostra differenze molto evidenti dalle opere precedenti.

La serie si concentra su una scuola dove le decisioni più importanti vengono effettuate mediante duelli tra suit mecha, una tematica che non ha mai trovato la sua presenza in una serie di Gundam, più incentrata sul combattimento tra fazioni nemiche in contesti di guerra.

Sunrise

Ci sono stati dei Gundam dove sono apparse delle scuole in precedenza, ma in opere dove si andavano a mostrare le origini molto serie di un personaggio, come ad esempio mostrando un bambino soldato. La creazione della storia di Witch of Mercury ha subito diversi ripensamenti, ed è stato quando ha sentito quella conversazione tra ragazzi negli studi Sunrise, giunti lì per una visita scolastica, che ha scoperto come Gundam era ritenuto qualcosa d’inadatto a loro, tanto da decidere di “non guardarlo se ha Gundam nel titolo”.

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Okamoto crede che per i fan più giovani sia difficile appassionarsi a Gundam, e per questo è stato spinto un ambiente legato al mondo scolastico, in modo da rendere l’anime più “appetibile” e capace di costruire un legame con gli spettatori. Possiamo notare ulteriormente questi tentativi con la opening dell’anime, creata da YOASOBI, tra gli artisti più popolari tra i giovani di tutto il Giappone in questi anni.

Vi ricordiamo che Gundam Witch of Mercury è una delle serie che raccomandiamo di vedere; in questo articolo, troverete anche le altre opere in onda questa stagione che vale la pena guardare.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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