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Sessismo ad Hollywood, la denuncia di Naomi Watts: “Mi dissero che a 40 anni la mia carriera sarebbe finita”

Da ormai qualche anno sembra che Hollywood abbia fatto cadere sempre di più la sua maschera fatta di misoginia e maschilismo. A confermarlo è l’ennesima “denuncia” da parte di tantissime donne dello star system.

Il caso Weinstein e il movimento #MeToo hanno fatto si che venisse puntato un vero e proprio occhio di bue sulla condizione della figura femminile nel mondo cinematografico moderno.

Molte dive, da quel momento in poi, hanno cominciato a dire la loro riguardo le costanti discriminazioni sul lavoro che le vedono protagoniste, anche solo dal punto di vista finanziario.

Nella maggior parte dei film hollywoodiani nel quale abbiamo un protagonista maschile ed una protagonista femminile (con stesso screentime ed importanza narrativa), la donna viene pagata di meno. Sul tema è ritornata Naomi Watts che in un’ intervista ad Entertainment Weekly ha raccontato di una sua spiacevole esperienza a riguardo.

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Naomi Watts: le accuse inconsistenti

L’attrice ha raccontato di quanto, tantissime persone (in particolare appartenenti al mondo del cinema) , avevano dato per spacciata la sua carriera dopo i quarant’anni poichè definita “non più sc*******”.

Naomi Watts ci ha tenuto a non rivelare il nome del fautore di queste brutte considerazioni, ricordando solo quanto le abbia consigliato “di dare il meglio di sè entro i 40 anni“.

Riguardo il come far sentire a loro agio ad Hollywood anche le donne più grandi di età, la Watts ha risposto con un semplice “Non parliamo mai degli uomini che invecchiano. Anzi, se lo facciamo è come se dicessimo ‘ Oh, diventa più bello, più desiderabile, più potente’ E perchè è potente? Perchè ha accumulato esperienza. Dovrebbe essere lo stesso anche per le donne.

Misoginia ad Hollywood: un problema tutto maschile

La denuncia di Naomi Watts è la conferma di un fenomeno più che diffuso ad Hollywood: la misoginia. Nonostante molto spesso si tendi a generalizzare un gran numero di attori (uomini) si sono spesi sul tema.

Già nel 2018, ad esempio, Benedict Cumberbatch, probabilmente uno dei volti più noti del cinema moderno, si era apertamente schierato contro la differenza di salario tra donne e uomini per quanto riguarda i compensi delle case di produzione.

Con la sua compagnia, infatti, l’attore si sta impegnando a portare sempre più storie femminile e a rendere sempre più diffusa l’idea di un implementamento di salario per le donne.

“Non parteciperò se la mia coprotagonista non viene pagata quanto me” aveva dichiarato all’epoca dell’intervista. “La metà del pubblico e donna e noi molto spesso lo dimentichiamo”.

FONTE

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