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Tesla: scoppiano le polemiche dopo l’incendio nella sede di Berlino

Nella notte di lunedì 26 settembre, intorno alle 3:30, un grosso incendio è divampato nella fabbrica Tesla di Berlino, in particolare nella sezione nord-est della struttura. I circa 50 vigili del fuoco di Grünheide accorsi immediatamente sul luogo, hanno dovuto lottare diverse ore per domare le fiamme, ma la situazione si è fortunatamente risolta senza nessun ferito. Secondo le prime ricostruzioni l’incendio è nato da una pila di cartone e legno, che si è poi esteso a una quantità di materiale pari a circa 800 metri cubi. I vigili sono però riusciti a evitare che le fiamme si diffondessero ad altre zone della struttura.

L’impianto attivo da pochi mesi è però immediatamente finito al centro di diverse polemiche, con i detrattori che ne chiedono da tempo la chiusura. Si tratta di alcuni gruppi ambientalisti locali, che già durante le prime fasi della costruzione della sede tedesca erano riusciti a far ritardare i lavori, Ora sono tornati alla carica, chiedendo alle autorità l‘immediato stop alla produzione. Queste le dichiarazioni di uno degli attivisti:

“Le nostre peggiori paure si sono avverate. Chiediamo l’interruzione della produzione fino a quando le cause e le circostanze non saranno state chiarite e tutte le misure di sicurezza nell’area di protezione delle acque non saranno state attuate.

Tesla

Le polemiche riguardano soprattutto la protezione delle riserve d’acqua locali e il possibile rischio d’inquinamento dovuto alla fuoriuscita di materiale nocivo. Anche la grande quantità d’acqua utilizzata dai vigili del fuoco rischia di essere un problema per quanto riguarda il terreno. Da parte di Tesla non vi è invece ancora alcun commento, né sull’incendio e sulle sue possibili cause, né sulle polemiche uscite dopo il fattaccio.

Tesla: le polemiche sulle vetture che non riconoscono e investono i bambini

Negli ultimi mesi la casa automobilistica fondata da Elon Musk è stata al centro di diverse polemiche dopo un test di sicurezza condotto da The Dawn Project, ultima versione del software dell’auto a guida autonoma. Infatti in più di un’occasione il veicolo (che viaggiava a 40 km/h) non ha riconosciuto, e di conseguenza investito un manichino con le fattezze simili a quelle di un bambino. Nonostante le rassicurazioni di Musk stesso, la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) degli Stati Uniti ha confermato che un’indagine è in corso.

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Fonte: Reuters

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Matteo Pignagnoli

Matteo Pignagnoli

23 anni, laureato in scienze della comunicazione con l'obiettivo di diventare giornalista. Appassionato sin da piccolo di gaming e sport, mi interesso anche di anime, manga e musica.

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