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Pro player di Guilty Gear dopo la sconfitta: “il mio avversario puzzava troppo”, ma l’unico a puzzare era lui

Un pro player di picchiaduro non è riuscito a proseguire nelle fasi finali di un recente torneo di Guilty Gear Strive, e, preso dalla frustrazione, si è rivolto a Twitter per spiegare la sua spiacevole esperienza. A quanto pare il suo avversario emanava un puzzo davvero fetente, tanto forte da impedire al pro player in questione di concentrarsi, il che avrebbe quindi portato alla sua sconfitta.

Non avrei mai dovuto giocare a Guilty Gear“, ha detto nel suo cinguettio, “ho appena affrontato la persona con l’odore più infausto della storia, era davvero impossibile giocare“. Aggiunge poi che tutta la community dovrebbe impegnarsi di più sul fronte dell’igiene. I picchiaduro sono tradizionalmente giocati “gomito contro gomito”, quindi non lavarsi prima di un match è considerato incredibilmente rude.

Inutile dire che ne è nato un enorme dibattito che ha scosso le fondamenta dei fan del genere. Guilty Gear Strive è un gioco bidimensionale in stile anime, e sono ormai famosi i meme per cui i weeb non si laverebbero, facendo delle mascherine anti-Covid uno strumento essenziale per le convention. Tuttavia la maggior parte degli osservatori non crede alle affermazioni del pro player, anzi: chi era al torneo dice che l’unico a puzzare era proprio lui.

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Perché nessun fan di Guilty Gear se l’è bevuta

Il pro player in questione è Punk, anche conosciuto come “Punk The God“. Fissato con l’affermarsi come “alpha della situazione“, non gode esattamente di un’ottima reputazione all’interno della scena dei picchiaduro. Numerose sono le occasioni in cui dedica parole velenose agli avversari dopo una sconfitta, anche quando perde in un gioco che non conosce abbastanza bene da potersi aspettare di vincere.

Tra i pochi commenti dei suoi fan, spiccano quelli che invece sono convinti si tratti di scuse inventate per giustificare la sconfitta. Anche gli altri partecipanti al torneo, sbalorditi dal tweet di Punk, dicono la loro in risposta alle accuse, e ascoltando la maggioranza sembra proprio che il suo avversario non puzzasse affatto.

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“Le solite scuse di Punk“, dice uno dei professionisti di Guilty Gear Strive, “quando tutti sanno che per anni lui si è presentato ai tornei sapendo di cane bagnato“. un altro giocatore aggiunge “Ci ho giocato contro appena prima di te, aveva un odore perfettamente normale“. A onor del vero però, le storie dell’orrore riguardanti l’evento che ospitava il torneo (CEOtaku) non sono certo rare.

Qualche giorno dopo il dibattito, il consenso è che l’accusa mossa da Punk era semplicemente frutto del sale e del bruciore dovuto alla sconfitta. Dopo essere stato bombardato di meme, e soprattutto dopo che il bersaglio delle accuse ha preferito rimanere a casa per le successive giornate del torneo, Punk ha rivolto le sue scuse alla community, senza però ritirare l’affermazione riguardo l’odore del suo avversario.

La miglior cosa che è uscita da questa vicenda è senza dubbio la carrellata di meme sotto il commento originale, giochi di parole come “Whiff punish” e “Smell of the game” (il titolo della theme song di Guilty Gear Strive) si sprecano. Altri ancora suggeriscono che la “vecchia tecnica” della molletta da bucato sul naso potrebbe essere ancora viabile nel meta del 2022.

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Enrico Tonon

Enrico Tonon

Sono un tonno romanticissimo che nuota nella rete. Nonostante le pinne, mi ostino ad impugnare tastiere e controller. Ben ferrato in shitposting. Aerodinamico. Giallo.

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