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Giappone, stazione dice a chi “non ha voglia” di molestie di usare i vagoni posteriori: passeggeri furiosi

Il Giappone ha i suoi alti e bassi: le numerose ore di lavoro, il carico di compiti che viene assegnato dal proprio datore, una vita privata ridotta all’osso, tantissimo tempo dedicato allo studio quando si è giovani, la bassa natalità e un modo di vedere le cose piuttosto ristretto rispetto ad altri paesi.

Ma vedendo invece le cose che lo rendono accattivante agli occhi di tutti, possiamo osservare il livello di criminalità è estremamente basso, poter trovare lavoro facilmente, le persone sono più civili che in qualunque altro luogo occidentale, e la legge viene rispettata in ogni suo termine per permettere un quieto vivere, senza porre dubbi o incertezze che vadano a scalfire l’ordine pubblico e la vita quotidiana delle persone.

Inoltre, sempre il Giappone dispone di sistemi di trasporto eccezionali, che permettono non solo di sentirsi entusiasti per la meta da raggiungere, ma anche per il viaggio in sé. Tuttavia, anche in questo caso c’è un grosso ma: nei trasporti pubblici, specialmente nei treni locali e soggetti quindi a un grandissimo flusso di persone, non è raro che appaiano dei molestatori a bordo. Da anni le aziende ferroviarie tentano di combattere questo fenomeno, ma un recente annuncio proprio inerente ad esso ha creato un bel po’ di scalpore.

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L’annuncio per chi prende il treno in Giappone

Il 30 agosto, presso la stazione di Shinjuku a Tokyo un annuncio da parte di un lavoratore della compagnia ferroviaria East Japan è stato registrato in un video ed è subito diventato virale, per motivi che ben presto andrete a vedere. Viene ripresa all’interno di esso la banchina della linea Saikyo, che va a collegara Tokyo con Saitama: all’esterno di un treno in partenza, il lavoratore procede ad effettuare un annuncio attraverso gli altoparlanti della stazione:

“Abbiamo molte telecamere di sicurezza installate, ma ci sono tanti chikan (molestatori). I passeggeri che non vogliono essere molestati, per favore facciano uso dei vagoni posteriori”.

La scelta di parole di questo già particolare messaggio ha così attratto non poche opinioni negative online: alcuni ritengono che viene dato per scontato che qualcuno potrebbe finire con l’essere molestato se si trova nei vagoni più avanti, affermando così di voler “cambiare le vittime” piuttosto che “cambiare i carnefici”. Ecco altri commenti:

“Ci sono donne che non vogliono essere molestate?”
“Le compagnie e la società dovrebbero mostrare che “molestare è imperdonabile”.
“Voglio che cambino questo annuncio con uno in cui dicono con forza come le molestie sono un crimine”.
“Non c’è bisogno di chiedere alle vittime di difendersi da sole! Ciò di cui abbiamo bisogno e di fare in modo che i molestatori si sentano colpevoli”.

Il fatto è avvenuto durante l’ora di punta serale, in un momento dove questa linea ferroviaria tende ad essere la più affollata, visto che molte stazioni appartenenti ad essa hanno le scale d’uscita sulla piattaforma nella parte finale e verso nord, diventando così la scelta più conveniente per uscire dalla stazione.

japan rush hour commute

Poiché i molestatori di solito entrano in azione nei vagoni affollati, il consiglio di usare i vagoni più indietro ha una sua logica “statistica”. Le compagnie giapponesi hanno tentato di sensibilizzare la questione e di far sentire colpevoli i molestatori mediante numerosi poster attaccati nelle stazioni dove viene affermato come “molestare è illegale”, ma l’effetto non è stato poi così grande.

L’annuncio in questione però sembra essere stato compreso da alcune persone, o almeno, le intenzioni dietro ad esso, andando a pensare come offrire un consiglio su come agire per prevenire una potenziale molestia sia meglio che affermare nuovamente come queste siano azioni contro la legge.

Tuttavia, una cosa su cui sono tutti d’accordo è che la scelta di parole poteva essere sicuramente migliore, e avrebbe portato a molte meno grane o a interpretazioni del tipo “se ti trovi nei vagoni davanti, significa che non ti dispiace essere molestata”.

In ogni caso, la compagnia si è scusata per l’accaduto e per la frase impropria, specificando però come l’intento fosse guidare i passeggeri verso vagoni con meno persone all’interno.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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