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She-Hulk: Attorney at Law, la recensione

Grazie a Disney abbiamo potuto vedere in anteprima i primi 4 episodi di She-Hulk: Attorney at Law. Quelle che seguono saranno quindi delle considerazioni incomplete, basate su un numero ristretto di episodi, ma che sono stati in grado di trasmettere l’anima e il senso dello show. Le ultime produzioni seriali dei Marvel Studios ci hanno abituato a un inizio con il botto e una seconda parte di stagione sottotono. Succederà lo stesso anche in questo caso? Dobbiamo dircelo chiaramente, il rischio c’è. Ma per adesso ci sono anche delle buone premesse, una sceneggiatura solida, un cast affiatato e tante sorprese.

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She-Hulk è una serie sugli avvocati

La serie si presenta subito per quello che è, cioè una serie sugli avvocati. Viene detto fin dai primi istanti, sfondando la quarta parete. Per essere una serie sugli avvocati, è tuttavia necessario fare prima una doverosa premessa sul personaggio, sulla sua storia e sulle sue origini. In questo senso il primo episodio di She-Hulk: Attorney at Law è una origin story compressa in poco più di 30 minuti. Chiariamoci, la cosa funziona (anche se per più di qualcuno potrebbe essere una presentazione troppo prolissa e fuori contesto, ma siamo sicuri piacerà, soprattutto per la presenza di alcune chicche!) e la serie ingrana con la storia di Jennifer Walters, Attorney at Law.

Strutturato sulla falsariga di un procedurale legale, lo show segue le avventure di Jennifer alle prese con il suo lavoro e con la sua non tanto segreta identità di She-Hulk, con tutte le complicazioni del caso. La serie presenta la più classica struttura del genere giudiziario, con la protagonista impegnata nel “caso della settimana” mentre sullo sfondo si dipana la trama orizzontale che perdurerà per tutta la stagione.

Essendo etichettata come una comedy, la paura più diffusa era che la serie si riducesse a un insulso e inconsistente insieme di gag e battutine sulla falsariga degli ultimi prodotti Marvel che sembrano aver delineato il nuovo corso del MCU, meno cupo e più scherzoso. In realtà momenti comici e momenti drammatici vengono sapientemente dosati, lasciando spazio anche ad alcuni spunti di riflessione, scaturiti da certe tematiche portate a schermo, come il gender gap, gli attriti familiari, la necessità di scendere a compromessi, la sottile linea tra vita professionale e vita privata.

I momenti comici, come già detto, sono sì presenti, ma sono contestualizzati, dosati e mai fuori luogo. Così come allo stesso modo sono presenti ma, mai in eccesso, i momenti in cui Jennifer rompe la quarta parete e si rivolge direttamente al pubblico. Spesso comicità e rottura della quarta parete coincidono e danno vita a dei brevi siparietti ironici e pungenti in cui la protagonista commenta le sue disavventure parlando apertamente con lo spettatore.

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Il cast di She-Hulk

Tatiana Maslany è bravissima nel ruolo, espressiva e totalmente calata nella parte. Chi la conosce dai tempi di Orphan Black non potrà che apprezzare la sua recitazione.

Gli attori comprimari e secondari sono allo stesso modo ben scritti e ben rappresentati, ma il vero valore aggiunto della serie sono i vari cameo che si susseguono nel corso degli episodi. Alcuni già noti, altri inaspettati ma assolutamente graditi, non fanno altro che aumentare la caratura della serie che si stacca dalle precedenti produzioni destinate allo streaming sulla piattaforma, per avvicinarsi ai prodotti cinematografici.

Parliamo di attori di prima categoria, che hanno fatto la storia del MCU e che mai avremmo pensato di poter vedere sul piccolo schermo. E se in alcuni casi si tratta di piccole apparizioni di pochi minuti, qualcuno potrebbe restare piacevolmente stupito dal generoso minutaggio che è stato concesso ad alcuni personaggi fan favorite, non solo delle serie tv ma anche dei film del MCU.

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I legami con il Marvel Cinematic Universe

Un altro pregio non indifferente dello show e che è pieno di legami con il resto del MCU. Alcuni più forti, altri più deboli; talvolta espliciti, altre volte meno palesi, ma ugualmente interessanti.

Si parte da alcuni eventi più o meno importanti che hanno contraddistinto gli ultimi anni di universo cinematografico Marvel che vengono ripresi e spiegati (spesso e volentieri andando a chiarire quelli che fino ad ora erano considerati “buchi di trama”), fino ad arrivare a scene che piantano i primi semi per importanti svolte future, passando per citazioni, easter egg e riferimenti che coinvolgono numerosi membri degli Avengers e altri personaggi dei film.

Non sempre si tratta di riferimenti rilevanti ai fini della trama e dell’economia generale del MCU, conviene specificarlo. Ma fa sempre piacere sapere che gli autori hanno bene in mente l’universo in cui la serie ha luogo e, con una sapiente cura per i dettagli, strizzano l’occhio al fan più hardcore che coglierà tutti i richiami.

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Non è tutto verde ciò che spacca

She-Hulk non è esente da difetti. Da come ne abbiamo parlato sembra che si tratti del miglior prodotto seriale presente su Disney+ e quanto detto rimane valido, ma bisogna riconoscerne gli evidenti limiti. D’altronde, se il resto dei prodotti si attesta sulla mediocrità, non basta la sufficienza per arrivare alla lode.

L’opinione pubblica nei confronti dei recenti prodotti Marvel è diametralmente polarizzata. Se da un lato molti hanno apprezzato la svolta “comica” e più leggera che ha contraddistinto le produzioni recenti (o per lo meno sono rimasti neutrali), dall’altro lato tanti hanno criticato l’abbandono di determinati toni più seriosi in virtù di una caciara generale che è stata etichettata come fuori luogo e fuori continuità con il passato.

In She-Hulk non è presente l’epicità e la drammaticità che ha contraddistinto, per esempio, Endgame ed è anche giusto così perché è bene che ogni prodotto ed ogni personaggio abbia la sua identità e i propri toni. D’altro canto, com’è stato per le serie e i film recenti, anche in questo caso i più “puristi”, che perseguono la linea dura del rigore, avranno da ridire in più di qualche momento. La sceneggiatura cerca di dosare e bilanciare le due anime dello show. Se questo bilanciamento risulterà riuscito o meno, molto dipenderà dalla sensibilità e della tolleranza del singolo spettatore.

Uno dei difetti più lampanti della serie, condiviso con gli ultimi prodotti cinematografici e televisivi, è relativo a una scarsa qualità degli effetti visivi e della CGI.

Se inizialmente poteva essere considerato un difetto a se stante, alla luce delle ultime uscite Marvel, si può purtroppo constatare che il livello medio delle VFX dei prodotti, sia destinati al cinema che a Disney+, si è notevolmente abbassato. I motivi sono molteplici e non li tratteremo in questa sede, ma ci sembra doveroso accettare il fatto che gli standard attuali, più bassi del passato, siano diventati la nuova normalità. Si tratta sicuramente di un punto a sfavore non solo della serie, ma di tutto l’ecosistema Marvel. Tuttavia, come si suole dire, mal comune mezzo gaudio.

In conclusione

Lo sappiamo che in tanti non ci credono più, che puntualmente viene detto per ogni prodotto che debutta su Disney+, che ormai è diventato un cliché o ancora peggio un meme, ma con She-Hulk ci troviamo davanti alla migliore serie Marvel Studios che è stata finora prodotta. Questa volta sul serio. E se vorrete darle una possibilità, siamo sicuri che non ne resterete delusi.

She-Hulk: Attorney at Law sarà disponibile a partire dal 18 agosto su Disney+.

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Gabriele Pati

Gabriele Pati

Cresciuto con libri di cibernetica, insalate di matematica e una massiccia dose di cinema e tv, nel tempo libero studia ingegneria, pratica sport e cerca nuovi modi per conquistare il mondo. Vanta il poco invidiabile record di essere stato uno dei primi con un account Netflix attivo alla mezzanotte del 22 ottobre 2015.

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