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Usa metodi “brutali” per non far giocare ai videogiochi il figlio, ma fallisce: chiede aiuto, il web lo demolisce

Il gaming: si tratta di una passione che si può coltivare a qualunque età e per qualunque motivo: può darsi che uno finisca con l’avvicinarsi a questo media attraverso i propri parenti più stretti, come dei cugini, fratelli o sorelle, oppure in alcuni casi sono anche gli stessi genitori a voler instillare una vena videoludica nella mente dei loro figli, condividendo con loro titoli che magari hanno segnato particolarmente la loro gioventù.

Seppur il gaming sia rimasto da tempo sotto una luce negativa agli occhi della società, venendo considerato un passatempo per persone chiuse, senza prospettive, dalla vita miserabile e poco avvezza alla socializzazione con altri esseri senzienti, quest’idea con il passare degli anni è stata sdoganata sempre di più. Al giorno d’oggi in gran parte del mondo videogiocare è considerato un hobby come gli altri (o a volte anche un vero e proprio lavoro e fonte di guadagno), e raramente si rischia di ricevere occhiatacce di disapprovazione o di finire emarginato o giudicato negativamente se si ammette di apprezzare i videogiochi.

Tuttavia, questo non significa che le opinioni contrarie siano del tutto scomparse: di recente un genitore si è rivolto sul popolare forum Quora, sito dove gli utenti possono pubblicare domande e risposte su qualsiasi argomento, chiedendo aiuto per il rapporto che suo figlio ha con i videogiochi. Il genitore in questione afferma di aver provato a dissuaderlo dal gaming “distruggendogli il computer ed eliminando il suo account Steam”, ma queste azioni sembrano non aver convinto il figlio diciottenne ad abbandonare la sua passione.

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Il gaming e i videogiochi agli occhi di chi non li capisce

La domanda posta dal genitore su Quora è questa: “Mio figlio ha 18 anni e continua a giocare ai videogiochi anche dopo che gli ho distrutto il computer ed eliminato il suo account Steam. Come faccio a mettere una fine permanente al suo videogiocare?”

Appare evidente come queste soluzioni brutali e sicuramente non favorevoli al rapporto con suo figlio non siano state ovviamente utili a persuaderlo dal concludere la sua esperienza con i videogiochi. Il genitore non ha spiegato per quale motivo egli vorrebbe mettere definitivamente fine all’hobby del giovane videogiocatore, ma in ogni caso il thread aperto dall’utente ha condotto a numerose risposte, e nessuna di esse era a favore delle azioni messe in atto.

“Perché fare una cosa del genere? Ho videogiocato sin da quando avevo 6 anni, e i miei genitori non hanno mai avuto problemi. Ho persino insegnato a mio padre come giocare alcuni videogiochi, e lui mi ha anche mostrato un titolo che lui era solito giocare! E se vuole giocare, perché non può? Se stesse facendo quancolsa di brutto, come drogarsi nel gioco o peggio, dovresti controllare i videogiochi che ha. Al contrario, lascialo giocare! Ci sono persone che fanno migliaia, milioni creando videogiochi, o anche solo giocando titoli che non possiedono! Ha 18 anni, è un adulto, può decidere da sé!”

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“Ho odiato mio padre per molte ragioni, ma distruggere un Atari che una persona mi aveva dato e che stavo sistemando è una di esse. Era a casa, ubriaco, è venuto nella mia stanza e lanciato la console sul pavimento, calpestandola e spezzando un’asta da biliardo che mi aveva dato mio zio. Non avevo ancora 18 anni all’epoca. Se oggi fosse vivo non mi darebbe tregua se scoprisse che a 40 anni suo figlio ancora gioca a “Nintendo” (chiamava tutti i giochi Nintendo).

Tuo figlio ha 18 anni, probabilmente ha un lavoro con il quale ha pagato le cose sul suo account Steam, ed è possibile che lui stesso si sia comprato il suo computer. E se sei stato tu ad acquistarlo, è piuttosto stupido distruggere un investimento di almeno 300 dollari per una ragione scema come questa. Anche se tutto ciò che fa è giocare, non riuscirai ad impedirgli permanentemente di farlo. Secondo me, visto che è 18enne, dovrebbe risparmiare i soldi e allontanarsi dal tiranno con cui vive. Tutto ciò che gli insegni è detestarti.”

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“Congratulazioni, hai vinto! E il nome di questo gioco è “chi è che rimarrà a marcire in una casa per anziani”! Se non gradisci lo stupido premio che hai vinto con le tue stupide azioni, puoi comunque provare a comportarti invece da genitore decente.”

“Non puoi. Dovresti essere denunciato per danneggiamento di proprietà. Dovrebbe chiamare la polizia, cosicché essa si accerti che tu paghi per un nuovo computer. Il problema non è il gaming ma il tuo bisogno di controllare tutto. Onestamente, se fossi mio genitore, sarebbe l’ultima goccia e chiuderei con te per sempre. Non vedresti mai più né me né i futuri nipoti.”

“Chiedi aiuto, psicopatico. Questo probabilmente è un post falso, ma in ogni caso, avrai una vita davvero solitaria senza i tuoi figli se provi così tanto desiderio di fare “la karen” con loro.”

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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