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Videogiochi ai Grammy Awards, annunciata la categoria dedicata alle OST

Possono i videogiochi essere arte? Nella vecchia discussione si finisce spesso a parlare delle colonne sonore, componente indispensabile di ogni esperienza videoludica. Dal 2023 la qualità delle migliori OST sarà finalmente riconosciuta anche dai Grammy Awards, grazie ad una categoria tutta dedicata ai videogiochi.

La nuovissima sezione della gara si chiamerà ufficialmente “Miglior Colonna Sonora Per Video Games e Altri Media Interattivi“, e riconoscerà (prendete fiato) “eccellenze nelle colonne sonore di album composti per la maggior parte da tracce originali create specificatamente per, o accompagnate a, videogiochi o altri media interattivi che rientrano nell’inquadratura temporale del premio”.

Le nuove linee guida includono anche quattro categorie che riportano i Grammy Awards al passo coi tempi: Autore dell’anno, Miglior Performance Alternativa, Miglior Performance Americana e Miglior Album di Poesia Parlata. Il CEO dell’Accademia Harvey Mason Jr. afferma infatti che la priorità del premio è rappresentare al meglio l’industria, un mondo in continua evoluzione che comanda un rispettivo cambio delle regole.

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NON MANGIARLO!!!

I Grammy Award continuano quindi a sapersi rinnovare e dimostrano di voler dare spazio a fette sempre più larghe di artisti. Già l’anno scorso erano state aggiunte sottocategorie del Rap e della Dance, considerate ormai degne di un premio tutto loro.

Videogiochi ai Grammy Awards

Non è la prima volta che la colonna sonora di un videogioco viene riconosciuta ai Grammy Awards: nel 2011 Baba Yetu si era aggiudicata ben tre trofei, a sei anni dalla release originale del 2005. Il pezzo che ruppe le acque venne composto da Christopher Tin e faceva da sfondo a Civilization IV. Cantato in lingua Swahili, consisteva in un’interpretazione particolare del Pater Noster che riuscì anche a conquistare il pubblico di America’s Got Talent.

Giusto qualche mese fa un inaspettato Kirby aveva preso il palco grazie alla 8-bit Big Band, un gruppo di 30-65 musicisti che si aggiudicarono il premio Miglior Arrangiamento per una versione jazz di Meta Knight’s Revenge (1996). Grazie al precedente posto da Kirby Superstar, c’è speranza per i fan di Nintendo di vedere i grandi classici ricevere finalmente un premio maggiore.

Diversamente dai Grammy Awards, Steam aveva riconosciuto il potenziale delle soundtrack già nel 2020, aggiungendo un intero scaffale virtuale dedicato alle OST dei videogiochi, per chi amasse alla follia la musica ma non fosse totalmente convinto dal gameplay. Assieme alla crescita esplosiva del mercato videoludico ci si può aspettare iniziative simili, con Spotify e Apple Music che ormai contano moltissime colonne sonore nei loro repertori.

Senza dubbio un grande passo in avanti verso la dignificazione dei videogiochi come passatempo, passione, e magari anche qualcosa di più, corrente di pensiero che ancora oggi è tristemente impopolare presso certe fasce della popolazione.

La sessantacinquesima edizione dei Grammy Awards si terrà il 31 gennaio 2023 in luogo ancora da definire.

FONTE: Eurogamer

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Enrico Tonon

Enrico Tonon

Sono un tonno romanticissimo che nuota nella rete. Nonostante le pinne, mi ostino ad impugnare tastiere e controller. Ben ferrato in shitposting. Aerodinamico. Giallo.

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