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Dolmen, la recensione: Dark Souls nello spazio e con le pistole

Dopo l’arrivo della serie dei Souls nell’ormai lontano 2009, il panorama videoludico è indubbiamente cambiato, il combat system e la difficoltà nelle battaglie sono diventati degli elementi imprescindibili negli action RPG moderni. Addirittura il titolo di casa From ha dato vita ad un sotto-genere a se stante che ormai conosciamo come Soulslike.

Dolmen è questo, un soulslike futuristico ma con una meccanica di shooting ben implementata (e che va a sostituire ciò che potevano essere le magie/incantamenti) ed è sviluppato da un team indipendente sito in Brasile dal nome di Massive Work Studio, ed è salito alle luci della ribalta ultimamente per essere il primo gioco a supportare la tecnologia Intel XeSS: il supersampling di Intel che farà concorrenza al DLSS e al SuperFX

Noi abbiamo avuto la possibilità di provarlo in anteprima nella sua versione Playstation 5, e in questa recensione andremo a descrivere le caratteristiche che abbiamo gradito e quelle che non ci sono piaciute.

Dolmen recensione

I Dolmen sono le nuove umanità

In Dolmen impersoneremo un coraggioso Driller (umani geneticamente modificati )che in un futuro molto lontano, in cui cui l’umanità ha colonizzato diversi sistemi stellari utilizzando la manipolazione genetica per adattarsi alle condizioni avverse, si ritrova suo malgrado su Revion Prime su cui la Zoan Corporation (l’azienda che ci manda a morire ndr.) ha intenzione di stabilire una colonia grazie al potere dei Dolmen.

Dopo un incidente catastrofico, il giocatore viene assunto per riportare questi cristalli Dolmen negli archivi, oltre ad eliminare le creature ostili che hanno infestato il pianeta. Si parla anche di fessure dimensionali all’interno della stazione spaziale sul pianeta che permettono di collegare diversi universi, ma onestamente non pare essercene traccia in realtà (almeno fino al punto in cui siamo arrivati prima di pubblicare questa recensione)

Nella realtà dei fatti però i dolmen servono più o meno come le Umanità di Dark Souls, cioè ci faranno accedere al multiplayer online ma ci permetteranno inoltre di far respawnare i boss già sconfitti. La cosa è spesso controproducente in quanto ogni boss droppa un singolo frammento di Dolmen, mentre il multiplayer o il far ritornare in vita i nemici ci costerà ben 3 frammenti, rendendo frustrante morire dopo un evocazione, visto che se finiremo i nostri frammenti non potremo rievocare i boss e saremo costretti a farci strada completamente da soli.

Dolmen recensione 15

L’influenza dei soulslike si fa sentire sulla trama, che non è molto chiara e ci sarà raccontata a spizzichi e bocconi da alcuni terminali sparsi per il mondo (e il cui ordine non è molto chiaro) che vanno a sostituire le descrizioni degli oggetti presenti nei classici From Software ma che qui sono completamente assenti.

La gestione dell’inventario, a proposito, è la cosa peggiore del gioco, con una selezione confusionaria, che costringe a fare mille spostamenti anche per la più semplice delle operazioni, e il riquadro di selezione è spesso un pixel e di un colore poco differente dal contorno dei riquadri non selezionati. Vi sfidiamo genuinamente a capire qual è l’elemento a schermo selezionato nell’immagine qui sotto e no, non è la scritta “equipaggiamento”. Siamo sicuri che su PC l’esperienza sarebbe stata molto più semplice, ma purtroppo non è questo il caso visto che la nostra versione è quella PS5

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In Dolmen la vostra priorità sarà sparare, l’arma bianca è un plus

In Dolmen l’elemento principale del gameplay è la possibilità di utilizzare alcune armi da fuoco, ognuna con il proprio fuoco primario e secondario, che consumerà una parte della barra blu del nostro personaggio, chiamata batteria. Nella maggior parte dei casi però (specialmente con la “Mitragliatrice degli Scavatori”), avremo praticamente proiettili infiniti semplicemente tenendo premuto R1, grazie alla rigenerazione della batteria che supera il consumo dei proiettili.

In questo modo è semplice sconfiggere la maggior parte dei nemici base, ed anche alcuni boss, dando così la sensazione che la difficoltà sia stata calibrata parecchio al ribasso.

Ogni boss sconfitto ci permetterà di sbloccare nuovi oggetti tra cui oltre 70 pezzi unici di armatura, 25 armi melee e 12 diverse armi da fuoco fortunatamente tutto ben caratterizzato e con una serie di combinazioni di attacchi elementali possibili grazie alle abilità e alle tecnologie utilizzate, che fanno le veci dei punti esperienza donandoci potenziamenti permanenti in base al nostro equipaggiamento.

In generale però il combat system delle armi corpo a corpo è figlio della sua categoria, con schivate, parry e tutto ciò di cui possiate avere bisogno per una sfida avvincente (sempre che siate disposti a costringervi a non sparare). Va menzionata inoltre l’integrazione con il Dualsense che modifica la durezza dei grilletti in base all’attacco che si sta eseguendo e restituisce un feedback aptico in diverse situazioni.

La next gen da un indie game?

Il comparto tecnico di Dolmen è davvero da encomiare, visto che nonostante non ci siano nomi altisonanti dietro il progetto il titolo ha modelli di discreta qualità e le texture e i riflessi sono degni della nuova generazione di console. È presente inoltre la scelta della modalità grafica tra qualità e prestazioni, anche se non c’è troppa differenza tra l’una e l’altra oltre al frame rate che passa da 60 a 30 fps.

il level design è ben ispirato e gli ambienti sono alienanti quanto basta per dare quell’atmosfera sci-fi quasi horror che caratterizza il titolo. Ci sono pochi difetti, e questi sono principalmente legati all’audio, alle collisioni con alcuni boss e alle animazioni riciclate. sebbene su quest’ultimo punto si può sorvolare in quanto il budget di un gioco indipendente è sempre limitato, non possiamo fare altro che segnalare il fatto che quando ci troveremo ad attraversare i diversi trigger audio durante la nostra run, e questi confini invisibili faranno partire con volume altissimo degli SFX che non solo andranno a coprire eventuali dialoghi del gioco, ma saranno anche ripetibili all’infinito semplicemente facendo avanti e dietro sul punto in cui l’audio parte.

Le collisioni invece sono meno evidenti, ma in alcuni boss si viene uccisi anche quando non si dovrebbe, oppure si riesce a compenetrarsi con gli stessi portandoci ad una easy kill visto che il boss non sarà più in grado di colpirci se ci troviamo letteralmente al suo interno.

Infine come vi abbiamo raccontato all’inizio di questa recensione, Dolmen su PC sarà il primo titolo a supportare ufficialmente il XeSS Super Sampling di Intel, che va a mitigare la relativa pesantezza del gioco per farlo girare in 4K e frame rate elevati sprecando meno risorse del dovuto.

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Dolmen, un tentativo ben riuscito, ma la strada è ancora lunga

In sostanza Dolmen è un titolo che non è perfetto, soffre il suo essere indie e il basso budget in alcune mancanze tecniche e rifiniture come la gestione dell’inventario o del bilanciamento delle armi, ma è ciò che un gioco dovrebbe essere: Divertente. Non possiamo negare di esserci appassionati al mondo contorto di Revian Prime e le sue minacce, e nonostante i difetti del titolo possiamo dire di aver passato diverse ore di divertimento nel macellare ragni e alieni con tutto ciò che ci capitava fra le mani. Il nostro consiglio è di acquistarlo, ma magari non a prezzo pieno, visto che il prezzo richiesto attualmente è di ben 39.99€

DOLMEN PRO E CONTRO

Dolmen

Trama e Lore - 5.5
Tecnica - 7.5
Gameplay - 7

6.7

/10

Dolmen è un soulslike futuristico ma con una meccanica di shooting ben implementata, sviluppato da un team indipendente dal nome di Massive Work Studio in arrivo il 20 Maggio 2022 per PlayStation 4, Microsoft Windows, Xbox Series X/S, Xbox One, PlayStation 5

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Rino Lazzizzera

Rino Lazzizzera

Nato (quasi) con la prima xbox in mano. il mio primo videogame è stato The Getaway per PS2 ed è stato letteralmente amore a prima vista (mai vista una alfa romeo in un videogioco prima di allora). Appassionato di videogiochi ma anche di Informatica, Tecnologia e Meccanica. Mi trovate praticamente ovunque e su qualunque piattaforma con il nick "Nevarnost"

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