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Referendum online, Garante della Privacy boccia la piattaforma per le firme digitali

Negli ultimi mesi i referendum sono cambiati grazie alla possibilità di mandare la propria firma digitale tramite una piattaforma apposita, una semplificazione nella raccolta di firme che ha permesso ai vari cittadini di poter mandare la propria firma direttamente da casa senza dover andare negli uffici del comune o ai banchetti appositi. A gennaio sarebbe dovuta andare online una piattaforma dedicata, anche se le cose non sono andate come sperato

Il tutto ha infatti incontrato il pugno duro del Garante della Privacy (l’autorità amministrativa che assicura la tutela dei diritti e il rispetto nel trattamento nei dati personali, attualmente capeggiata da Pasquale Stanzione), a cui il Ministero dell’Innovazione Tecnologica ha chiesto un parere sul disegno di legge.

Il Garante ha dato infatti il suo parere negativo sul di esso, e ha spiegato i motivi in un comunicato pubblicato sul proprio sito.

Referendum

Perché il Garante della Privacy è contro la piattaforma per le firme digitali nei referendum?

Nel comunicato pubblicato sul sito dell’autorità, si legge di come siamo emerse diverse criticità, a partire dal fatto che il sito sottopostole sia privo delle adeguate tutele per il rispetto dei diritti e delle libertà dei cittadini. Nel disegno di legge del Governo sulle firme digitali prevederebbe anche l’intervento della Presidenza del Consiglio e del gestore della piattaforma (ossia una persona giuridica scelta proprio dalla Presidenza del Consiglio) nel trattamento dei dati personali dei sottoscrittori. Quest’ultima è solitamente affidata ai promotori, ai partiti politici, all’ufficio centrale del referendum alla Cassazione e alla Camera dove vengono fatte le proposte di leggi, in quanto è un compito costituzionalmente delicato (come la verifica dell’iscrizione alle liste elettorali e il deposito delle firme autenticate).

Il gestore della piattaforma, a cui è richiesto l’intero sviluppo tecnologico della struttura, deve anche creare un manuale contenente tutti i profili tecnici che ci lavorano. L’utilizzo di un manuale è l’altro punto a sfavore e il Garante nota come sia “incompatibile con lo spirito della legge” e come non offra adeguate garanzie sulla protezione dei dati personali.

Nella parte finale del comunicato, il Garante ricorda come i sottoscrittori delle proposte referendarie faccino parte di una particolare categoria di dati per i quali il Regolamento Europeo prevede delle precise e rigorose tutele a garanzie, visto che quelle persone rivelano anche le loro opinioni e posizioni politiche.

Il Garante avrebbe inoltre indicato al Ministero dell’Innovazione Tecnologica delle condizioni a cui deve assolutamente attenersi, per evitare trattamenti non conformi dei dati.

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Fonti: 1 | 2.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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