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Alessandro Cattelan: Una semplice domanda, la recensione

Netflix Italia ha deciso di buttarsi nel difficile mondo dei docu-show originali e, per farlo, si è affidato alla persona forse più adatta nel panorama televisivo italiano, ponendogli, e ponendoci, una semplice domanda.

Perché l’eponimo show condotto da Alessandro Cattelan parte effettivamente da una semplice domanda fatta dalla figlia del conduttore, che da il via ad una serie di considerazioni talvolta profonde, talvolta più spensierate, ma sempre con la stessa domanda come leitmotiv.

Papà, come si fa a essere felici?

A volte basta Una Semplice Domanda

Una domanda all’apparenza banale ma carica di significato, come le domande che spesso fanno i bambini, ancora ignari dei drammi della vita e privi dei vari filtri che governano le nostre esistenze.

Per non deludere la figlia Nina e per trovare una risposta a una semplice domanda che, in realtà, ha sconvolto il suo io, Cattelan parte in un viaggio alla scoperta dell’esistenza di alcuni individui che in un modo o in un altro hanno segnato a vario titolo l’Italia ma che diventa subito un viaggio alla scoperta di se stesso.

Entrare nelle vite, nell’intimità e nella quotidianità di personaggi del calibro di Roberto Baggio, Geppi Cucciari, Elio, Francesco Mandelli, Paolo Sorrentino e Gianluca Vialli è solo un pretesto per scavare a fondo nei meandri della natura umana: una natura infelice e insoddisfatta, che cerca la perfezione e il realizzarsi per sentirti parte di un tessuto sociale che spesso porta a farsi tante domande, ma mai la più importante: come si fa ad essere felice?

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Alessandro Cattelan fa tesoro delle sue pregresse esperienze televisive e radiofoniche, che lo hanno reso un personaggio di spicco nel corso degli anni tra X-Factor, interviste olografiche a Tom Holland e la conduzione dell’imminente Eurovision Song Contest 2022 e tra hanno trovato la loro summa in E Poi C’è Cattelan, per trattare temi importanti come l’amore, la famiglia, la ricchezza, il dolore e la fede con ironia e mai banalità, riuscendo a trasmettere le sue preoccupazioni e le sue insicurezze davanti a un percorso che in tanti stentano a compiere per paura delle consapevolezze che potrebbero raggiungere.

Se nel talk show andato in onda su Sky il conduttore si ritrovava con gli ospiti in uno studio televisivo, in Una Semplice Domanda lo studio diventa il mondo: Cattelan entra nella quotidianità dei suoi compagni di viaggio, mettendo a nudo le loro routine, i loro affetti, le loro paure, talvolta le loro stranezze che mai avremmo potuto immaginare se non in un contesto intimo e famigliare come quello che ci propone il docu-show Netflix.

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Non è forse un prodotto per tutti. Chi si aspetta una spensieratezza e un’ironia in stile Cattelan potrebbe essere soddisfatto a metà: il conduttore ci mette tutta la sua bravura e il suo tocco è facilmente percettibile in ogni inquadratura, ma le tematiche trattate portano inevitabilmente a porsi dei dubbi, a mettere in discussione la nostra esistenza e le certezze che pensavamo di avere della vita. Talvolta viene anche il magone, soprattutto se si pensa al fatto che alcune persone che per tutti sono degli idoli hanno in realtà le stesse debolezze e le stesse paure che attanagliano ognuno di noi. E se non sono felici nemmeno loro, che hanno ottenuto tutto o quasi dalla vita, viene inevitabile chiedersi se noi lo saremo mai.

Una semplice domanda, come dice il titolo, ma non una risposta altrettanto semplice. Fortunatamente lo show pone delle solide basi per scavare dentro di noi e riuscire a risolvere un dilemma che tutti abbiamo dentro, ma che in pochi affrontano apertamente.

Perché alla fine dei giochi forse avevamo solo bisogno di una bambina di nove anni che ponesse la domanda giusta e di un padre premuroso pronto a mettere in bilico le certezze di una vita pur di non deluderla e trovare una risposta in grado di soddisfare lei e tutti noi.

Alessandro Cattelan: Una semplice domanda sarà disponibile il 18 marzo su Netflix.

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Gabriele Pati

Gabriele Pati

Cresciuto con libri di cibernetica, insalate di matematica e una massiccia dose di cinema e tv, nel tempo libero studia ingegneria, pratica sport e cerca nuovi modi per conquistare il mondo. Vanta il poco invidiabile record di essere stato uno dei primi con un account Netflix attivo alla mezzanotte del 22 ottobre 2015.

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