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Formula 1: Mazepin vuole correre in Russia, Jeremy Clarkson si infuria su Twitter

Le vicende tra Russia e Ucraina hanno ormai travalicato i confini socio-politici e sono arrivate a toccare eventi e mondi che normalmente si trovano molto lontani da questioni simili. La gravità di quanto fatto dal governo di Vladimir Putin non può però lasciare indifferenti e per dare l’esempio anche mondi come quello della musica (con il partecipante russo squalificato dall’Eurovision) e dello sport, hanno deciso di prendere dei provvedimenti nei confronti della Russia.

Nel mondo della Formula 1 sono state fatte valutazioni e si è deciso di cancellare il GP di Russia, che si sarebbe tenuto a Sochi, il prossimo 25 settembre. Non tutti sembravano essere d’accordo con la decisione, in particolare il pilota russo Mazepin, che ha minimizzato il conflitto e si era detto sicuro di scendere tranquillamente in pista. Il commento non è passato inosservato e Jeremy Clarkson, noto giornalista del mondo automotive si è fatto subito sentire… a modo suo. Come vedrete nel twitt qua sotto, l’ex conduttore di Top Gear e successivamente impegnato su The Grand Tour, non ci è andato leggero.

Il twitt ha scatenato reazioni contrastanti tra chi lo sostiene e che invece lo ha accusato per l’utilizzo della r word. Sappiamo che Jeremy Clarkson è un personaggio particolare e che questa uscita non è la prima e non sarà certamente l’ultima. per quanto riguarda Mazepin avrà sicuramente altro a cui pensare, considerano che il suo posto in Formula 1 è in bilico. Aldilà delle dichiarazioni paga anche il fatto di essere figlio di un ricco imprenditore molto vicino al presidente russo Putin.

Formula 1

Non solo Formula 1: Le altre sanzioni del mondo dello sport

Il mondo dello sport sta reagendo con forza contro quanto fatto dalla Russia. Nel mondo del calcio ad esempio la UEFA ha deciso di squalificare lo Spartak Mosca, unica squadra russa rimasta all’interno delle proprie competizioni, mentre la FIFA ha appena confermato l’esclusione della Russia dalle qualificazioni per i prossimi mondiali. Idem la FIBA che ha anch’essa squalificato le squadre russe dall‘Eurolega e dall’Eurocup. Inoltre le squadre e i singoli atleti stanno facendo il possibile per mostrare la loro contrarietà ai fatti, come rinunciare a sponsor o rescindere i propri contratti con squadre russe.

Jeremy Clarkson e la sua difesa dalle accuse di omofobia

Come detto non è la prima volta che Jeremy Clarkson finisce al centro di polemiche. Nel 2019 venne infatti accusato di omofobia a seguito di alcuni commenti fatti durante una puntata di The Grand Tour, a cui il giornalista ha risposto in questo modo:

“Molti gay hanno visto lo show e nessuno mi ha detto di averci trovato dei difetti. I miei amici gay approvano la trasmissione. Uno di loro mi ha suggerito di dire a Will di smetterla di essere così gay, ovviamente non lo farò. Non sono omofobo, mi diverto a guardare porno con lesbiche su Internet. Secondo me, bisognerebbe fare un test all’etilometro per impedire alle persone ubriache di twittare”.

jeremy clarkson 1

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Matteo Pignagnoli

Matteo Pignagnoli

23 anni, laureato in scienze della comunicazione con l'obiettivo di diventare giornalista. Appassionato sin da piccolo di gaming e sport, mi interesso anche di anime, manga e musica.

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