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Intervista a Marco Vivio, la voce di Captain America e Tobey Maguire

Continua l’ascesa di Spider-Man No Way Home al botteghino, il film che vede ancora una volta come protagonista Tom Holland nei panni dell’amichevole Spider-Man di quartiere, il film diretto da Jon Watts ha raggiunto numeri mai visti prima e continua a scalare le classifiche.

A distanza di poco più di un mese da Spider-Man No Way Home abbiamo deciso di fare qualche domanda a una delle voci più belle del panorama del doppiaggio italiano: Marco Vivio.

Conosciuto per dare voce ad alcuni attori familiari sul grande schermo come Chris Evans (Captain America), Tobey Maguire (Spider-Man nella trilogia di Sam Raimi) e Tom Welling (Smallville, Lucifer), Marco Vivio ha risposto a qualche domande sull’ultimo film di Spider-Man.

Marco Vivio

Qual è stata la tua reazione nel momento in cui ti hanno contattato per farti doppiare di nuovo lo Spidey di Tobey?

“La mia reazione è stata di gioia totale, ho ricevuto un messaggio su Whatsapp e sono rimasto molto contento. Erano mesi che mi chiedevano sui social se ci fosse stato il ritorno di Tobey nel film ma io ancora non ne ero a conoscenza, quindi quando ho ricevuto il messaggio ero contentissimo.”

C’è stata una scena in No Way Home che ti ha fatto emozionare particolarmente mentre la doppiavi?

“Tutte le scene di Spider-Man No Way Home mi hanno fatto emozionare, per me è stato un bel ritorno dopo tanti anni, ho riabbracciato un vecchio amico. In sala doppiaggio ovviamente vedevamo pochissimo perché i nostri attori erano oscurati e vedevamo solo le bocche ma ritornare a doppiare un personaggio del genere per me è stato molto emozionante. Se dovessi scegliere una scena particolare del film, sceglierei la scena in cui lui [Tobey] è sdraiato un po’ delirante… quella scena fa commuovere.”

Fin dall’inizio siamo stati bombardati da leaks di ogni tipo, forma e genere che alla fine si sono rivelati veri. Tutti si aspettavano il ritorno degli altri due Spider-Man e molti sono rimasti estasiati dal film mentre altri hanno storto un po’ il naso, troppe aspettative che alla fine sono state in parte deluse. Tu da che parte stai, ti aspettavi qualcosa di diverso da Spider-Man No Way Home? Se sì, cosa?

“Per me il ritorno dei due Spider-Man è stata un’ottima operazione, commerciale e  non. Ha coinvolto un pubblico vastissimo, ad esempio il mio Spider-Man risale a 20 anni fa quindi i fan di allora si sono ritrovati oggi a riabbracciare idealmente quel personaggio tanto amato che ha poi dato inizio a tutta questa saga e quest’incredibile serie di film sui supereroi. Indubbiamente credo sia stata un’operazione molto intelligente e personalmente mi è piaciuto molto. Vederli tutti e tre insieme è stato molto carino e ci sono ovviamente dei riferimenti ai film degli Spider-Man precedenti, quelli di Andrew Garfield e Tobey Maguire, ed è stata un’azione molto molto perspicace.”

Fino alla fine ci hanno tenuto con il fiato sospeso sulla presenza di Maguire e Garfield in No Way Home, come hai gestito il segreto fino all’uscita del film?

“È stata dura gestire il segreto perché mi arrivavano in continuazione richieste di messaggi sulla presenza di Tobey, anche i fonici quando uscivo dalla sala doppiaggio mi chiedevano ‘Ma c’è Tobey? Lo hai doppiato? Ma è vero che c’è lui?’. Io fino all’ultimo non potevo assolutamente dire nulla e fino alla fine ho dovuto tenere il segreto e restare impassibile soprattutto quando me lo chiedevano di persona. Una mia collega mi ha detto che mi avrebbe pagato una cena o un pranzo se le avessi svelato la presenza di Maguire nel film, mi ha scritto ‘Ti prego, ti prego dimmelo! Mio figlio non sta nella pelle per questo film!’”

Con Alex e Lorenzo avete lavorato nella stessa stanza o separatamente anche durante le scene in cui tutti e tre gli Spider-Man erano insieme?

“Con Alex e Lorenzo abbiamo ovviamente lavorato separatamente. Da quando c’è il covid non si può lavorare nella stessa sala, infatti c’è solo un doppiatore e alla fine del suo lavoro viene sanificata e lascia il posto all’altro. Da qualche anno a questa parte, anche prima del covid, i film Marvel secondo la politica Disney devono essere doppiati singolarmente con tracce separate e alla fine ci pensano loro a mettere tutto insieme.”

Il doppiatore di Tom Holland, Alex Polidori ha lavorato precedentemente con te in Civil War, Infinity War ed Endgame. Com’è stato tornare a lavorare con lui ma nei panni di Tobey Maguire e non in quelli di Chris Evans?

“Peter Parker e Steve Rogers sono due personaggi diversi, con caratteri diversi, con fisionomie diverse. Come faccio di solito cerco sempre di adattarmi al personaggio che doppio e di mettermi al ‘suo servizio’, quindi cerco di seguire quello che è stato fatto in originale. La tipologia del carattere di Peter è diversa da quella di Cap, anche nella fisicità e nella vocalità lo sono e quindi è stato diverso approcciarmi a questi personaggi.”

marco vivio

Tornare a fare un personaggio dopo tanto tempo ha sempre i suoi pro e i suoi contro, perché cresce l’attore e si cresce anche a livello vocale. Che tipo di sonorità hai voluto dare al tuo personaggio? Fedele al lavoro che avevi svolto in passato o più maturo/malinconico?

“Come ho già detto nella risposta precedente, mi affido sempre a quello che è stato fatto in originale e quindi quello che fanno gli attori. Per quanto riguarda questo caso specifico, l’ ultimo film di Spider-Man risale a 14 anni fa quindi anche la mia voce negli anni è cambiata, è diventata più matura, più profonda. Ho cercato di mantenere alcune sonorità leggere e di non affondare troppo la voce un po’ come fa Tobey Maguire in originale.”

Noi di DrCommodore vogliamo ringraziare Marco Vivio per la sua gentilezza e la sua disponibilità, grazie per averci deliziati con qualche curiosità su uno dei personaggi più amati dei Cinecomics e per averci accompagnato in questo viaggio ventennale dando voce all’attore che conserva un posto speciale in ognuno dei nostri cuori.

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