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SIAE non paga il riscatto, così l’hacker pubblica tutti i dati rubati

L’anno scorso gli hacker del team Everest hanno hackerato i server di SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori), alla quale hanno poi richiesto un riscatto in bitcoin per non diffondere pubblicamente le informazioni rubate lo scorso 20 ottobre.

SIAE aveva già rivelato di non avere alcuna intenzione di pagare il riscatto per riottenere i dati, e ha infatti rifiutato tutte le varie offerte fattegli dagli hacker, via via sempre più basse e non dedicate ai pirati informatici. L’ultima offerta degli hacker, infatti, era quella di donare 50000 ad un’organizzazione benefica no-profit a scelta del donatore

A distanza di quai tre mesi, i dati sono stati resi pubblici. I dati riguardano anche persone famose del mondo dello spettacolo, e tra i 60 GB di dati compressi ci sono documenti amministrativi con generalità degli associati, come codici IBAN, richieste di iscrizione, spartiti delle opere e firme dei pagamenti. Oltre a questi sono presenti anche altri dati sensibili e privati, come informazioni mediche riguardanti le invalidità.

SIAE

La questione è sicuramente più seria di quanto pensasse il direttore di SIAE Gaetano Blandini (che aveva infatti dichiarato che “Per fortuna non sembrerebbero esserci dati economici e neppure quelli relativi ad iban bancari, solo dati anagrafici, come carte d’identità, codici fiscali, e dati di molti nostri dipendenti”) visto che ci sono sia dati bancari che dati medici. I dati non presenti sono quelli riguardanti i compensi degli autori e tutta la parte economica.

Al momento è difficile dire se SIAE avrebbe pagato il riscatto se ci fossero stati dati economici tra quelli rubati, e non si sa neanche come potrebbe finire tutta questa faccenda, visto che molti si erano scordarti della situazione. Purtroppo niente può cambiare il fatto che tutti questi dati privati possono ora essere trovati e letti da tutti. I dati erano comunque già stati pubblicati nel dark web poco dopo l’attacco informatico.

Non si tratta neanche della prima volta che SIAE è stat vittima di attacchi hacker, visto che nel 2018 alcuni hacker di Anonplus avevano sottratto 3,97 GB di dati.

SIAE

Secondo voi SIAE avrebbe dovuto pagare il riscatto? Scrivetecelo nei commenti!

Fonte: DDay.it.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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