Dr Commodore
LIVE

TikTok: ex-moderatrice fa causa all’azienda per traumi psicologici

TikTok è uno dei social network più famosi sulla scena mondiale. Lanciato nel 2016 in Cina col nome di Douyin, nel 2017 ha invaso dapprima il mercato indonesiano, per poi puntare a ritagliarsi una fetta del pubblico internazionale. su TikTok l’utente può registrare e modificare un video di massimo 3 minuti che viene caricato in loop sulla piattaforma. Grazie a delle meccaniche innovative e ad una avanzata intelligenza artificiale, che analizza il comportamento dell’utente e gli propone nuovi contenuti interessanti, il social cinese ha raggiunto nel 2020 un miliardo di utenti.

Questo imponente volume di traffico ha fatto nascere l’esigenza di organizzare un ampio gruppo di moderatori, al fine di eliminare dalla piattaforma social tutti quei contenuti che violano i termini di servizio. Molto spesso, però, i video controllati hanno un contenuto molto forte e possono persino arrecare danni psicologici agli stessi moderatori.
In questo scenario, una ex-moderatrice ha deciso di chiedere un risarcimento per danni al social network.

LEGGI ANCHE: Khaby Lame e la solidarietà natalizia: consegna regali ai senzatetto

13d

Moderatori VS TikTok

Candie Frazier, questo il nome dell’ ex-moderatrice, ha deciso di avviare una class action contro Byte Dance (la società che controlla TikTok), per proteggere e ristorare dai danni gli oltre 10.000 moderatori che lavorano per la piattaforma. Secondo Frazier, i moderatori visionano, per 12 ore al giorno, centinaia di video dal contenuto molto forte: cannibalismo, decapitazioni, violenze sessuali, pedopornografia, sparatorie, suicidi e molti altri atti raccapriccianti.

L’esposizione prolungata, sempre a detta dell’ex-moderatrice, ha indotto i soggetti a sviluppare un disturbo da stress post- traumatico. Questa particolare patologia psicologica presenta sintomi molto gravi, tra cui: insonnia, ansia, aggressività, flashback degli eventi traumatici e incubi ricorrenti.

tiktok

La domanda posta dalla Frazier al giudice è duplice: da una parte l’ex-moderatrice chiede che siano risarciti i danni subiti dai partecipanti alla class action a causa dell’attività lavorativa, dall’altra chiede che sia costituito un fondo aziendale per il pagamento delle spese mediche dei moderatori della piattaforma social. Da ultimo TikTok ha preferito non esprimersi sul merito della questione, ribadendo però il loro impegno a creare un ambiente di lavoro salutare per i loro dipendenti, sia dal punto di vista mentale che da quello emotivo.

E voi, che ne pensate? L’attività di moderazione può essere così nociva per la salute dell’individuo? È giusto riconoscere un risarcimento a queste persone?

Fonte: Bloomberg

Articoli correlati

Francesco Lanciano

Francesco Lanciano

Classe 1998, videogiocatore incallito e da sempre appassionato alla tecnologia

Condividi