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Amazon e tornado in Illinois: monta la polemica sulle scelte dell’azienda

Pochi giorni fa, uno spaventoso tornado ha investito l’area centrale degli Stati Uniti, seminando con il suo passaggio una scia di disastri, vittime e feriti. Un magazzino Amazon, trovatosi in una delle zone più colpite dell’Illinois nella città di Edwardsville, è finito con il collassare per via dell’incredibile violenza con cui è stato investito, portando via la vita di 6 persone, risparmiandone però 45 e lasciando ancora diversi dispersi all’interno della struttura crollata.

Amazon ha espresso la sua solidarietà verso le famiglie delle vittime di questa immane tragedia, sostenendo di avere in questo momento come priorità il benessere e la sicurezza dei suoi lavoratori e collaboratori. Ciononostante, la compagnia è stata comunque oggetto di critiche da diverse figure, per aver fatto rimanere sul posto di lavoro i suoi dipendenti nonostante fosse noto l’arrivo di questa imponente calamità, insinuando quindi un disinteresse da parte dell’azienda nella salute delle persone.

Adesso, emergono ulteriori drammatiche informazioni riguardo l’evento accaduto. Una delle vittime, di nome Larry Virden, avrebbe infatti detto alla fidanzata poco prima di morire che Amazon non volesse far uscire i dipendenti dall’edificio, probabilmente per via di politiche legate alla stessa salvaguardia dei lavoratori.

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Le rivelazioni dei lavoratori di Amazon

Queste informazioni emergono dalle dichiarazioni al New York Post di Cherie Jones, la fidanzata di Larry. Apparentemente, poco prima del fatto accaduto i due si stavano scrivendo. La ragazza dice che Larry le comunicava sempre quando stava per tornare dal lavoro, e quella sera lui le avrebbe detto di non poter tornare a casa per tutta la durata della tempesta.

Virden ha scritto alla ragazza circa un quarto d’ora prima che il tornado arrivasse, e secondo lei ci sarebbe stato il tempo sufficiente per tornare alla loro abitazione vicino Collinsville, a 13 minuti di distanza dal magazzino. La fidanzata dice di non voler accusare Amazon per l’accaduto, nonostante sia una di quelle situazioni dove non si può evitare di domandarsi cosa sarebbe successo se fosse andata diversamente.

Alcuni dipendenti criticano questa forma di tutela applicata da Amazon, aggiungendo come essa non permetta di tenere con sé un telefono durante le attività lavorative, presentando così potenziali problemi in caso di emergenze. Ci sono state inoltre ulteriori occasioni in cui Amazon non ha provveduto a evacuare i magazzini durante eventi climatici avversi, come nel caso del caldo da record nelle zone a Nord Ovest del Pacifico, o durante gli allagamenti con l’uragano Ida a New York.

Ovviamente, è possibile che la decisione presa dalla compagnia servisse a proteggere i lavoratori, piuttosto che lasciarli fuori dalla struttura in balia del tornado; tuttavia, rimane comunque una scelta discutibile, poiché il magazzino non è stato in grado di fornire un rifugio capace di reggere alla furia della tempesta, che era già attesa da diverse ore.

Credete che Amazon avrebbe potuto fare di più per evitare questa tragedia, ad esempio lasciando a casa i dipendenti almeno per le ore in cui era previsto l’arrivo del tornado? Diteci cosa ne pensate in un commento.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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