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In Giappone c’è un nuovo termine per indicare i “fan”

Tra i fenomeni che hanno più impattato la società giapponese negli ultimi decenni, gli anime e le varie personalità idol sono stati forse quelli più rilevanti in assoluto. Dopotutto, l’industria dell’animazione è cresciuta a dismisura, e il mondo dell’intrattenimento nipponico è stato a sua volta trasformato con l’ascesa dei vari gruppi idol, che ormai rivestono il ruolo di icone della musica più popolare prodotta nel Paese.

Questo fatto è diventato così radicato nella società moderna che è anche stato coniato un termine ufficiale giapponese per definirsi fan di una precisa persona all’interno di un gruppo o anime, che va a sostituire il più internazionale termine “fan”. Questa parola sarebbe oshi“, che deriva dal verbo “osu”, ovvero “sostenere, spingere, supportare”.

Ma in realtà, la differenza sostanziale che intercorre tra questo termine usato dai giapponesi e la generica definizione di fan che conosciamo è più complessa di quello che possa sembrare, indicando un legame molto più profondo e quasi cieco verso un certo personaggio di un anime o di una personalità idol.

oshi anime

L’effetto degli oshi negli anime e nella vita reale

Nella cultura del fanatismo puramente giapponese applicato agli anime, manga, idol e videogiochi, il significato da attribuire a questa parola è quello di possedere un’estrema devozione verso i propri cantanti, doppiatori, personaggi di una qualche opera. Alcuni potrebbero definirlo uno “Stan” in versione nipponica.

Si tratta di una dedizione vera e propria verso un individuo che non si è mai incontrato, o che non è nemmeno realmente esistente, ed attanaglia non solo gli uomini ma anche le donne. Una credenza comune tra queste persone è quella che, spendendo quanti più soldi possibili per il merchandise dei propri oshi, i produttori e le agenzie noterebbero la cosa e dunque darebbero ruoli più importanti all’artista in questione.

In un sondaggio effettuato di recente durante una ricerca di mercato da parte di Cross Marketing, si è scoperto che su 500 persone tra il 20 e 40 anni che hanno risposto al sondaggio almeno la metà possiede un oshi, non specificando però nello specifico quante di esse si riferissero a degli anime, manga o persone reali. Ad ogni modo, una parte importante dell’averne uno è quello di partecipare a delle attività di oshi, anche dette “oshikatsu”: esse consisterebbero nell’andare a tutti i concerti, meet-and-greets, e agli altri eventi dedicati ai fan.

Idol

Nel sondaggio viene chiesto a queste donne che tipo ti accorgimenti applicano per questo genere di eventi, e l’81,8% ha risposto di sforzarsi nel fare un’impressione migliore possibile prima di arrivare. Circa l’80% utilizza prodotti per la cura della pelle, mentre quasi il 66% si mette a dieta in anticipazione di un incontro. Il 59% invece si assicura di avere una pettinatura ben sistemata, mentre il 43,6% non può certamente evitare di prendersi cura delle proprie unghie. Inoltre, alcune donne cercano anche di avere delle gambe di bell’aspetto, attraverso dei massaggi specifici e prodotti mirati.

Alla domanda su cosa queste donne avrebbero voluto fare alla fine della pandemia, tra le 500 partecipanti totali quasi il 17% ha detto di voler incontrare nuovamente i propri oshi dal vivo, superando il numero di coloro che avevano risposto di voler incontrare i propri parenti (15%).

Questo tifo sfegatato, alla stregua di una vera ossessione, si sta diffondendo sempre di più in Giappone; pensate che prima o poi ciò potrà avvenire anche qui in Italia? Diteci cosa ne pensate in un commento.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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