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This Is The President – Recensione: un tour nel mondo della corruzione americana

Sviluppato da SuperPAC e pubblicato da THQ Nordic, ecco in arrivo il 6 Dicembre su SteamThis Is The President”, uno strategico-gestionale story-driven che vi metterà nei panni del presidente degli Stati Uniti d’America!

La dimostrazione di una ferrea moralità e la volontà di veder crescere una prospera potenza, però, non saranno il vostro obiettivo principale, a differenza di altri titoli simili…

Lo scopo di This Is The President sarà infatti quello di far approvare l’Emendamento 28, costi quel che costi, prima che il vostro torbido passato vi presenti il conto.

L’Emendamento in questione sancisce: “Nessun presidente degli Stati Uniti sarà processato dopo la fine del suo mandato per azioni compiute prima della conclusione del mandato stesso”. In poche parole, vogliamo un nuovo inizio e lasciarci alle spalle tutti i crimini passati, commessi in qualità di “losco affarista multimilionario”. Nessuno, per ora, conosce i dettagli ma è solo questione di tempo prima che vengano a galla.

Capirete bene che cambiare la costituzione di un intero Paese a nostro favore non sia impresa semplice, dovremo quindi sporcarci le mani…

This Is The President è un’esclusiva PC, ma non vi preoccupate: stando alla pagina Steam del gioco, i requisiti minimi e consigliati non richiedono un hardware particolarmente prestante, la maggior parte dei dispositivi moderni dovrebbe essere in grado di farvi apprezzare l’esperienza.

Prima di approfondire la recensione vorrei ancora farvi soffermare, per pochi secondi, sullo splendido trailer introduttivo di This Is The President che THQ Nordic ha pubblicato qualche settimana fa. Pur essendo solo una cinematic, possiamo già intravedere la deliziosa direzione artistica che viene riversata anche all’interno del gioco.

This Is The President: gli interessi personali prima dei bisogni dello Stato!

This Is The President si presenta con un menù decisamente minimale ma pratico e intuitivo, non avrete bisogno d’altro. Dopodiché vi verrà chiesto a quale delle quattro difficoltà iniziare l’avventura. Per questa recensione ho deciso di affrontare il tutto a difficoltà “Normale”, raccomandata per la maggior parte dei giocatori.

La vostra presidenza inizia nell’anno 2020.
Non dovrete combattere per la campagna elettorale: la vostra carriera politica inizia già con la vittoria all’elezioni.
Sarete accolti dall’immagine del vicepresidente mentre, su un palco, sta scaldando la folla, prima di annunciare il vostro ingresso.

E come da tradizione, un mare di persone sarà lì, ai vostri piedi, per ascoltare in silenzio il consueto discorso del neo presidente ai propri elettori. Sarete voi a comporre il discorso, scegliendo accuratamente ogni frase tra le tre che di volta in volta il gioco vi proporrà.

Questa è una meccanica che si ripresenterà di tanto in tanto nel corso del gameplay di This Is The President. È essenziale dosare le parole in modo che l’opinione pubblica non vi consideri un chiacchierone dalle vuote intenzioni ma contemporaneamente bisognerà promettere qualcosa, senza esagerare. Infatti, in caso di promesse infrante la vostra popolarità, espressa in percentuale, subirà un calo drastico e se dovesse finire sotto il 25%, è molto verosimile che, privi di consenso popolare, sarete costretti a godervi la pensione dietro alle sbarre di una prigione.

Normalizzare i rapporti con la Russia, assumere il primo uomo di colore come capo dello staff, ridurre la criminalità o favorire l’inclusione. Potete promettere il mondo ideale ma attenti ad andarci piano, dovrete lavorare sodo. E non avete tempo di lavorare sodo se non per il vostro interesse.

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Qual è il piano?

Non dovrete fare tutto da soli, naturalmente.

Al termine del discorso sarete introdotti al vicepresidente, Tony, vostro grande amico ed ex membro dell’FBI, a voi ciecamente leale ma pieno di vizi – che se non tenuti sotto controllo rischieranno di fare precipitare la Casa Bianca in numerosi scandali – e la first lady Ellie, vostra moglie: pragmatica, organizzata ed estremamente capace. Entrambi sono a conoscenza del vostro passato, non dovrete nascondergli nulla, si impegneranno con voi per assicurarvi uno spensierato ritiro dalla vita politica.

Sarai continuamente distratto dai problemi degli americani comuni ma il tuo obiettivo principale rimane l’Emendamento 28.

Ellie ci spiega il “semplice” piano e obiettivo di This Is The President: per far passare l’Emendamento 28 serve l’approvazione di due terzi del Congresso, l’appoggio popolare nella maggior parte degli Stati e il via libera della Corte Suprema. Servono quindi alleati. Come trovarli? Divertendosi a corrompere, minacciare, ricattare e a promettere favori in cambio dell’appoggio, volontario o meno, dei personaggi più in vista della scena americana.

Ellie ci metterà a disposizione anche un team con cui affrontare diverse missioni ogni mese.
Da lì potremo scomporlo e ricomporlo con le figure professionali che più ci servono: giornalisti al nostro servizio, avvocati, esperti di comunicazioni social, hacker, assassini e chi più ne ha più ne metta.

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Come in ogni gioco gestionale che si rispetti, anche in This Is The President, gli equilibri sono di vitale importanza: è vero che il team è a nostra disposizione ma dovremo anche prenderci cura dei dipendenti come si deve. Ognuno di loro è sottoposto a vari livelli di stress in base a ciò che gli chiederemo di fare. Naturalmente, uccidere qualcuno sarà una fonte di stress decisamente maggiore che chiedere di corromperlo o fare pressioni sugli ambienti a lui vicini. Quando lo stress supera i livelli di guardia il dipendente in questione non sarà disponibile fino al prossimo mese.

E troppa tensione continuativa potrebbe addirittura convincerlo a licenziarsi.
La soluzione? Farli rilassare pagando loro una vacanza coi fiocchi o addirittura ricorrendo all’aiuto di qualche sostanza stimolante… Inoltre, si sa, i litigi tra colleghi non sono così rari: sarà quindi necessario mediare tra le parti e ogni tanto concedere anche qualche aumento.
Alla fine di ogni mese, infatti, il personale di This Is The President si aspetta di ricevere lo stipendio (tredicesima inclusa) e ogni membro sarà più o meno costoso in base alle sue capacità.

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Inoltre, ogni personaggio di This Is The President ha un suo carattere ben definito e il proprio approccio nell’affrontare le situazioni: non sono anonimi “servitori”. Sono arrivato addirittura al punto di essermi affezionato a qualcuno di loro, tanto da evitare di licenziarlo, anche se tutto sommato mi sarebbe convenuto farlo.

Dobbiamo quindi trovare un equilibrio che sarà sempre precario ma divertente da mantenere e ricostruire, con una difficoltà piuttosto bilanciata.

A difficoltà normale non si perde tutto l’impero di This Is The President con uno schiocco di dita, ma ogni scelta vi costerà in termini di popolarità abbastanza da farvi preoccupare per le decisioni che prenderete. E alcune volte non ci sarà nessuna direzione giusta: dovrete scegliere tra il male minore, contenendo i danni.

I nemici proveranno sempre a colpirci: bisogna stare pronti. E magari ogni tanto anche collaborare con uno di loro contro un avversario comune… Spietatezza e sangue freddo devono essere mantenuti. Documenti scottanti potranno essere acquisiti e potremo scegliere se utilizzarli a nostro vantaggio o venderli nel caso avessimo bisogno di soldi.

È anche il momento di emanare il nostro primo decreto. Possiamo scegliere tra nobili intenzioni, come trovare una cura per il cancro o limitare l’uso di bevande zuccherate, o obiettivi più pratici, come colonizzare Marte. Ognuno di essi avrà dei pro e dei contro: per esempio, desecretare i documenti relativi all’Area 51 ci farà guadagnare popolarità ma ci renderà anche ostili gli ambienti militari.

Ogni mese si presenterà qualche problema. Alcuni richiederanno solo una vostra risposta affermativa o negativa. Per esempio, dare il via libera a censurare i meme che la propaganda russa sta creando sul vostro conto per screditarvi potrebbe avere l’effetto di farvi passare come un dittatore contro la libertà di parola, facendo scendere di qualche punto la vostra popolarità.

This Is The President è costellato da questi mini quesiti. Alcuni, più leggeri, fanno sinceramente sorridere (bisogna dire che il gioco sa mantenere anche una certa dose di ottimo umorismo, quando serve), altri vi chiederanno di operare delle dolorose scelte morali che vi faranno fissare il monitor del PC, immobili per diversi minuti, intanto che decidete il dà farsi. Non c’è nulla di scontato. Autorizzare le forze dell’ordine a fare breccia in un supermercato dove un pazzo tiene in ostaggio dei bambini o dargli quello che vuole? Vale la pena di sacrificare qualche vita innocente per insabbiare testimoni scomodi? A voi la scelta.

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Altre missioni di This Is The President saranno più complesse. Di solito vi sarà presentato il problema: come far uscire il vicepresidente ubriaco e nudo da Central Park senza che nessuno se ne accorga? Come recuperare una password da un ambasciatore? Dovrete poi scegliere due membri del team da portarvi dietro in base a quelli che ritenete più opportuni a gestire la situazione. Per recuperare informazioni potrebbe essere utile un hacker per provare un approccio più “gentile” ma anche un duro pronto a minacciare e ricattare è consigliabile. Ogni dipendente vi fornirà diverse soluzioni, più o meno efficaci, che comportano percentuali di stress più o meno elevate.

Tutte le missioni sono molto ben diversificate e ogni soluzione è profondamente diversa in base al membro del team che ve la offre. Non avrete la sensazione che le vostre scelte stiano scadendo nel nulla di un gioco scriptato. Ogni effetto sarà una conseguenza delle vostre azioni.

Naturalmente, però, This Is The President è un titolo story-driven quindi non ci si può permettere di buttare via ore e ore di gameplay fallendo una run. Per questo motivo, il gioco vi permetterà di ricominciare da un salvataggio automatico all’inizio di ogni mese nell’eventualità che le cose vi sfuggano di mano. Il che vi permette anche di provare qualche soluzione fantasiosa ma dalla dubbia efficacia. Giusto per diversi un po’.

Possiamo tenere d’occhio tutti gli equilibri di This Is The President attraverso vari grafici, classici del genere. Ma niente di troppo complicato che possa spaventare i neofiti, sono tutti chiaramente e facilmente interpretabili, pur essendo estremamente completi.

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L’attualità del mondo reale

Gli appassionati di politica e attualità troveranno pane per i loro denti. This Is The President prende a piene mani dai più grandi problemi mondiali degli ultimi anni e non risparmia nulla: nuovi virus (forse usciti da laboratori cinesi?), fake news, muri ai confini per gestire i migranti, crisi israelo-palestinese, accordi sul clima, catastrofi naturali, terrorismo, spie russe che tentano di assassinare oppositori in Stati stranieri, sparatorie scolastiche, cripto-valute, tentativi d’impeachment e ancora una lista interminabile di questioni che monopolizzano i giornali reali.

Dovrà anche essere gestito il rapporto con gli altri capi di Stato, magari evitando una nuova Guerra Fredda.

In This Is The President sono spesso messe in evidenza le contraddizioni del mondo moderno ma ora avete direttamente il potere di cambiare ogni singolo aspetto di milioni di cittadini: scoprirete che non sempre sarà così semplice decidersi.

E potrebbe mancare uno degli strumenti essenziali in mano a ogni politico che si rispetti? Twitter! Di frequente dovrete scegliere i tweet migliori da mandare online, unendo varie frasi come nei discorsi, per assicurarvi un solido pubblico social.

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La direzione artistica

La direzione artistica di This Is The President è semplicemente spettacolare.

Le cutscenes, poche ma buone, sono disegnate a mano in stile fumetto e il doppiaggio è di discreta qualità.

This Is The President è prevalentemente un gioco testuale e i dialoghi sono realistici e ben scritti. Potevano forse essere un po’ snelliti: parliamo di un gioco già piuttosto lungo e complesso, le chiacchiere alcune volte si vorrebbero evitare.

Ogni missione sarà accompagnata da bozzetti talmente affascinanti che vi verrà voglia di passare a quella successiva solo per vederne uno nuovo. Veramente ispirati.

L’unico neo sono le musiche: ripetitive, fuori contesto e a tratti anche fastidiose. Mi è capitato più volte di essere distratto dalla lettura a causa del trambusto di sottofondo. Ma la soluzione è semplice: aprire Spotify e disintegrare la barra del volume in gioco. Presto fatto.

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Conclusioni

Sarò sincero, avevo paura di trovarmi davanti a un gioco complicatissimo e con una curva di apprendimento molto ripida, non sono un esperto del genere. Ma vi posso raccontare perché mi sono divertito, se vi basta.

This Is The President è stata una davvero piacevole sorpresa.
Estremamente accessibile ai neofiti (e sono sicuro che alzando la difficoltà la sfida sarà degna anche dei giocatori più esperti), curato in quasi ogni suo aspetto, ben bilanciato in modo da non risultare frustrante e soprattutto, questo è il suo più grande pregio, in grado di costringervi ad operare scelte morali davvero complicate da risolvere.

Chissà, magari giocandoci sarete addirittura in grado di scoprire qualcosa di nuovo su voi stessi e sul vostro modo di pensare.

This Is The President

Voto - 9

9

This Is The President, uno strategico-gestionale story-driven, sviluppato da SuperPAC e pubblicato da THQ Nordic.

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Fabio Ghidella

Fabio Ghidella

23 anni. Videogiocatore fin da bambino con la Playstation 1, ho continuato negli anni a giocare su PC, iniziando da un vecchio computer assemblato da mio padre che è arrivato nella mia cameretta di seconda mano.

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