Nel 2021 siamo ormai a usare sistemi di messaggistica criptati end-to-end come Whatsapp e Telegram, protette (più o meno) da letture indesiderata. Sembra strano sentire quindi, che Meta, l’azienda proprietaria di Facebook e Instagram, ha rinviato l’introduzione di questa tecnologia al 2023.
Un sostanziale ritardo di un anno rispetto all’attuale tabella di marcia. Meta, quando ancora si chiamava Facebook Inc., aveva infatti dichiarato che sarebbe arrivata la crittografia end-to-end anche su queste piattaforme nel corso del 2022, cosa che invece accadrà molto più tardi stando alla dichiarazione di Antigone Davis, il responsabile della sicurezza.
Meta, cambia il nome di Facebook ma non la sicurezza
Il principale motivo del ritardo da parte di Meta nell’introduzione della crittografia su Facebook e Instagram sembrerebbe legato alle leggi del Regno Unito che arriveranno fra pochi anni. Queste “regole” impongono, almeno per come sono scritte ora, l’uso di applicazioni di messaggistica istantanea senza sistemi di criptazione così da aiutare la polizia e le autorità competenti a effettuare i necessari controlli durante le indagini.
“Le persone si aspettano che le loro comunicazioni private siano sicure e che siano viste solo dalle persone a cui le hanno inviate, non da hacker, criminali, governi troppo spinti o persino dalle persone che gestiscono il servizi che stanno utilizzando”
Priti Patel, il ministro degli interni del Regno Unito, ha infatti descritto questa direzione di Meta come “semplicemente non accettabile”. Stando a quanto scritto dal The Guardian, molte altre aziende hanno preso posizione su questo andando contro l’impero di Facebook, come la NSPCC (National Society for the Prevention of Cruelty) affermando che le app di messaggistica istantanea sono “la prima linea per gli abusi sessuali sui minori online” poiché la crittografia rallenta di molto le operazioni delle forze dell’ordine.
“Ci stiamo prendendo il nostro tempo per farlo bene e non prevediamo di completare il lancio globale della crittografia end-to-end per impostazione predefinita su tutti i nostri servizi di messaggistica fino al 2023. Come azienda che connette miliardi di persone in tutto il mondo e ha creato una tecnologia leader del settore, siamo determinati a proteggere le comunicazioni private delle persone e a mantenere le persone al sicuro online”
Quello che fa discutere è che Meta già utilizza da anni la crittografia end-to-end sul suo servizio più utilizzato: Whatsapp. Attualmente questa tecnologia è già attiva anche sulle chiamate vocali e videochiamate di Facebook Messenger e, ricordiamo, che queste app sono tuilizzate ogni giorno da circa 2.8 miliardi di persone in tutto il mondo!
