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Black Friday, i corrieri di Amazon sciopereranno venerdì 26 novembre

Nell’era digitale e dell’e-commerce il mese di novembre vuol dire solo una cosa: Black Friday. E dunque sconti, affari e prodotti venduti a prezzi miserabili. Ma se c’è chi da tutto questo trae vantaggio, e in questo caso sono sia i produttori che i consumatori che pagano un prezzo inferiore, dall’altra parte c’è chi dovrà sostenere un carico di lavoro superiore, e quelli sono i corrieri.

Nonostante le catene che optino per gli sconti del Black Friday sono ormai le più disparate, il Black Friday si svolge principalmente attorno ad Amazon, dato che questi vende praticamente ogni tipologia di prodotto. Ma quest’anno le cose sembrano non siano proprio rose e fiori per l’azienda di Jeff Bezos.

Ad annunciare lo sciopero per il Black Friday è stata la CGIL

E già, perché il 26 novembre, giornata in cui appunto cade il Black Friday, i corrieri “esterni” ad Amazon e che lavorano per essa come terzi saranno in sciopero.

Ad annunciarlo è stato il dirigente nazionale della CGIL, che ha parlato di uno sciopero di driver, dipendenti ed aziende associate ad Assoespressi che lavorano per conto di Amazon. Lo sciopero è dovuto a dei problemi già noti che i lavoratori devono sostenere ogni giorno: crunch, carichi di lavoro troppo grossi, ritmi insostenibili, orari estenuanti. E quale migliore occasione per scioperare contro queste problematiche se non una delle giornate in cui il lavoro di corrieri è più indispensabile che mai?

black friday - amazon

Di contro, anche Amazon ha replicato non appena venuto alla conoscenza di questo sciopero:

“In merito allo sciopero dichiarato oggi dalle organizzazioni sindacali ci auguriamo che le trattative riguardo i fornitori di servizi di consegna possano riprendere e giungere ad una conclusione positiva. Per quanto riguarda il nostro impegno nei confronti dei nostri dipendenti e dei dipendenti dei nostri fornitori di servizi, ci preme sottolineare che Amazon collabora con decine di fornitori di servizi di consegne che forniscono opportunità lavorative a migliaia di persone in tutto il Paese che si occupano di consegnare gli ordini ai nostri clienti.

Amazon continua dicendo poi che ha iniziato a implementare tecnologie che permettono ai driver di sapere quante consegne potrà fare in un giorno in base al traffico e alle vie a cui consegnare, nonché che il 96% delle consegne è fatto entro il limite di ore lavorative.

Insomma, Amazon è da tempo che cerca di difendere il proprio modus operandi e le sue politiche di lavoro, ma l’insorgere periodicamente di scioperi e lamenti non fa sporgere l’ago della bilancia verso di sé, anzi: evidentemente, qualche problema c’è ancora.

Vedremo comunque come la cosa verrà risolta, dato che lo sciopero riguarderà solo i terzi e non i corrieri di Amazon stessa, ad esempio.

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Lorenzo De Padova

Lorenzo De Padova

Laureato in economia aziendale, appassionato di manga, anime, videogames e pop music e in generale di ciò che non è mai scontato e banale.

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