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Frieren – Oltre La Fine Del Viaggio | Prime impressioni sul manga di J-POP

Immaginate di poter vivere una vita lunga, molto lunga, quasi prossima all’immortalità. Così lunga da far sembrare dieci anni soltanto un attimo. Ma immaginate anche di essere tra i pochi ad avere questa capacità: mentre per voi il mondo sembra rimanere fermo e immobile, per gli altri invece esso cambia e muta, senza che voi nemmeno ve ne rendiate conto. Poi un certo punto succede qualcosa, scatta la scintilla che vi fa capire che non solo il mondo è in continuo movimento, ma che gira anche molto velocemente.

Come riuscire a incastrare questi due pezzi così diversi del puzzle? Da una parte una vita oltremodo lunga e lenta, dall’altra un ritmo incessante.

È esattamente questo il dilemma che l’elfo Frieren, la nostra protagonista, dovrà affrontare in questa avventura sceneggiata da Kanehito Yamada e disegnata da Tsukasa Abe, portata ora in Italia grazie a J-Pop, di cui il primo volume è già disponibile in tutte le fumetterie.

frieren - jpop

Frieren – Oltre La Fine Del Viaggio è un manga introspettivo, più che d’avventura, che piuttosto che introdurre il lettore in nuove avventure insieme a Frieren e agli amici che incontrerà strada facendo, proverà a farlo riflettere su quelle passate; su cosa rende importante il cammino che ognuno di noi affronta su questo mondo.

Un manga incentrato su questo tema, tanto da renderlo il focus principale dell’opera, in un contesto come quello che stiamo vivendo (e soprattutto che abbiamo vissuto lo scorso anno), è più che mai attuale. Ma è anche vero che esso, pur non essendo il fulcro di altri fumetti, viene ampiamente trattato in altre opere: ha dunque Frieren quel tocco in più che gli permette di distinguersi dagli altri manga che lo affrontano, anche alla luce della recente vittoria del premio Manga Taisho? Scopriamolo insieme.

La trama come mero presupposto

Il sottotitolo del manga è “Oltre La Fine Del Viaggio”, che dev’essere preso sia letteralmente che metaforicamente. Data la premessa, il suo significato metaforico è intuibile: a volte conta più cosa impariamo dal viaggio che il viaggio stesso. Il significato letterale, invece, si individua nell’incipit dell’opera, dato che la nostra storia inizia con Frieren, Himmel, Heiter ed Eisen che hanno appena concluso la loro avventura e sconfitto il Re Demone. Al nemico principale viene anche dato un nome di poco conto, a testimoniare la poca rilevanza dei classici elementi da shonen all’interno del costrutto narrativo.

Mentre gli amici, di ritorno dal viaggio, ricordano con piacere tutte le avventure e le disavventure che hanno vissuto, Frieren rimane piuttosto in disparte, stranita dai discorsi e della compiacenza con cui gli altri tre riesumano gli anni passati insieme. Ma questo proprio perché quei dieci anni passati insieme sulle orme del Re Demone sono stati per Himmel, Heiter ed Eisen di vitale importanza. Per Frieren, invece, sono poco più di una goccia nel mare, giacché vivrà così a lungo da arrivare persino a dimenticarsene.

Ma, appunto, ecco l’epifania che fa cambiare il modo di percepire la vita di Frieren: la morte, per vecchiaia, di uno dei suoi compagni umani. Il nostro piccolo elfo si renderà dunque conto proprio di quel qualcosa che fino ad ora aveva ignorato: gli altri essere vivono, si godono ogni piccolo momento, ogni interazione, e la custodiscono gelosamente perché il giorno in cui tutto quello gli sarà portato via non è poi così lontano.

Frieren dunque si metterà in viaggio per riconciliarsi con gli altri suoi compagni prima, e dopo alla ricerca del senso della vita con una sua allieva, alla quale insegnerà l’arte della magia. L’altra maga, Fern, inizierà pian piano a capire Frieren e giocherà un ruolo chiave nell’aiutare la protagonista a cercare il significato profondo della vita.

frieren - jpop

Oltre l’incipit

Sin dalle sue prime battute il manga si affida a una struttura episodica, per quanto alla fine del volume si percepisca una parvenza di trama orizzontale, la quale dà l’impressione di essere funzionale al messaggio di scoperta e apprezzamento delle piccole cose portato avanti dall’opera. Ci soffermeremo infatti ad ammirare un panorama, una pioggia di comete, a parlare forse per l’ultima volta con un nostro caro amico. Scontrandosi con la sua personale percezione del tempo, il nostro elfo dovrà rispondere al quesito di come dare importanza a questi eventi, per tutti più unici che rari. La vera domanda potrebbe però essere un’altra: essi sarebbero veramente importanti anche se non fossimo immortali?

Ma voler cogliere queste sfumature della vita — che alla fine non sono sottigliezze, ma ciò che la compongono e ciò che la rendono degna di esser vissuta — partendo dai presupposti che Kanehito Yamada pone alla sua opera può rappresentare un’arma a doppio taglio… e, almeno in questa sua fase introduttiva, è difficile ignorare alcune sostanziali contraddizioni.

L’originalità dell’incipit narrativo perde immediatamente valore dato che Frieren si immette subito in un altro viaggio. Certo, lo fa con una mentalità diversa e con altre persone, ma si tratta sempre non di riscoprire le vecchie avventure, ma quasi riviverle sotto un’ottica diversa. Insomma, un nuovo viaggio darà vita a quello precedente, il che può portare il lettore ad interrogarsi sul significato del sottotitolo dell’opera.

frieren - jpop

Possiamo dire infatti che, più che “oltre la fine del viaggio”, siamo “oltre la fine di UN viaggio”, per cui ci ritroviamo comunque davanti ad una nuova avventura e di crescita personale, priva di quell’originalità con cui si è presentata.

Ma d’altronde, nonostante l’opera punti a emozionare il lettore facendolo riflettere sugli sprazzi di vita che Frieren avrà la possibilità di ammirare, è impossibile immedesimarsi se non abbiamo davanti dei personaggi delineati e coi quali empatizzare. Questo processo avverrà tramite flashback per i vecchi compagni di viaggio e con una narrazione lineare per i nuovi, e, ancora una volta, si affiderà proprio a quei topos classici delle storie d’avventura che l’incipit sembrava voler negare.

In conclusione

Il lavoro di J-POP rispetta gli standard delle sue classiche edizioni con sovracoperta, e gode di alcune pagine a colori e carta patinata. La copia che abbiamo ricevuto, tuttavia, presentava in alcune parti dei difetti di stampa.

La direzione artistica del manga non eccelle ma risulta essere perfettamente in linea con quanto si vuole trasmettere, con un senso di pace e serenità che ben si sposa anche con la caratterizzazione dell’elfo e con il mood generale del racconto. I disegni sono comunque notevoli. Il talento di Tsukasa Abe c’è e anzi, potrebbe rivelare grosse sorprese ed essere un valido motivo per continuare a leggere l’avventura di Frieren.

Frieren già nel primo volume fa capire di portare avanti una storia basata più sull’immediatezza delle emozioni. Un volume è sicuramente poco per giudicare l’intera serie, ma osservando con attenzione salteranno subito all’occhio alcune mancanze e alcune ridondanze dell’opera che non è detto vengano superate con il procedere della storia: la sua natura episodica potrebbe far ritrovare il manga in un circolo vizioso, ma anche fornire all’autore la libertà necessaria a ribaltare il nostro giudizio in un’ottica futura.

L’approccio a Frieren deve avvenire innanzitutto senza troppe pretese. Frieren potrebbe assolutamente avere un suo perché, ma al momento non è riuscito a conquistarci. Un manga da leggere, si, ma al quale non daremmo una notevole priorità.

Il primo volume è disponibile online sul sito J-POP al prezzo di €6,90.

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Lorenzo De Padova

Lorenzo De Padova

Laureato in economia aziendale, appassionato di manga, anime, videogames e pop music e in generale di ciò che non è mai scontato e banale.

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