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Call center molesti: come difendersi

Molto spesso riceviamo, spesso a orari inopportuni, chiamate indesiderate da parte dei call center, che vogliono venderci le più disparate cose. A nostra difesa abbiamo diversi mezzi e approcci per contrastare questo fenomeno, che nonostante diverse leggi e normative continua a persistere.

Come difendersi dai call center: Garante della Privacy e black list

In Italia la privacy viene tutelata dal Garante della Privacy, autorità che fa riferimento sia a un decreto legislativo (il 196/2003) che a un regolamento europeo, il 2016/619, più comunemente conosciuto come GDPR. Il garante per quanto riguarda i call center già nel 2007 si è espresso in favore degli utenti con alcuni provvedimenti riguardanti alcuni dei principali gestori telefonici.

Il Garante si è riservato di adottare provvedimenti più drastici in caso di mancato adempimento del provvedimento sul trattamento illecito dei dati degli utenti. In particolare, gestori e call center dovranno:

  • interrompere l´uso indebito di numeri telefonici raccolti ed utilizzati a scopi commerciali senza il previsto consenso da parte degli interessati;
  • regolarizzare le banche dati informando gli utenti e ottenendo da essi lo specifico consenso all´utilizzo dei dati per scopi pubblicitari;
  • informare con la massima trasparenza gli utenti anche al momento del contatto sulla provenienza dei dati e sul loro uso;
  • registrare la volontà degli utenti di non essere più disturbati;
  • interrompere l´utilizzo illecito di dati per attivare servizi non richiesti (segreterie, linee internet veloci);
  • effettuare controlli sui responsabili dei trattamenti svolti presso i diversi call center.

Qualora foste tartassati dalle chiamate dei call center è possibile segnalare la cosa riempendo un apposito modulo.

Esempio di modulo del Garante

Un metodo più rapido in molti casi è quello di contattare una delle pagine social dell’azienda che volete che non vi disturbi più; quindi basta chiedere che il proprio numero venga messo nella black list per il marketing. È semplice e rapido: La black list, o lista nera, viene aggiornata di anno in anno e distribuita ai vari call center che operano per conto dell’azienda.

LEGGI ANCHE:  Quante aziende sono in regola con il GPDR?

Il Trading e i call center stranieri

Spendiamo due parole sul Trading. Troppe volte si riceve una chiamata con tanto di numerazione non italiana; in quei casi 9 volte su 10 è un call center che vuole venderci del trading online.

Di norma è un operatore con forte accento straniero, che parla a malapena italiano, il quale esordisce subito con “lei fa trading?”. In quei casi la migliore soluzione è non rispondere e bloccare il contatto. Molti di questi call center infatti essendo siti in località extra UE non sempre rispettano il GDPR, e quindi risulta inutile tentare di far applicare le normative vigenti.

Call Center Stop
Frame preso dal film The Call Centre (2019)

Pochi utili consigli per difendersi

Come in tutte le cose la parola d’ordine è: PREVENZIONE. Quando ci iscriviamo a qualsiasi servizio, che possa essere un semplice portale per cercare lavoro a un qualsiasi concorso online, o perfino il semplice prenotare un tavolo per mangiare, bisogna leggere attentamente la parte delle autorizzazioni alle condizioni e termini di uso.

Tra di esse infatti oltre alla gestione dei dati personali per quanto riguarda le semplici pratiche aziendali, vi possono essere delle spunte che riguardando l’uso dei dati a fine di marketing o per uso di terzi. Vi consigliamo di non premere il classico “accetta tutte le condizioni” ma di leggere attentamente e selezionare solo le voci strettamente necessarie. Nel caso in cui ci siano chiamate ripetute da parte di un call center basta dichiarare questo:

Secondo il GDPR revoco qualsiasi autorizzazione all’utilizzo del mio numero a finalità di marketing. Vi esorto a eliminare il numero e non chiamare ulteriormente. Qualora continuiate mi rivolgerò alle autorità giudiziaria preposte.”

Applicazioni e siti utili

Esistono anche diverse applicazioni utili per combattere il fenomeno delle chiamate indesiderate.
Ormai da diverso tempo moltissimi smartphone hanno integrato quello che viene definito come “identificatore del chiamante”, o più comunemente chiamato “caller id.

Nel caso si sia sprovvisti o si voglia integrare con un’applicazione è possibile farlo basta scrivere “call id” nella barra di ricerca del Play Store (Android) o dell’Apple Store (iOS) e avremo una serie di applicazioni più o meno valide. La più famosa e conosciuta è Truecaller ID (LINK per smartphone Android; per gli iPhone, dotati di sistema operativo iOS la medesima app si chiama semplicemente Truecaller, ecco il LINK)).

Da computer invece abbiamo diversi siti che identificano il numero chiamante. Il loro funzionamento è semplice. Si immette nel campo di ricerca il numero di telefono e si hanno subito i risultati dati dagli utenti se è spam o meno. Il più famoso e usato è sicuramente Tellows.

Schermata di Tellows

E nei casi estremi?

Ci sono casi (rari fortunatamente) in cui nonostante si prevenga, si sia iscritti al registro delle pubbliche opposizioni e si esorti a non essere ulteriormente disturbati, si viene ripetutamente chiamati.

In questi frangenti ci sono varie soluzioni: la più pratica è segnalare la cosa al Garante della Privacy tramite un apposito modulo. Si può effettuare anche una rivalsa in alcuni casi contattando le associazioni dei consumatori e presentando regolare denuncia alla Polizia Postale, che è preposta per questo tipo di problematiche.

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Gianmarco Vinciguerra

Gianmarco Vinciguerra

Giocatore di Ruolo incallito, Nerd di vecchio stampo .

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