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Sex Education: Fratelli d’Italia contro i poster affissi a Milano che rappresentano peni e vagine

La terza stagione di Sex Education è finalmente disponibile su Netflix dal 17 settembre, il Liceo di Moordale ha dei nuovi alunni e una nuova preside che metterà i bastoni tra le ruote a tutti gli studenti, compresi quelli che abbiamo conosciuto nelle precedenti stagioni.

Netflix Italia ha deciso di promuovere la serie e il bellissimo messaggio che vuole mandare, tappezzando la stazione metropolitana di Cadorna a Milano, di poster pubblicitari con frasi e immagini che richiamano, appunto, gli organi riproduttivi maschili e femminili.

Rappresentati da frutta e oggetti dalle forme falliche, i poster sono caratterizzati da una frase “Se la vediamo in forme diverse è perchè non ce n’è una sola. Ognuna è perfetta, anche la tua.”, un chiaro messaggio all’insegna di amare il nostro corpo, in tutte le sue forme. 

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Fratelli d’Italia e Pro Vita & Famiglia contro i poster di Sex Education

Qualcuno però non ha apprezzato il messaggio e le immagini di Sex Education che hanno tappezzato Milano, soprattutto in periodo di campagna elettorale, alcuni volti di Fratelli d’Italia e Pro Vita & Famiglia hanno polemizzato sulla questione:

“Le immagini giocano su un’ambiguità con vari frutti che alludono alle forme delle parti intime maschili e femminili”, ha spiegato Barbara Mazzali, consigliere regionale e candidata alle elezioni comunali di Milano del prossimo 3 e 4 ottobre 2021.

“Per l’amministrazione Sala è normale tutto questo? È accettabile che simili poster siano sotto gli occhi di tutti, bambini e ragazzini compresi? L’educazione sessuale deve essere in capo alla famiglia. La ipersessualizzazione non è educativa ma crea confusione nei giovanissimi. Poi va a finire che, con questi tipi di educazione, le malattie sessualmente trasmissibili in Europa sono in aumento e, per di più, concentrate proprio in questi Paesi che su questo tipo di educazione sessuale hanno puntato di più. Il che dovrebbe sollevare qualche allarme o almeno qualche riflessione. L’amministrazione Sala non controlla i manifesti che vengono affissi? E, se sì, li trova adatti a un pubblico anche di bambini? Questa non è la Milano che vogliamo”. ha concluso la Mazzali.

Scandalizzare i più giovani non è di certo lo scopo di questi poster pubblicitari e tantomeno quello della serie Sex Education, che vuole mandare un messaggio di informazione verso temi che purtroppo non vengono trattati nelle scuole.

Non si è fatta di certo attendere la risposta di Lorenzo Lipparini, candidato capolista della lista Milano radicale alle prossime elezioni:

“Secondo Fratelli d’Italia e l’associazione Pro Vita & Famiglia bisognerebbe addirittura defiggere per contenuti osceni le affissioni che promuovono la nuova stagione della serie Sex Education di Netflix che da sola, e con risorse private, fa quello che dovrebbero fare le istituzioni: informare e sensibilizzare su temi rilevanti per la salute e il benessere delle persone come la sessualità. Invece che scandalizzarsi e proporre censure, è il momento di portare un normale dibattito su sesso e diritti nelle istituzioni e nella società”.

Il messaggio lanciato dalla serie e da Netflix Italia è un messaggio di body positivity, punto cardine della terza stagione di Sex Education che vedrà i nostri protagonisti rapportarsi con altre facce del sesso che nelle prime due stagioni non avevamo ancora visto.

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