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Call of Duty: Warzone, gli hacker hanno iniziato a potenziare gli streamer fino al livello 1000

Call of Duty: Warzone e hacker continua a essere un problema difficile da superare. Questa volta la situazione si sta facendo ancora più spinosa e fastidiosa

La questione hacker e Call of Duty: Warzone ha iniziato a prendere una piega molto spiacevole andando a intaccare anche gli account dei principali streamer del titolo di Activision. 

A quanto pare, gli hacker hanno iniziato a potenziare i profili degli streamer più seguiti fino al livello 1000 sbloccando le apposite mimetiche delle armi. Una serie di famosi streamer di Warzone è rimasta scioccata nel vedere i loro account raggiungere il livello massimo mentre giocavano e, contemporaneamente, tutte le armi di Black Ops Cold War nel gioco hanno raggiunto il livello massimo, complete di tutte le mimetiche sbloccate. E con tutte intendiamo proprio tutte, anche quelle rare come le Dark Matter.

Lo streamer di Warzone più celebre colpito da questo hack è Nick “NICKMERCS” Kolcheff, che ha 1,9 milioni di follower su Twitter, 5,9 milioni di follower su Twitch e 3,95 milioni di abbonati su YouTube. È successo anche a Faze’s Swagg, che ha 2,4 milioni di abbonati su YouTube, e agli streamer Biffle and Smixie.

Non è chiaro come alcuni giocatori siano in grado di prendere di mira altri in una lobby di Warzone grazie a questo hack. È possibile, però, che alcuni hacker l’abbiano applicato a se stessi e l’effetto è stato quello di riversarsi anche negli account dei giocatori che hanno incontrato nel gioco.

Sul web è comunque possibile acquistare questi hack a prezzi davvero assurdi. Ad esempio, attualmente, il potenziamento di tutte le armi fino al livello 1000 compreso di tutte le mimetiche costa 99,99 dollari. I colleghi di Eurogamer.net lo hanno scoperto e hanno anche affermato che il sito web, che hanno voluto lasciare anonimo, afferma esplicitamente che il modo in cui funziona è che il cliente viene invitato in una lobby privata dove in pochi minuti riceverà tutte le mimetiche per tutte le armi e funziona su tutte le piattaforme, inclusa la console. Il sito Web rivendica persino un tasso di ban dello zero percento negli ultimi 12 mesi.

L’emergere di questo hack e il suo impatto sugli streamer arrivano in un momento difficile per Warzone, che nelle ultime settimane ha visto salire alle stelle le lamentele sugli imbrogli da parte degli hacker. 

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Giovanni Arestia

Giovanni Arestia

Ingegnere informatico con la strana passione per la scrittura. Essa, unita alla passione per la tecnologia, mi ha portato ad essere qui. Chiamatemi pure Gioare, ormai anche i miei genitori mi conoscono così.

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