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Maneskin: ingaggiati dei sosia per la pubblicità di una mozzarella

 

I Maneskin, reduci da una vittoria all’ Eurovision Song Contest 2021 di Rotterdam, stanno vivendo il momento di più grande successo e popolarità mondiale mai raggiunto finora dal gruppo.

La band è formata da quattro componenti: il frontman Damiano David, il batterista Ethan Torchio, la bassista Victoria De Angelis e il chitarrista Thomas Raggi. I quattro, giovanissimi, hanno partecipato all’undicesima edizione di Xfactor, nel 2017, arrivando quest’anno a calcare il palco dell’Ariston e vincere il Festival di Sanremo.

Con la partecipazione all’Eurovision, e l’enorme esposizione televisiva di quest’ultimo, la band ha conquistato l’attenzione e la stima del pubblico, incantati dalla loro Zitti e Buoni.

Da questa ondata di popolarità non è stata risparmiata nemmeno la Lettonia, dove in questi giorni è comparso tra gli scaffali dei supermercati una curiosa pubblicità.

maneskin

Cavalcando l’entusiasmo generale, l’azienda produttrice di latticini Formagia ha infatti ingaggiato quattro sosia, ciascuno per ogni componente dei Maneskin, per la campagna pubblicitaria della loro mozzarella.

Il risultato è esteticamente molto curioso, in quanto i sosia sono anche stati vestiti, acconciati e truccati in modo da somigliare ai Maneskin e ingannare ad un primo sguardo l’occhio dell’acquirente.

Aldilà dell’indubbia ilarità che genera una notizia di questo tipo, andrà comunque stabilito se vi siano gli estremi legali per configurare il reato di violazione del diritto allo sfruttamento economico dell’immagine.

L’avvocatessa Margherita Cera, che esercita la professione presso multinazionale della consulenza legale Rodl & Partner, commenta così l’accaduto ai microfoni di Adnkronos:

“I Maneskin possono certamente agire per chiedere la rimozione della loro immagine dalla campagna pubblicitaria, nonché il risarcimento del danno per utilizzazione non autorizzata della loro immagine, nell’ambito, tra l’altro, di una pratica commerciale scorretta quale quella dell’ ‘italian sounding‘ che si configura quando produttori stranieri commercializzano beni non Made in Italy facendo credere ai consumatori che siano invece prodotti tipici italiani”

 

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Martina Cappello

Martina Cappello

Instancabilmente amante delle storie, le legge, le guarda, le gioca e talvolta le scrive. Ingegnere di giorno, incontraddicibile fangirl di notte.

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