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Aukey, MPow ed altre aziende bandite da Amazon: ecco cosa c’è dietro

Aukey ed altre aziende sono state bandite da Amazon, ma cosa c’è dietro? 

Durante la giornata di ieri è arrivata una notizia che ha sconvolto i tanti appassionati di tecnologia low cost; Aukey, insieme a tante altre aziende, è stata “bandita” da Amazon a causa della scoperta di un vero e proprio mercato di recensioni a cinque stelle false. 

I prodotti di Aukey dunque, almeno per il momento, non verranno più venduti sull’e-commerce più famoso del mondo del web, in quanto il colosso di proprietà di Bezos avrebbe scoperto che l’azienda cinese faceva arrivare a determinati utenti prodotti gratuiti in cambio di una recensione positiva, che avrebbe quindi invogliato altre persone a comprare quel determinato oggetto. 

Ma la pratica delle recensioni false non è di certo una novità. Basta bazzicare su Telegram per scoprire il macro mondo che sta dietro a questa scorrettissima pratica. In sostanza, acquistando determinati prodotti da determinati venditori Amazon, molti utenti vengono contattati da questi ultimi, i quali offrono di ripagare l’intero prezzo dell’oggetto in cambio di una recensione a cinque stelle. Accettata l’offerta, ed una volta ricevuto il prodotto, all’utente basta pubblicare una recensione corredata da qualche foto per vedersi rimborsati i soldi spesi. Ovviamente il rimborso non avviene tramite Amazon, ma tramite Paypal; ciò rende l’acquisto effettuato comunque legittimo per il colosso di Bezos, che non può in alcun modo contestare la recensione pubblicata in assenza di prove. Una volta entrati in questo particolare circuito, gli utenti ricevono dai venditori delle liste contenenti gran parte degli oggetti che questi ultimi vogliono “spingere” da cui scegliere il prossimo prodotto da recensire falsamente. 

Amazon

Alcuni venditori inoltre, per evitare che Amazon sospettasse qualcosa, chiedono a numerosi utenti di pubblicare la recensione dai 5 ai 7 giorni dopo la ricezione del prodotto, e di farla di almeno 30 parole in modo che la stessa risulti legittima agli occhi di altri ignari compratori.

Tale pratica è comunque roba vecchia. Amazon infatti è stata sempre molto attenta su questo punto; a dimostrazione di ciò, basti pensare a tutte quelle aziende che, essendo state bandite dall’e-commerce, cambiano i loro nomi per eludere i controlli effettuati dal sito, in modo da poter continuare a vendere indisturbate i loro prodotti. 

A quanto pare però le cose starebbero per cambiare proprio grazie alla causa che ha scatenato il “ban” di Aukey. Un enorme data breach ha infatti svelato i dati personali di tutti i soggetti coinvolti in quella che è una vera e propria truffa ai danni sia di Amazon, sia dei consumatori. Il team di Safety Detectives ha infatti scoperto un database contenente non solo i nomi ed i cognomi dei quasi 200.000 utenti che perpetravano tale pratica, ma anche i messaggi e le mail che i venditori incriminati scambiavano con tali utenti. Delle prove schiaccianti che vedevano, evidentemente e stranamente, anche Aukey tra i protagonisti. Un vero peccato, anche perchè i prodotti dell’azienda cinese risultavano essere di ottima qualità, ed erano spesso considerati “best buy”.

aukey

Speriamo vivamente che, con questa scoperta, la pratica delle recensioni fake possa avere una fine, anche se ne dubitiamo fortemente. Mentre scriviamo infatti, numerosi gruppi Telegram e non solo stanno continuando a pubblicare post che invitano gli utenti ad acquistare determinati oggetti da determinati venditori per vedersi rimborsato il prezzo. Cosa ne pensate? Siete mai stati contattati da qualche venditore del genere? Fatecelo sapere! 

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Carlo D'Alise

Carlo D'Alise

Videogiocatore dagli indimenticabili tempi dello SNES. Praticante avvocato nel tempo libero, appassionato in particolare di Action, Soulslike ed RPG, ma in generale del videogioco in (quasi) tutte le sue declinazioni. Sono ad un panino dall'obesità.

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