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Paradiso+Inferno: recensione del film di Neil Armfield con Heath Ledger

Amore e droga, un intreccio verso l’inevitabile declino

Tratto dal romanzo Candy: A Novel of Love and Addiction di Luke Davies, Paradiso+Inferno (Candy) è un dramma romantico e crudo del 2006 prodotto sul lascito di grandi pellicole che affrontano il tema della tossicodipendenza come Requiem for a Dream, Trainspotting, Blow, I ragazzi dello zoo di Berlino.

La pellicola narra la storia di una coppia Candy (Abbie Cornish)  e Dan (Heath Ledger), rispettivamente aspirante pittrice e aspirante poeta. I due giovani australiani si abbandonano all’eroina e percorrono un cammino parallelo tra dipendenza e amore attraverso tre fasi: Paradiso, Terra e Inferno ricalcando un po’ il percorso, in questo caso inverso, di Dante Alighieri nella Divina Commedia.

Nel corso della loro discesa agli inferi saranno accompagnati da una sorta di Virgilio, l’amico Casper (Geoffrey Rush).  I protagonisti si imbatteranno in svariate difficoltà, provando ripetutamente a superarle e di certo il finale è del tutto inaspettato.

candy e dan piscina

Dan si presenta come il classico bello e dannato, Candy sembra essere una visione angelica con la sua pelle chiara, i capelli biondi e la sua voce calma e tranquilla.

 L’interpretazione di Heath Ledger (una delle sue ultime) e Abbie Cornish è magistrale. La recitazione sembra inesistente, ma in senso positivo. I due attori non sembrano recitare, sono affiatati, trasmettono naturalezza e complicità quasi come se non si trattasse di un film ma di vita reale.

Ciò permette al pubblico di immedesimarsi nei due anti-eroi, emozionarsi, provare sensazioni contrastanti, gioia, dolore, pietà, terrore per le vicissitudini della vita dei protagonisti.

Insomma, la tanto agognata catarsi del teatro greco, attraverso la quale il pubblico rivive intensamente ciò che è rappresentato sullo schermo, lo interiorizza, lo fa suo liberando e purificando il proprio animo.

È qui che si nota l’influenza del teatro sulla regia di Neil Armfiel. Quest’ultimo nasce come direttore teatrale ma si sposta per poche pellicole sulla produzione cinematografica concentrata essenzialmente su riadattamenti.

Tra i suoi film di relativa recente uscita c’è Holding the man. Vi è un sottilissimo filo rosso che accomuna i due film in questione: la trattazione di tematiche delicate quali la tossicodipendenza per uno e l’omosessualità per l’altro e l’amore come perno delle trame. Si tratta infatti, in entrambi i casi, di storie d’amore messe a dura prova da varie avversità.

candy e dan in ripresa

Sul filo logico di svariate trame sulla piaga sociale della droga, Paradiso+ Inferno si discosta da tutte per il suo realismo.

Per esempio, a differenza del famosissimo film cult Trainspotting, si concentra maggiormente sugli effetti della dipendenza nella vita quotidiana e in particolare nel rapporto di coppia.

Non vi sono visioni appartenenti ai “viaggi” dei protagonisti, bensì ci mostra uno squarcio di realtà sempre attuale, le debolezze dell’essere umano attraverso una visione profonda e dettagliata del mondo della droga, le difficoltà dell’uscirne fuori e le difficoltà dell’inserimento all’interno della società cercando di vivere una vita all’insegna della normalità.

La narrazione è lenta ma coinvolgente. Vista la drammaticità della trama, questa è accompagnata da colori pastello scelti dal regista per attenuare il tema sul quale verte il film. Anche la dolce e romantica storia d’amore risulta essere un modo per non appesantire troppo la pellicola.

L’amore è un elemento fondamentale del film. Può essere tossico come la droga ed è fatto di sacrifici, gli stessi sacrifici che i protagonisti fanno per rialzarsi e lo stesso sacrificio che Dan farà nell’ultima scena del film, la famosa scelta giusta per amore.

Anche le musiche non sono del tutto casuali, anzi sono perfette. Per esempio, la colonna sonora iniziale Song To The Siren di Paul Charlier e Paula Arundell si sposa perfettamente con la scena di apertura, una scena di che trasmette spensieratezza.

Qui troviamo i due innamorati sorridenti e gioiosi come due bambini all’interno di una giostra che gira, metafora della prima fase del cammino, il Paradiso.

Insomma, una trama forte e straziante fatta di alti e bassi che lascia il pubblico sbigottito per il finale inaspettato.

Quindi se ancora non lo hai visto, cosa aspetti? Prepara fazzoletti e popcorn e lasciati travolgere dalla storia di Candy e Dan.

Voto 8

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