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Prime Rose | Prime impressioni sul manga di Osamu Tezuka

Il maestro Osamu Tezuka, nell’arco della sua proficua e splendida carriera da mangaka, ci ha dimostrato, non solo di essere bravo a raccontarci più di un genere narrativo, ma soprattutto di avere un’innata capacità nell’unire fiabesco e tecnologia senza mai sembrare fuori luogo. Con Prime Rose, colui che da molti è considerato il Dio dei manga, dà l’ennesima prova di tale abilità.

Due regni in conflitto

In un mondo sconosciuto, due regni hanno passato un tempo indefinito a combattersi, fino a quando uno dei due è riuscito a imporsi sull’altro. Per spegnere l’odio tra le due popolazioni, ciascuna delle famiglie reali consegna il proprio terzogenito ai nobili dell’altro regno, come pegno per la costruzione di un rapporto di pace e collaborazione. Prime Rose, la protagonista, viene, dunque, consegnata da neonata nelle mani degli sconfitti Kukuriziani, pur essendo nata tra i Guromanni.

Prime Rose 2

Ormai adolescente, la ragazza vive inconsapevole delle sue origini, e si gode la frivolezza delle sue preoccupazioni scolastiche e dell’amore adolescenziale. I genitori adottivi cercano di imporle un’educazione severa, ma il suo animo ribelle e un po’ capriccioso viene fuori fin da subito. Attraverso il personaggio, Osamu Tezuka descrive alla perfezione la caducità e l’instabilità dei sentimenti e delle sensazioni che si provano a quell’età.

Prime Rose è costretta a guardare in faccia la crudeltà del mondo in cui vive, quando il ragazzo che ama, essendo Kukuriziano, viene deportato e costretto ai lavori forzati. Dopo aver deciso di provare a salvarlo, apre gli occhi sulla realtà che la circonda, realizza che il suo paese è in un equilibrio precario, che la pace dei suoi giorni è fondata sul dominio e sulla sottomissione della popolazione kukuriziana da parte di quella guromanna.

Prime Rose, Osamu Tezuka

Un dramma inespresso

Il maestro ci narra la crescita di un’adolescente, che vive in un contesto dove atrocità e brutalità sono state normalizzate per poter continuare a vivere. Prime Rose dovrà lottare contro tutto ciò, in una società che banalizza e denigra la purezza dei sentimenti di una giovane ragazza. Le gag, spesso inserite anche in situazioni che sono effettivamente tragiche, sono simbolo proprio dell’alienazione delle persone di quel mondo, alienazione dalla sofferenza sviluppata come meccanismo di difesa nei confronti dei continui soprusi subiti.

Il tratto di Tezuka contribuisce a smorzare la tensione nei momenti più cupi, grazie anche all’abbattimento della quarta parete che più volte ricorre nelle pagine del primo volume. I movimenti dei personaggi sono spesso “esagerati”, in uno stile che ben si accompagna alle numerose gag presenti durante il racconto. Lo stile dei disegni è quello a cui il maestro ci ha abituati anche negli altri lavori: occhi grandi, corpi non troppo realistici. Per quanto riguarda i paesaggi, alcuni sono davvero di pregevole fattura.

Prime Rose 1

Un racconto interessante

L’alone di mistero che circonda gli avvenimenti passati contribuisce a tenere accesa la curiosità del lettore, che, mentre si gode le battaglie della protagonista a colpi di spada, in un contesto in cui le armi da fuoco e la tecnologia sembrano piuttosto avanzate, scopre insieme a lei i segreti del mondo di cui fa parte.

In tal modo il manga si rivela in grado di appassionare tutte le tipologie di pubblico. I più giovani potranno empatizzare con le problematiche di una ragazza che non viene ascoltata davvero dalla società in cui vive. I più grandi possono apprezzare una storia di crescita e mistero, con ambientazioni che mescolano una tradizionale fiaba a un mondo avanzato tecnologicamente. Tutto ciò lascia ben sperare per il secondo volume. I fan di Osamu Tezuka non possono lasciarsi sfuggire l’opera per nessun motivo.

L’edizione J-Pop di Prime Rose è divisa in due volumi “ciccioni”, forniti di una pregevole sovraccoperta.

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Giovanni Parisi

Giovanni Parisi

Laureato in Ingegneria Chimica, aspirante professore alla Great Teacher Onizuka, esploratore di universi di fantasia, illuso sognatore, idealista, cinico a tratti. Ma ho anche dei pregi.

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