Dr Commodore
LIVE

It Takes Two: la rigiocabilità interessa a poche persone, secondo Josef Fares

La rigiocabilità dovrebbe avere meno importanza secondo il creatore di It Takes Two

Nei giorni scorsi VentureBeat ha pubblicato una lunga intervista con Josef Fares, fondatore di Hazelight Studios, in merito al titolo di prossima uscita It Takes Two.

Tra le domande inerenti al titolo riguardanti l’ispirazione e il gameplay, è saltata fuori una domanda relativa alla rigiocabilità del titolo. Domanda alla quale Fares ha risposto in modo molto deciso.

Josef Fares

“Allora, il punto è questo. Dovremmo fare attenzione quando parliamo di rigiocabilità, poiché nasconde delle insidie. Le statistiche mostrano che le persone nemmeno finiscono i giochi. […] Chi rigioca veramente i giochi? Forse una piccola percentuale di persone. Dovremmo concentrarci su chi finisce i giochi.”

Nello specifico, riferendosi alla rigiocabilità di It Takes Two ha poi continuato:

“Sì, puoi rigiocarlo. Avrai delle meccaniche differenti a seconda di come lo giochi. Ma questa non dovrebbe essere la cosa più importante in un gioco. Riceviamo sempre questa domanda. E non capisco il perchè”

Dalle parole di Fares, risulta chiaro come ci sia una discrepanza tra le richieste dei giocatori e l’effettivo modo di giocare di quest’ultimi.
Se da un lato abbiamo una costante richiesta relativa a questo elemento, tanto da essere diventato un parametro valutativo per le testate di settore, dall’altra abbiamo una realtà che vede molti giocatori nemmeno completare una volta i titoli.

Voi cosa ne pensate? Ritenete sia fondamentale la rigiocabilità di un titolo? Oppure condividete il pensiero di Fares? Fatecelo sapere con un commento sui nostri canali social, che trovate come al solito qui sotto insieme al link per il nostro shop.

Articoli correlati

Samuel Bianchi

Samuel Bianchi

Videogiocatore svezzato dalle sapienti mani della prima Playstation e dal Sega Mega Drive, nel tempo ha sviluppato un interesse particolare per i giochi di ruolo. Cresciuto vivendo il videogioco in solitaria, ora ha un forte desiderio di analizzare il mondo videoludico con gli altri appassionati, approfondendone le capacità aggregative e comunicative, tipiche della grande arte.

Condividi