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Marvel’s Spiderman: Miles Morales, la recensione: la nascita di un eroe

Ecco a voi la nostra recensione di Marvel’s Spiderman: Miles Morales

Due anni fa, per la precisione il 7 settembre 2018, arrivava su PlayStation 4 una delle esclusive dal maggior impatto mediatico che Sony abbia mai avuto: Marvel’s Spiderman. Il titolo, sviluppato da Insomniac Games, è senza alcun dubbio non solo un ottimo open world, per quanto ancorato ad alcune meccaniche piuttosto classiche, ma anche il miglior tie-in supereroistico mai visto, nonché il miglior titolo dedicato all’iconico arrampicamuri della Casa delle Idee. Ma Marvel’s Spiderman poneva le basi, che chissà se verranno o meno sfruttate, per la creazione di un Marvel Gaming Universe, qualcosa di molto vicino all’ormai celeberrimo MCU, seppur totalmente slegato, almeno narrativamente, da esso. Le scene post credits, di cui non parleremo per evitare spoiler di sorta, introducevano una linea narrativa che verrà sicuramente sfruttata nell’ormai certo secondo capitolo della saga, insieme ad un nuovo personaggio già incontrato durante l’intero corso dell’avventura: Miles Morales, protagonista di quel capolavoro del cinema d’animazione chiamato Spiderman: Into the Spiderverse. Con un annuncio inaspettato durante uno State of Play, Insomniac, forte anche del successo riscosso dal personaggio nelle sale, decise dunque di mostrare al mondo Marvel’s Spiderman: Miles Morales, un’enorme espansione stand alone della loro precedente pubblicazione, utile ad approfondire la figura di questo secondo eroe e soprattutto a gettare le basi per quello che sarà Marvel’s Spiderman 2. A pochi mesi dall’annuncio ufficiale dunque, il titolo è finalmente arrivato nei negozi il 12 novembre, sia su PlayStation 4, sia come una delle colonne portanti della line-up di lancio della neonata console Sony, PlayStation 5. Con l’arrivo di PS5 abbiamo finalmente potuto mettere le mani sulla versione migliore di questo progetto, e siamo finalmente pronti a parlarvene. Curiosi? Scoprite cosa ne pensiamo nella nostra recensione!

https://www.youtube.com/watch?v=NTunTURbyUU

La nascita di un nuovo eroe!

Marvel’s Spiderman: Miles Morales smentisce tutti coloro i quali lo additavano come “DLC sovrapprezzato” sin dalle sue prime battute; ambientato svariati mesi dopo gli eventi del primo Spiderman, il titolo ci mette nei panni, ovviamente, di Miles Morales, ormai divenuto a tutti gli effetti il “secondo” Spiderman grazie alla sapiente guida di Peter Parker. Il ragazzo, trasferitosi ad Harlem dopo i tragici eventi accaduti nel precedente capitolo della saga, ce la sta mettendo tutta per ripartire, tentando invero in maniera piuttosto goffa di conciliare la sua vita con i doveri che lo stesso si è autoimposto in seguito alla scoperta dei suoi poteri. New York quindi ha due Spiderman: uno sicuro di se, calatosi perfettamente in un contesto che non sarà mai pienamente normale, ed uno alle prime armi, imbranato e volenteroso, che vuole mettercela tutta per proteggere il suo quartiere e la sua gente dalle minacce e dai soprusi che il mondo vorrà porre loro davanti. Dopo una spettacolare sequenza iniziale in cui i due supereroi si ritroveranno ad affrontare Rhino, Miles scoprirà di avere la possibilità di emettere e controllare, non senza difficoltà, della bioelettricità che lo stesso chiamerà “Venom” (nulla a che fare con un certo simbionte, tranquilli). Ancora scosso per la scoperta, il giovane si ritroverà a dover fare le veci di Peter Parker, impegnato insieme ad MJ in un particolare lavoro, e quindi a sopportare il peso delle responsabilità dell’eroe da solo. Durante l’assenza di Peter infatti, Miles si ritroverà suo malgrado invischiato in una lotta tra l’Underground, una misteriosa gang criminale che fa utilizzo di tecnologie ultra avanzate, e la Roxxon, azienda che promette di cambiare le sorti del mondo grazie al Nuform, una nuova fonte di energia; lotta che, ovviamente, si legherà a doppio filo alla vita di Miles in più di un’occasione, che non stiamo qui a svelarvi per non rovinarvi la sorpresa. Ma la lotta tra la Roxxon e l’Underground non rappresenta l’unico problema di Miles, il quale deve coniugare il suo essere un eroe con i drammi e le difficoltà della vita di tutti i giorni, rappresentate dal lutto del padre, dal gestire i rapporti con la sua vecchia amica Phin, fino ad aiutare sua madre nella sua campagna politica utile a dar voce ad un quartiere in difficoltà come Harlem.

Spider Man Miles Morales Peter Parker

Queste sono solo le premesse della trama di Spiderman: Miles Morales; una trama ben costruita, dall’ottima messa in scena ed esaltata da una caratterizzazione dei personaggi davvero eccellente e da dialoghi recitati in maniera egregia sia in inglese, sia in italiano. I colpi di scena non mancheranno, sia chiaro, ma la vera identità di alcuni dei personaggi presenti potrebbe essere piuttosto telefonata se siete degli ottimi conoscitori dell’universo fumettistico dell’amichevole ragnetto di quartiere. Non manca, ovviamente, una buonissima dose di fan service, soprattutto nei confronti di Into the Spiderverse, ma nulla di particolarmente tedioso o incoerente. Da segnalare la presenza di alcune missioni secondarie story driven, che aggiungeranno numerosi tasselli ad un mosaico già di per sé ottimo. Insomma, la componente narrativa di Spiderman: Miles Morales è da promuovere appieno, riuscendo sia a funzionare per l’intera durata del titolo, attestatasi intorno alle 8 ore per ciò che riguarda la main quest, sia ad ampliare le sostanziose e solide basi già poste dal suo predecessore per un sequel che ormai è praticamente un’assoluta certezza.

Vecchia formula, tante novità!

Dal punto di vista del gameplay, Marvel’s Spiderman: Miles Morales non si discosta più di tanto dal suo predecessore, ma aggiunge alcune interessanti novità rappresentate soprattutto dai nuovi poteri di Miles. Svolazzare tra i grattacieli di una New York mai così viva e vibrante è infatti ancora un piacere, grazie ad un sistema di swinging che rasenta praticamente la perfezione e che viene reso ancor più immersivo dalla resistenza opposta dai grilletti adattivi del Dualsense; raramente infatti vi verrà voglia di muovervi da un punto all’altro della mappa tramite un sistema di viaggio rapido che, grazie alle capacità dell’SSD di PS5 non è mai stato così veloce. Le missioni principali del titolo offrono una struttura piuttosto variegata, fatta di esplorazione, semplici enigmi ambientali, combattimenti e meravigliosi e scenografici scontri contro i boss, pochi rispetto al gioco base ma comunque ben ideati e spettacolari da vedere e da giocare. Sono state inoltre eliminate le tediose missioni “stealth only” del primo capitolo, uno dei punti deboli della produzione del 2018; a sostituirle vi è uno dei poteri di Miles, quello dell’invisibilità, che vi permetterà agevolmente di eliminare i nemici più ostici senza essere notati e di fuggire se le cose dovessero mettersi male. Oltre alle missioni principali vi sono una serie di missioni secondarie che ampliano in maniera consistente l’offerta ludica: si va dalla ricerca di collezionabili al campionamento dei suoni di New York per la creazione di un particolare mixtape, passando per una serie di aiuti piuttosto “standard” alla popolazione, che chiederà l’ausilio dell’amichevole ragno di quartiere mediante una app ideata da Ganke, uno dei migliori amici di Miles; app mediante la quale potrete quindi accettare numerosi incarichi. Tali secondarie, rispetto al gioco base, risultano essere tutte ben studiate e congegnate, e stimolano il giocatore a proseguire l’avventura anche dopo la fine della main quest, grazie anche ad un sistema di sblocco dei meravigliosi ed originalissimi costumi che richiede il completamento di alcuni incarichi utili a guadagnare risorse o gettoni evento. Insomma, al contrario di quanto affermato da molti, c’è parecchia carne al fuoco in Spiderman: Miles Morales; gli sviluppatori infatti, data la natura del titolo, hanno riposto una grandissima cura anche in degli elementi che, in molti altri casi, rappresentano nient’altro che un inutile riempitivo utile a diluire la durata del gioco.

Miles Morales

Free flow e Venom!

Anche il combat system di Marvel’s Spiderman: Miles Morales non ha subito grossi cambiamenti, se non per ciò che concerne l’utilizzo del Venom; siamo quindi ancora una volta davanti ad un free flow estremamente spettacolarizzato, in cui vi ritroverete ad alternare attacchi, schivate, utilizzo di gadget (tra cui figurano addirittura dei combattenti olografici), lanci di oggetti e ragnatele. Sistema di combattimento questo mai realmente apprezzato da chi vi scrive ma che in titoli come questo riesce ad essere contestualizzato egregiamente, divenendo estremamente piacevole soprattutto nelle fasi più concitate e spettacolari. Come dicevamo, l’unica novità è rappresentata dall’utilizzo dei poteri Venom, che permetteranno a Miles di sferrare potentissimi attacchi elettrificati utili a distruggere le tecnologie dell’Underground o le armature hi-tech della Roxxon, oltre che a stordire i nemici circostanti; tali poteri possono essere utilizzati mediante la spendita di una o più barre Venom, che si ricaricheranno ad ogni colpo messo a segno. Vi consigliamo di non abusare di questi nuovi poteri in quanto le barre Venom sono necessarie anche alla cura del personaggio; nel caso in cui lo scontro stia volgendo al peggio dunque, vi converrà utilizzare in maniera sapiente il potere accumulato per evitare di andare incontro a morte certa. Per il resto, siamo quindi davanti a quanto abbiamo già visto in Marvel’s Spiderman: un sistema di combattimento dinamico, efficace, ricco di spettacolari combo e basato perlopiù sul corretto timing di attacchi e schivate.

Miles Morales Venom

Ray Tracing o 60 FPS, che dilemma! 

Analizziamo infine il lato tecnico di Marvel’s Spiderman: Miles Morales. Abbiamo avuto la fortuna di provare il titolo su PS5, cominciando ad assaggiare i primi veri sprazzi di next gen. Il titolo ha due diverse modalità grafiche: fedeltà e prestazioni. La seconda offre una risoluzione in 4K upscalati e garantisce i 60 fps granitici, regalando un colpo d’occhio a tratti spettacolare, che nonostante l’upscaling mostra una qualità dell’immagine realmente ottima; tale modalità tuttavia perde qualcosa in termini di “meraviglia” poiché, non supportando il ray tracing, fa venir meno quell’effetto “wow” che ogni utente dovrebbe avere muovendo i primi passi con una console next gen. Effetto “wow” che invece viene offerto, sorprendentemente dato che siamo davanti ad un titolo cross gen, dalla modalità fedeltà, che fa girare il titolo in 4K nativi, supportando in maniera meravigliosa il ray tracing, ma ancorando invece il frame rate a 30 fps. Scegliere tra le due non è assolutamente impresa facile, e per questo motivo vi consigliamo di provarle entrambe per vedere quale sia la vostra preferita. Ottimo anche il sonoro, così come i modelli dei personaggi ed il doppiaggio. Di buona fattura il supporto al Dualsense, che si sostanzia perlopiù nella resistenza opposta dai grilletti durante ogni viaggio tra i grattacieli di New York.

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In conclusione..

Marvel’s Spiderman: Miles Morales è un prodotto ottimo, che, non tradendo la sua natura di espansione stand alone, amplia e migliora l’offerta ludica del suo predecessore; grazie a numerosi aggiustamenti infatti, il titolo Insomniac Games risulta essere addirittura superiore, quantomeno dal punto di vista del gameplay, alle avventure vissute due anni fa nei panni di Peter Parker. Il miglioramento del gameplay, unito ad un’ottima trama e ad un comparto tecnico di altissimo livello che tuttavia, in alcuni casi, mostra la natura cross gen del titolo, fanno di questo prodotto un must have per tutti i fan dell’arrampicamuri, che, siamo sicuri, non rimarranno per nulla delusi. Se, partendo da queste basi, gli sviluppatori sapranno evolvere e migliorare determinate meccaniche ancora leggermente scricchiolanti, Marvel’s Spiderman 2 potrebbe essere un vero e proprio capolavoro.

VOTO: 8.0

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Carlo D'Alise

Carlo D'Alise

Videogiocatore dagli indimenticabili tempi dello SNES. Praticante avvocato nel tempo libero, appassionato in particolare di Action, Soulslike ed RPG, ma in generale del videogioco in (quasi) tutte le sue declinazioni. Sono ad un panino dall'obesità.

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