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Kosmokrats, la recensione: tetris incontra la guerra fredda

Oggi vi parliamo di Kosmokrats, puzzle-game indie polacco dalla forte personalità

In questi giorni abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima Kosmokrats, opera prima del del piccolo studio indipendente Pixel Delusion, software house polacca. Kosmokrats è un puzzle game molto particolare, dato che oltre al gameplay abbastanza variegato, soddisfa particolarmente anche quei giocatori che hanno voglia di vivere una storia interessante e ramificata. Tra umorismo molto azzeccato e un gameplay interessante, andiamo a scoprire nel dettaglio questo titolo disponibile a partire dal 5 novembre solamente per PC.

La guerra fredda…finita male

In modo abbastanza sorprendente Kosmokrats offre ai giocatori una cura per la narrazione davvero elevata. Il setting è quello della guerra fredda, con la tensione tra l’Union (i sovietici) e i Capitalists (gli USA) alle stelle. In questo titolo però, lo sviluppo dell’ingegneria aero-spaziale è stato decisamente superiore a quello reale, permettendo a entrambe le potenze di sviluppare importanti tecnologie. Nonostante questo, tuttavia, il nostro protagonista è un semplice “pela patate” su una stazione spaziale dell’Union. Almeno fino all’inizio della nostra storia. Infatti, appena avviata la partita verremo convocati in una nuova stanza, dove ci verrà comunicato che la stazione necessita di un pilota di droni provvisorio in attesa di quello ufficiale.

Inizia così la nostra avventura attraverso intrighi politici, Kubrick, scelte morali e, attenzione, ramificazioni della storia. In Kosmokrats infatti il giocatore sarà capace di influenzare la storia e gli avvenimenti attraverso le proprie scelte durante i livelli puzzle. Decidendo magari di aiutare uno scienziato dei Capitalists fatto prigioniero, o lasciando morire un astronauta piuttosto che salvarlo.

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Una tale cura nella storia del titolo ci ha sopresi davvero e, soprattutto, è risultata molto gradita. Tutta la narrazione, seppur semplice in alcune sue parti, rappresenta il vero motore del gioco. I livelli puzzle non sono un semplice intermezzo tra una parte di storia e l’altra, ma sono parte della stessa. Infine, nonostante la durata complessiva non lunghissima, la rigiocabilità offerta dalle diverse ramificazioni possibili e un umorismo azzeccato e divertente contribuiscono a rendere l’esperienza di gioco davvero piacevole per tutta la sua durata.

Per alcuni giocatori potrebbe risultare un problema la mancanza della lingua italiana, che però riteniamo più che giustificata dato il budget a disposizione per la produzione. Inoltre, il livello di inglese è assolutamente scolastico, quindi per molti non dovrebbe risultare comunque un problema.

Incastri spaziali

Ma a livello concreto, in cosa consiste il gameplay di Kosmokrats? Partiamo dalla parte principale. In ogni missione il nostro compito sarà quello di comandare un drone sferico attraverso cui dovremo collegare tra loro diversi pezzi di navi o stazioni spaziali. Per farlo dovremo spingere i diversi pezzi l’uno verso l’altro, facendo combaciare tra loro i connettori del medesimo colore. Ma attenzione, spesso vi saranno più coppie del medesimo colore. E se dovessimo connettere due segmenti in modo da no poter completare il lavoro, falliremo la missione. E dato che nel titolo la storia viene influenzata dalle nostre azioni, non esiste un’opzione per riavviare il livello. La storia prenderà nota della cosa.

Sarà per tanto fondamentale sfruttare al meglio la fase pre-missione. Qui potremo osservare la disposizione iniziale dei componenti per iniziare a farci un’idea su come muoverci (anche in base al progetto visualizzato durante il caricamento antecedente all’inizio della missione). Per non rendere la cosa troppo facile però, questa anteprima sarà in bianco e nero. In questo modo non sarà possibile vedere il colore dei diversi connettori, ma solo valutare come unire i pezzi a seconda della loro forma.

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Ad aiutarci avremo l’abilità Pulling, la quale attirerà verso il drone i connettori vicini. Tale abilità non sarà tuttavia abusabile, dato che per essere usata consumerà energia. Andando avanti nel gioco sarà però possibile usare una “base di ricarica” del drone, capace di ovviare al problema…ma altrettanto capace di farne sorgere altri. La ricarica infatti richiederà del tempo. Tempo che perderemo mentre il timer della missione scorre. E il tempo limitato è solo uno degli ostacoli che incontreremo durante le missioni. Ad esempio alcuni pezzi dovremo “maneggiarli” con cura quando su di essi vi saranno installati pannelli solari o contenitori di provviste. Bisognerà anche prestare attenzione all’ambiente circostante. Durante le nostre operazioni potremo ritrovarci circondati da asteroidi capaci di danneggiare pesantemente i nostri componenti. O ancora potrebbero esserci alcuni astronauti impegnati in alcune operazioni. Ecco, trasformare il povero Igor in una poltiglia mentre si uniscono due componenti della prossima stazione spaziale, potrebbe non piacere ai capi.

kosmokrats-mission-report

Tutti questi fattori messi insieme andranno a stabilire il successo finale della missione. Al termine di ognuna infatti, il gioco farà un bilancio del tempo impiegato per assemblare tutti i pezzi, la quantità di danni riportati dalle varie strutture e quanti astronauti avremo lasciato in vita.
Il gioco offre diversi livelli di difficoltà e possiamo assicurarvi che misurarsi con quelli più elevati potrebbe rappresentare una vera sfida e, soprattutto, un’esperienza abbastanza diversa.

L’insieme finale della parte preponderate del gameplay di Kosmokrats si presenta quindi abbastanza semplice nella struttura, ma ben variegata negli elementi da tenere in considerazione durante le missioni. Inevitabilmente però, alla lunga effettivamente il corpo principale del gioco potrebbe risultare abbasta noioso, soprattutto a causa della varietà non proprio elevata tra uno stage e l’altro. Fortunatamente, oltre alla storia di cui abbiamo già parlato, avremo anche altri elementi di gameplay esterni alle missioni che contribuiranno ad arricchire la nostra esperienza di gioco.

Tra omaggi al passato e gestione delle risorse

Mentre saremo nella nostra stanza avremo infatti diverse piccole opzioni per passare il tempo. Per prima cosa potremo sfruttare i soldi guadagnati durante le missioni per acquistare diversi oggetti. La maggior parte saranno semplicemente estetici, altri saranno anche funzionali. Attraverso questo shop ad esempio potremo acquistare le patate, utili a toglierci il malus della fame, il quale causerà perdita di tempo durante le missioni.

kosmokrats-shop

Infatti, nel titolo sono presenti dei bonus e dei malus che andranno a influire sulle missioni. Il loro ottenimento sarà influenzato dal progredire della storia nel caso dei malus. Per i bonus invece, dovremo completare un minigioco dove sarà necessario riempire una superficie con forme di diverse dimensioni. Questi bonus ci garantiranno aiuti come il drone carico al 150% oppure una Pulling Ability più potente. Sia i bonus che i malus avranno una durata predefinita, determinata in settimane.
Nella nostra stanza inoltre sarà presente una piccola bacheca dove verranno aggiunte medaglie al raggiungimento di determinati obiettivi durante la missione. Non si tratta di una vera e propria aggiunta di gameplay, quanto un qualcosa che potrebbe interessare ai completisti.

kosmokrats-pong

Infine troviamo alcune chicche per i nostalgici. Sul nostro computer (in game) avremo infatti la possibilità di giocare ad alcune rivisitazioni di grandi giochi del passato. Giochi come TetrisPong e persino un gioco originale (del quale non possiamo dirvi di più dato che è strettamente legato alla narrativa del titolo).

Insomma, Kosmokrats offre diverse piccole cose al giocatore per provare a variare la monotonia del gameplay e seppur non ci riesca fino in fondo, possiamo elogiare le idee trovate per limitare il problema.

Semplicità e stabilità

kosmokrats-computer

Per quanto riguarda la direzione artistica il team di Pixel Delusion ha puntato più sullo stile che sulla qualità grafica. Come è giusto che sia visto il livello della produzione. Ci troviamo dunque davanti ad ambienti molto cartooneschi, resi però “maturi” dalla palette di colori scelta. I personaggi danno l’idea di essere pupazzi, ma risultano estremamente efficaci. Nel complesso tutto lo stile grafico del titolo risulta in armonia assoluta con l’umorismo che pervade il titolo
Sul piano della colonna sonora non abbiamo molto da dire. Le tracce non sono moltissime e di certo non lasciano incantato il giocatore, ma fanno il loro lavoro quando necessario e lasciando spazio al silenzio in quei momenti che effettivamente, in un’avventura spaziale come questa, sembrano richiedere l’assenza di suoni.

Sul piano tecnico il titolo è veramente molto leggero, riuscendo a girare senza nessun tipo di problema anche sulle configurazioni più modeste. Durante la nostra partita non abbiamo riscontrato alcun tipo di problema sotto questo aspetto, ne per quanto riguarda il frame rate, né relativamente a eventuali glitch grafici.

E ora uniamo i punti…

Kosmokrats risulta un titolo assolutamente piacevole. Il team di Pixel Delusion può senza ombra di dubbio gridare “buona la prima”. Il titolo riesce a intrattenere il giocatore e grazie a una narrativa estremamente curata riesce anche a colmare quelle lacune lasciate da un gameplay principale un po’ troppo ripetitivo e uguale a sé stesso per tutta la durata del titolo. Un titolo, che ci sentiamo di consigliarvi se siete amanti del genere e che, seppur non definiremmo un “must have” nella propria libreria giochi, potrebbe riuscire a divertire anche qualche giocatore non proprio avvezzo al genere.

Pro

  • Narrativa particolarmente curata per gli standard del genere
  • Buona varietà nel livello di difficoltà
  • Gameplay molto interessante…

Contro

  • …ma alla lunga troppo ripetitivo
  • assenza della lingua italiana

VOTO: 7

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Samuel Bianchi

Samuel Bianchi

Videogiocatore svezzato dalle sapienti mani della prima Playstation e dal Sega Mega Drive, nel tempo ha sviluppato un interesse particolare per i giochi di ruolo. Cresciuto vivendo il videogioco in solitaria, ora ha un forte desiderio di analizzare il mondo videoludico con gli altri appassionati, approfondendone le capacità aggregative e comunicative, tipiche della grande arte.

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