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Amazon: lavoratori bloccano le consegne per protesta

I lavoratori di Amazon hanno impedito ai camion di consegna di lasciare un magazzino per ore

Baia di San Francisco, California. Nel pieno della Silicon Valley sorge uno dei tantissimi magazzini Amazon. Come tutti gli altri, anche questo è sormontato di lavoro, a causa delle numerose consegne da portare a termine.

Amazon

E’ proprio lì che sabato scorso i lavoratori hanno interrotto le loro mansioni per manifestare, bloccando così le consegne del centro di distribuzione della baia. Con le loro auto, e con un’altra carovana di automobili coordinata dal Bay Area Amazonians, i manifestanti hanno impedito ai camion utilizzati per le consegne di lasciare il magazzino.

Amazon: i motivi della protesta

A mobilitare e spingere alla reazione questo folto gruppo di lavoratori sono principalmente due motivi: la richiesta di maggiori misure di sicurezza contro il COVID-19, e un aumento della retribuzione.

In particolare, i leader della protesta hanno chiesto due settimane di ferie retribuite per i dipendenti esposti al COVID-19, una riprogettazione del magazzino con indicatori di distanziamento sociale e una maggiore trasparenza nell’informare i lavoratori su eventuali casi positivi al COVID-19 nelle loro strutture.

E’ evidente quanto queste siano criticità imponenti, specialmente in base al fatto che, soltanto nell’ultimo mese, sono stati registrati almeno quattro casi positivi tra i dipendenti del centro.

Le risposte di Amazon

La controreazione del colosso dell’e-commerce (e non solo) non si è fatta attendere, almeno a parole. A portavoce dell’azienda, Brittany Parmley ha dichiarato:

“Nulla è più importante della salute e del benessere di tutti i nostri dipendenti e stiamo facendo tutto il possibile per tenerli il più sicuri possibile. Abbiamo investito oltre $ 800 milioni nella prima metà di quest’anno implementando 150 importanti cambiamenti di processo sulle misure di sicurezza COVID-19 acquistando oggetti come mascherine, disinfettante per le mani, termocamere, termometri, salviettine igienizzanti, guanti, postazioni di lavaggio delle mani aggiuntive, l’aggiunta di spray disinfettanti negli edifici e ulteriori squadre di sorveglianza.”

FONTE

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Martina Cappello

Martina Cappello

Instancabilmente amante delle storie, le legge, le guarda, le gioca e talvolta le scrive. Ingegnere di giorno, incontraddicibile fangirl di notte.

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