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Egitto, arrestate due giovani influencer di TikTok per “atti immorali”

In Egitto due giovani star di TikTok sono state accusate di aver violato i valori della famiglia con il loro comportamento “indecente” e ora dovranno scontare due anni di carcere.

Le due ragazze in questione sono Haneen Hossam, studentessa 20enne all’Università del Cairo con più di 1 milione di follower, e Mowada al-Adham, altra giovane 22enne con circa 2 milioni di follower tra Instagram e TikTok. Loro sono solo due delle nove giovani donne arrestate negli ultimi mesi in Egitto a causa dei post pubblicati sui loro canali social, in particolare TikTok, che di recente è stato bannato in India per dubbi sulla sicurezza dell’app.

Quali sono le accuse?

Hossam è stata arrestata in aprile dopo aver postato un video in cui incoraggia le donne a pubblicare contenuti nelle app come TikTok e altre applicazioni di videochat per guadagnare soldi; Adham invece è stata accusata di aver pubblicato video indecenti online, soprattutto di satira, e arrestata a maggio.

Le sentenze includono due anni di carcere per entrambe e delle multe per un totale di circa 17mila euro. Assieme a loro sono state arrestate altre tre donne che si occupavano della gestione dei loro canali social.

TikTok

Le dichiarazioni di Amnesty International e degli attivisti

Ovviamente in Egitto e online le proteste riguardo l’incarcerazione non sono mancate, soprattutto da organizzazioni e gruppi per i diritti umani, i quali ritengono che le due ragazze egiziane non abbiano fatto niente di male. Gli attivisti hanno reso popolare un hashtag in arabo traducibile in “con il permesso della famiglia egiziana”, per cercare di renderlo un fenomeno mediatico e chiedere il rilascio di Hossam e Adham dal carcere.

La ricercatrice per Amnesty International Hussein Baoumi ha dichiarato che le autorità egiziane erano snervate dal numero di follower delle due ragazze, e per questo si sono affidate ai “discorsi morali” per attaccare in generale gli influencer egiziani, soprattutto le donne.

Anche Mozn Hassan, direttore esecutivo del gruppo femminista egiziano Nazra, ha detto la sua:

“Riguarda il modo in cui le autorità e il patriarcato trattano le donne, differenziandole secondo loro criteri in ‘donne buone’ e ‘donne cattive’, ovvero quelle che rispettano le loro regole e quelle che non si vestono e non si comportano come dovrebbero.”

Attualmente online è aperta una campagna su Change.org per richiedere il rilascio non solo di Hossam e Adham, ma anche di tutte le altre giovani influencer arrestate.

FONTE

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Francesco Santin

Francesco Santin

Studente di Scienze Internazionali e Diplomatiche, ex telecronista di Esports, giocatore semi-professionista e amministratore di diversi siti e community per i quali ho svolto anche l'attività di editor e redattore.

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