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Ennio Morricone, i suoi brani più iconici

Musica e immagini, come lui nessuno 

Alla fine è successo. Oggi l’Italia ha ufficialmente perso uno dei suoi più grandi vanti artistici. Un gigante che attraverso i suoi brani è stato in grado di entrare nei cuori di tutti gli spettatori, segnando la vita di tutti noi.
Ennio Morricone è morto. Con lui se ne va ufficialmente l’ultima, grande, incontenibile figura che ha profondamente segnato forse il periodo più ricordato e celebrato del cinema italiano.

Ennio-Morricone-piano

Un caso unico che ha unito le generazioni: tante le storie dei padri che hanno trasmesso l’amore per le colonne sonore western ai figli. Un’aura di sacralità da sempre riconosciuta da tutti gli artisti intorno al globo.
In tanti facevano la fila per corteggiare la mano del maestro, nel tentativo che quest’ultimo potesse donare anche una piccolissima parte del suo talento e del suo genio alle loro opere. Famoso l’aneddoto di Tarantino che, dopo un rifiuto telefonico, si è recato direttamente al citofono di casa Morricone a Roma.

Leggendario per una serie di motivi interminabili, senza dubbio uno dei compositori più importanti del ventesimo secolo.
“Non voglio disturbare”, scrive sul suo necrologio. Un uomo sagace, semplice e scherzoso. Laureato al conservatorio di Santa Cecilia a Roma, quella di Morricone è un’opera sconfinata che non è passata solo ed esclusivamente per il cinema.

Un’interessante intervista in cui il maestro racconta simpatici aneddoti e soluzioni che l’hanno portato alla composizione di alcuni dei suoi brani più celebri.

Insomma, parlare di Morricone è veramente difficile. Una figura immensa che non ha mai smesso di creare e suonare. Partendo dal suo incredibile sodalizio con Sergio Leone, attraverso il quale raggiunse il mondo, sino all’Oscar veramente troppo tardivo del 2016 per The Hateful Eight, collaborando proprio con il sopracitato Tarantino (Senza contare l’Oscar onorario del 2007 che, come tutti ben sappiamo, è la classica scusa formale dell’Academy per essersi accorti troppo tardi di non aver mai premiato un talento straordinario).

Ennio Morricone Quentin Tarantino

Ognuno di noi, per qualsivoglia motivo, sarà legato ad un brano in particolare del genio nostrano. Allora non c’è giornata migliore per sedersi, chiudere gli occhi e accendere le casse o indossare un paio di cuffie per rivivere quelle incredibili emozioni.
Quello che vogliamo fare qui dunque è celebrare ancora una volta un talento che non smetterà mai di incantare attraverso una piccolissima selezione dei suoi brani immortali,  raccogliendo quelle che secondo noi sono alcune delle sue composizioni più iconiche.

The Hateful Eight

Toni macabri per un western atipico. Ottenuta rielaborando anche vecchi testi composti per La Cosa, la colonna sonora di The Hateful Eight valse a Morricone il tanto agognato Oscar. Non è un caso se Tarantino, nelle varie proiezioni che tenne del suo ottavo film, prima fece proiettare proprio il capolavoro di John Carpenter per introdurre il pubblico allo spirito della pellicola.
Dalla spettacolare overture per chi ha avuto il piacere di vedere le limitate proiezioni su pellicola sino all’Ultima diligenza per Red Rock, ad oggi come allora non possiamo che ribadire quanto il premio conferito dall’Academy sia stato meritato.

Gli Intoccabili

Con i costumi firmati da Giorgio Armani e l’indimenticabile colonna sonora da Morricone, Gli Intoccabili è forse uno dei più grandi capolavori di Brian De Palma.

Impossibile citare un solo brano: Al capone, Four Friends, The Strenght of the Righteous. La Colonna sonora de Gli Intoccabili è tanto incredibile quanto sfaccettata, in grado di valorizzare un film già perfetto di suo.

Sei solo chiacchiere e distintivo!

Per qualche dollaro in più

Forse il meno citato dei 3 film della Trilogia del Dollaro, eppure il theme di Per qualche dollaro in più è sicuramente uno dei più iconici di sempre.
Le sonorità uniche insieme ad una sperimentazione straordinaria, il lavoro di Ennio per questo film, o meglio, per tutta la trilogia del dollaro, ha contribuito a renderlo la leggenda che tutti noi oggi conosciamo.

No niente vecchio, non mi tornavano i conti… Ne mancava uno.

Il buono, il brutto, il cattivo

Restiamo sulla Trilogia del dollaro. Questa volta, però, non c’è bisogno di spiegazioni o presentazioni. Come diceva il maestro: “I film sono al 50% musica e al 50% immagini”. Possiamo dire con certezza che mai come qui questo discorso è stato valorizzato tanto.

Inutile dire che siamo di fronte al brano generalmente più amato del maestro, una composizione incredibile ormai entrata nell’immaginario collettivo.

C’era una volta il west

Addio a cheyenne, L’uomo con l’armonica e Come una sentenza: Reduce dal lavoro svolto sulla Trologia del dollaro, qui Morricone ha messo in atto tutto il suo genio creativo insieme alla sua esperienza per dar vita a quelli che da molti sono considerati i suoi brani migliori.

Primo capitolo della Trilogia del tempo, il tema di C’era una volta il West è forse uno di quelli emotivamente più potenti. L’occhio lucido è praticamente assicurato.

Ve ne sarete resi conto anche voi, qui abbiamo citato solo una minima parte del lavoro sconfinato del compositore, da ricordare obbligatoriamente anche il lavoro per C’era una volta in America, Mission, Novecento, Nuovo cinema paradiso e tanti altri. Quindi, in questo momento non possiamo che chiedere a voi quali sono i brani del maestro che in qualche modo sono entrati a far parte della vostra vita.

Il film è certamente quel che vediamo e ascoltiamo, ma la musica rappresenta quel che non si dice e quello che non si vede

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Lorenzo Marcoaldi

Lorenzo Marcoaldi

Cinefilo e videogiocatore incallito, non perdo mai l'occasione di andare al cinema. Appassionato del cinema riflessivo di Villeneuve e quello parodistico di Edgar Wright, considero la trilogia del cornetto un monito da contemplare saltuariamente.

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