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Fotografia 101: la Post-Produzione

Nella terza puntata di questa rubrica andremo a vedere come modificare le vostre foto e farle apparire ancora più belle usando tecniche di post-produzione!

“Ma come fa quello ad avere dei colori così belli nelle sue foto? Ho speso 6 stipendi per l’attrezzatura e seguo la regola dei terzi ma comunque le mie foto sembrano spente?”. Se ti stai facendo una di queste domande sei nel posto giusto (forse)! In questa puntata cercheremo di capire a livello tecnico (e non) come migliorare ogni vostra foto iniziando ad usare programmi per computer o app per smartphone come dei veri instagrammer.

Questa guida è per tutti, non solo chi scatta con una macchina fotografica, ma anche per chi scatta con lo smartphone (evitando faide iPhone vs Android) o magari con una webcam (si, in questo periodo capita). Comunque nel corso della guida indicheremo magari qual è per noi la miglior attrezzatura per fare post-produzione in base magari al budget e alle esigenze, oppure leggere il nostro articolo su cosa sapere prima di comprare una macchina fotografica (che non è l’unico strumento di cui parleremo oggi). Inoltre, vi invitiamo a leggere le puntate precedenti di questa rubrica visto che prenderemo per “ovvi” alcuni aspetti della fotografia.

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Un briciolo di storia

“Postprodurre non è fotografia!”

Se avete sentito questa frase da qualche amico o magari da un professore… non parlateci più! A parte gli scherzi, la post produzione è sempre esistita, che sia digitale o analogica con rullini e lastre. Post produrre una foto vuol dire semplicemente svilupparla, è un processo che ci aiuta a creare quello che davvero abbiamo in mente.

Nella fotografia analogica venivano sfruttati pellicole chimiche di tue tipi: negative o invertibili. Lo “sviluppo” veniva effettuato nella camera oscura e tramite agenti chimici e tempistiche precise si tirava fuori la foto. Tutto questo excursus per dirvi cosa? Che in realtà voi postproducete sempre e molte volte anche senza accorgervene.

La Post-Produzione Digitale

Innanzitutto bisogna fare distinzione tra post-produzione come correzione del colore (color correction) e foto-manipolazione. Una foto manipolata è sinonimo ai giorni d’oggi di photoshoppata“, quando viene modificato il file aggiungendo o eliminando elementi (magari componendoli anche insieme), ma noi vedremo, almeno per ora, la correzione colore, quella un po’ più semplice ma forse la più importante.

Prima si diceva che voi fate post-produzione senza neanche accorgervene, ma come? Oggi qualsiasi macchina fotografica, che sia una reflex, una mirrorless, una compatta o anche uno smartphone, salva ogni singolo file su un supporto di memoria (come le SD o le MicroSD).

Normalmente vi trovate di fronte a file JPG, già pronti per essere messi su Instagram, ma in realtà la vostra fotocamera scatta in un altro formato, chiamato generalmente RAW (dall’inglese “grezzo”) che contiene cosa veramente vede il sensore con tutte le informazioni di luci, ombre e colori. In automatico la macchina fotografica applica al file RAW un profilo colore (che voi leggete come standard, vivido, ritratto, neutro…) e crea così il file JPG.

“E allora scatto sempre in JPG così faccio prima!”

Eh no, vi piacerebbe! Scattare in JPG è molto utile per chi vuole evitare la fase di post-produzione, pubblicare o inviare subito la foto oppure per occupare meno spazio di memoria, ma nel passaggio da RAW a JPG viene applicata anche una compressione, che fa perdere molte di quelle informazioni che si avevano sul file RAW come anche il bilanciamento del bianco!

Quindi se ne avete la possibilità, scattate sempre in RAW! Ora, non vi spaventate se pur mettendo l’impostazione di scattare in RAW non vi trovate file .raw nella vostra scheda, è normale. Ogni casa produttrice ha il suo proprio file in modo da avere i colori proprio come vogliono loro, per esempio i file di Nikon sono .NEF, Canon .CR3, Fujifilm .RAF e Sony .ARW. Il file .DNG invece è un file RAW “generico”, proprietario di Adobe che però lo ha aperto anche a molte altre case produttrici; ecco perchè magari il vostro smartphone riesce a scattare così.

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Software e App per la post-produzione

Si ma quindi, con cosa faccio post-produzione? Il software per eccellenza lo conoscete tutti: Adobe Photoshop. Disponibile sia per Mac che Windows, uno dei programmi più scaricati e parte integrante della suite Adobe, Photoshop in realtà si divide in 3 programmi diversi: Photoshop, Photoshop Lightroom Classic e Photoshop Lightroom CC (che per comodità chiameremo Ps, Lr Classic e Lr CC).

Lightroom Classic e CC (insieme a Camera RAW, la suite di sviluppo raw di Ps) hanno lo stesso motore di sviluppo, quindi fanno quasi le stesse cose, Classic è la versione più completa, CC invece è la versione semplificata per sfruttare il collegamento con l’app per smartphone.

Per la correzione colore iniziale, quella più importante, il software perfetto è Lr Classic. Attraverso semplicissimi slider e curve potrete modificare ogni parametro e colore della vostra foto rendendola più veritiera o magari semplicemente più bella e interessante.lightroom 1539238926 1 e1591281951723

E sullo smartphone?

Esistono diverse app sia su iOS che Android. Quelle che vi consigliamo sono Lightroom Mobile, che porta l’esperienza di Lightroom CC su smartphone comunicando anche via cloud (cloud e supporto raw soltanto con abbonamento alla suite Adobe CC); Snapseed, molto simile a Lr per funzionalità ma completamente gratuita (legge anche i file .dng, perde la parte di catalogo); e VSCO, con sia funzioni basiche di post-produzione che decine e decine di filtri molto instagrammabili (versione base gratuita, in più si possono scaricare pacchetti di filtri a pagamento).

Conclusione

Il nostro consiglio è quello di scattare sempre in RAW. Divertitevi giocando con i vari parametri, scoprite quanto in realtà foto che magari nascono quasi come “banali” possono in realtà diventare dei veri e proprio capolavori! È sempre bene capire quanto è utile fare post-produzione su ogni singola foto che fate.

Se siete interessati magari all’acquisto di una macchina fotografica con un buon file RAW su cui divertirsi per fare post-produzione vi lasciamo qualche suggerimento per iniziare, sperando che i nostri consigli possano aiutarvi a decidere al meglio.

La foto di Bologna è del sottoscritto.

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Valerio Monti

Valerio Monti

Fotografo, videomaker e consulente tecnico, ma visto che mi avanzava un po' di tempo anche studente di Ingegneria Informatica

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