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Snowpiercer: la recensione della serie Netflix

Lo Snowpiercer

Snowpiercer è una serie tv statunitense pubblicata in Italia da Netflix, che prende spunto dalla graphic novel, Le Transperceneige, e dall’omonimo film del 2013 diretto da Bong Joon-ho. Ci sono molte similitudini tra i vari prodotti ma Netflix è riuscita a creare qualcosa di unico.

Post-apocalisse

Nel 2027, a seguito di una devastante guerra tra nazioni e del peggioramento del riscaldamento globale, gli scienziati hanno provato a raffreddare la Terra, fallendo miseramente.

Il pianeta cade in una piccola Era Glaciale, con temperature che non permettono la vita in ogni sua forma. L’unica speranza per l’umanità è lo Snowpiercer, un treno a moto perpetuo con 1001 carrozze, che percorre tutto il mondo senza mai potersi fermare.

Lo Snowpiercer nel ghiaccio

Il treno

Sviluppo

Il treno rappresenta una vera e propria allegoria del mito di Noè e della sua Arca. Infatti, il treno percorre immense distese di ghiaccio prive di vita, la quale è presente solo all’interno di esso, con persone, animali e piante, divise nei vari vagoni.

La distinzione in classi sociali è il punto cardine della trama. Troviamo quattro classi sociali: la prima, con i ricchi che hanno finanziato il progetto, la seconda e la terza rispettivamente con le persone più e meno importanti per la gestione e manutenzione del treno ed infine, “il fondo” alla stregua di abusivi.

Nel fondo, troviamo i fondai, persone che non hanno pagato il costoso biglietto o che non avevano un ruolo nel progetto originale e che sono riuscite a salire sul treno con la forza, occupando le ultime due carrozze.

Dietro questo progetto di città grattacielo in orizzontale c’è la Wilford Industries, gestita dal Signor Wilford, una sorta di entità o persona che dirige tutto dall’alto. Wilford ha curato ogni aspetto del treno, ogni singolo particolare di questa ultima speranza per l’umanità.

Dopo un breve prologo introduttivo, ci troviamo a quasi 7 anni dal congelamento della Terra con una temperatura esterna di -120°C.

Fin da subito è chiara la divisione sociale che si presenta nelle varie classi. Infatti, i fondai vivono con gli scarti delle altre classi e cercando di allevare i topi, spinti dal desiderio di avere una giusta esistenza.

Le altre classi sociali, non vedono di buon occhio gli inattesi ospiti del treno, dato che non facevano parte del progetto originale del Signor Wilford. E quindi cercano di tenerli sotto controllo, limitati ai propri vagoni, fornendogli poche razioni di cibo e controllando le nascite.

Ed è proprio qui che viene il bello, il fondo desidera a tutti i costi una vita dignitosa, cercando in tutti i modi di farsi valere.

Di fatto, studiano il treno come meglio possono, hanno spie in terza classe e ambiscono a farsi assumere nei ruoli più bassi della società movente per poi aiutare gli altri rimasti indietro.

Lo spirito di unità del fondo è davvero forte, molte volte si faranno forza l’un l’altro anche tramite motti “un solo fondo”, canti sulla propria storia e commemorando le rivoluzioni fatte nel passato.

Lo Snowpiercer è quindi, una roccaforte di disuguaglianza sociale; i ricchi vivono nel lusso sfrenato mentre nel fondo si patiscono la fame e le malattie.

I problemi della prima classe sono frivolezze: la sauna che non funziona correttamente o il cibo non di eccellente fattura o altre volte hanno semplicemente standard troppo elevati.

I fondai vengono visti in tutto e per tutto come dei parassiti, non hanno accesso alla luce naturale e vengono costretti a vivere in uno stato pietoso. E i loro principali problemi sono le scarse condizioni igieniche e la mancanza di cibo.

I due protagonisti

Layton Wilford

Trama

La trama si focalizza su una serie di omicidi che stanno sconvolgendo l’equilibrio del treno e l’assoluta necessità del Signor Wilford di ripristinare l’ordine.

Il protagonista, Layton, nel mondo pre-apocalisse era un investigatore e viene tolto dal fondo affinché possa aiutare a trovare il serial killer.

Uscendo dalla reclusione nota come nel treno sia presente qualsiasi lusso e ricchezza, e che i fondai hanno vissuto in condizioni misere per troppo tempo.

Le tematiche

La serie è totalmente ambientata nei vagoni del treno, ogni singola scena avrà un campo visivo stretto e pieno di oggetti.

All’inizio potrà sembrare claustrofobico, ma successivamente entrerete in totale sintonia con gli stessi problemi che ha lo Snowpiercer.

Al di là delle lotte sociali, tutti gli esseri umani sopravvissuti sono su questo gigantesco mezzo che ovviamente deve superare le intemperie del mondo esterno e i malfunzionamenti del suo macchinismo.

I primi episodi sono ricchi di tensione, non solo per la società che si sta sgretolando ma anche per lo stesso treno, unico faro di speranza per l’umanità.

Quindi, Snowpiercer, ha delle forti tematiche distopiche, post apocalittiche e di disuguaglianza, peccato che tutto ciò venga fatto ruotare attorno ad un thriller investigativo.

Ha dei tratti decisamente troppo simili ad Altered Carbon, serie sempre di Netlix, trovando con essa parecchie analogie. Forse sarebbe stato meglio qualcosa di ancora più originale e non con elementi riciclati da altri prodotti. Anche la stessa lotta di classe ricorda vagamente le divisioni di Hunger Games.

Conclusione

Ma, nonostante il prodotto non così originale, Netflix è riuscita a creare qualcosa di altre sì unico, che riesce ad intrattenere lo spettatore in ogni singolo momento. Decisamente consigliata.

Snowpiercer verrà distribuita dal 25 maggio 2020 su Netflix.

Voto: 8.5

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Andrea Masciarelli

Andrea Masciarelli

21 anni, studente di Ingegneria Informatica, da sempre con la passione per Serie Tv, Film e Videogiochi

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